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Esperto Pier Luigi Nanni
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Il Miele che dolcezza!! Formazione del Miele: Principali componenti del Miele: ZUCCHERI RIDUTTORI> 65% Il colore varia da toni giallo paglierino molto chiaro ai più scuri del dorato intenso, all’ambrato e, in casi particolari, si presenta nero, inoltre vi sono mieli con riflessi verdi o addirittura rossi. Tuttora le specifiche sostanze che determinano il colore, sono in parte ancora sconosciute, però è certamente legato all’origine botanica. L’invecchiamento consente al miele di scurirsi nettamente; mutazioni del colore possono dipendere anche dagli interventi dell’apicoltore, tramite utilizzo di favi vecchi, contatto con metalli, alte temperature di lavorazioni e modalità di conservazione quali, esposizione alla luce o tempi lunghi di stoccaggio. Classificazione del colore del miele usata nel commercio internazionale: Proprietà nutrizionali: Proprietà Terapeutiche: Tutte queste manifestazioni estetiche di non perfezione del prodotto, per eliminarle in modo naturale, il miele può essere riscaldato a 30°C per 24-48 ore. La cristallizzazione “incompleta” invece, è dovuta ad un eccessivo riscaldamento, mentre quello della “separazione in fasi” risulta essere il difetto maggiore di questo processo, appunto della cristallizzazione. Avviene in mieli con struttura cristallina fragile e che tende a disgregarsi progressivamente, in quanto i cristalli stessi precipitano verso il fondo, mentre in superficie si forma uno strato liquido arricchito di acqua, e quindi oggetto a fermentazione. Anche “l’invecchiamento” o la “non idonea conservazione”, oppure che abbia subito “trattamenti termici eccessivi”, il miele è nettamente soggetto a processi di disgregazione. Il colore, primo aspetto evidente, assume sfumature sempre più scure fino a divenire quasi nero, mentre fragranze ed aromi si affievoliscono sempre più, fino a scomparire, manifestando nettamente profumo e sapore di caramello ed anche di gusto nettamente amaro: tutto ciò è dovuto alla degradazione del fruttosio e la comparsa di melanoidine. Così pure quando avviene la “rifermentazione” in vaso, in quanto si verifica una liberazione di molecole d’acqua da parte del glucosio: acquista sia profumo che sapore acido. Anche visibilmente, il miele superficialmente presenta uno strato di schiuma prodotta dalle micro-bollicine di anidride carbonica, inoltre, anche evidenti e nette striature biancastre e chiazzature: difetto sempre grave e irreversibile, che rende il prodotto irrecuperabile. Anche l’accresciuta intensità aromatica, che si produce dalle sostanze volatili, cioè gli alcoli che si sprigionano dalla massa. Anche il miele avente un’eccessiva “fluidità” indica un’elevata umidità, così per una “colorazione” che non rientri nei parametri noti per la denominazione o talmente anomala -rossa/verde- dovuta alla presenza di sostanze estranee. La presenza di “torpidità” è da considerare difetto in quei casi di miele liquido se dovuta a bolle d’aria o ad un eccesso di polline. Anche olfattivamente, il miele può essere soggetto a difetti: acidità pungente o aroma di zucchero cotto dovuti alle api che hanno raccolto notevoli quantità di sostanze zuccherine diverse dal nettare e dalla melata. - ACACIA - Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli V-G, Emilia-Romagna, Toscana, Campania. Colore molto chiaro, profumo leggero e delicato sapore con nota floreale e di vaniglia, con elevato potere dolcificante. - AGRUMI - Sicilia, Calabria, Lazio. Colore molto chiaro o bianco quando cristallizza; profumo tipico dei fiori di zagara con sapore dolce e lievemente fresco. - CASTAGNO - In tutte le regioni italiane. Colore da ambrato a quasi nero, tonalità rossiccio/verdastre; profumo intenso, aromatico e fortemente amaro; non eccessivamente dolce e con retrogusto amaro. - COLZA - Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio. Colore da paglierino molto chiaro ad ambrato tenue se liquido, mentre da cristallizzato è dorato intenso con sfumature grigie; intenso e sgradevolmente vegetale e di rifermentazione, mentre al palato non è molto dolce e abbastanza gradevole e ottima persistenza. - CORBEZZOLO - Sardegna, Lazio, Toscana. Colore giallo paglierino intendo, ambrato nel liquido, da dorato scarico a grigio/verde se cristallizzato; profumo intenso e pungente, amarognolo e vegetale, mentre è dolce solo all’inizio della degustazione e completamente amaro ed astringente. - ERBA MEDICA - Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche. Colore giallo con tonalità ambrata più o meno intensa se liquido e paglierino tenue nel cristallizzato; profumo erbaceo netto e di media intensità dal sapore dolce con marcata freschezza e amarognolo. - ERICA - Toscana, Umbria. Colore ambrato con riflessi aranciati o rossi se liquido; molto ambrato, cupo ed aranciato se cristallizzato e dolce senza eccesso e finale amaro, aromatico e vegetale. - EUCALIPTO - Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. Colore giallo intenso con riflessi ambrati se liquido, paglierino/grigiastro quando è cristallizzato; profumo di media intensità e non troppo fine, di sottobosco e speziato, vegetale; non troppo dolce e a volte sapido, fine e persistente di caramella mou. - GIRASOLE - Piemonte, Veneto, Friuli V-G, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania. Colore netto di giallo dorato, intenso, con profumo di media intensità, vegetale e di frutta in confettura; non troppo dolce, erbaceo e fruttato. - LAVANDA - Liguria, Sardegna. Colore giallo paglierino con riflessi ambrati e gialli, profumo aromatico abbastanza forte, fiori e vegetale; dolce e marcatamente fresco e riscontrabile nota astringente, fruttato e floreale. - NESPOLO DEL GIAPPONE - Sicilia. Colore dal giallo paglierino scarico ad ambrato nel liquido, da perlaceo a dorato se cristallizzato; profumo intenso e floreale dal sapore molto dolce e nettamente fresco, leggermente piccante e amarognolo, molto persistente. - RODODENDRO - Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino A-A, Friuli V-G, Veneto. Colore da incolore a giallo paglierino scarico da liquido, da biancastro a dorato tenue se cristallizzato; profumo molto debole, quasi inesistente, lievemente pungente e vegetale, di sottobosco e fruttato; dolce, con aromi molto limitati, lievi note vegetali e di confettura boschiva, non troppo persistente. - SULLA - Emilia-romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia. Colore quasi incolore o lievemente paglierino scarico da liquido, da bianco a dorato scarico sa cristallizzato; profumo molto debole, vegetale ed erbaceo; dolce con debole aroma, vegetale ed erbaceo, nota fruttata e poco persistente. - TARASSACO - Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino A-A, Veneto, Friuli V-G, Toscana, Emilia-Romagna. Colore giallo paglierino molto intenso, quasi ambrato se liquido, e dorato quando cristallizza; profumo molto intenso, pungente e penetrante, poco fine e di stallatico, gradevole; non troppo dolce, intenso ed abbastanza fine, erbaceo e di spezie, fresco e persistente. - TIGLIO - Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino A-A, Veneto, Friuli V-G, Toscana, Emilia-Romagna. Colore giallo ambrato molto tenue e riflessi verdolino o paglierino nel liquido, mentre da bianco a paglierino scarico nel cristallizzato; profumo di media intensità, fresco e balsamico; dolce con aromi intensi di balsamico, erbe officinali, ottima freschezza e molto persistente. - TIMO - Sicilia. Colore giallo paglierino con riflessi ambrati da liquido, dorato intenso se cristallizzato; intenso profumo floreale e speziato, di erbe aromatiche e nota di plastica bruciata; dolce e aroma molto intenso, erbaceo ed aromatico, persistente. - MELATA DI ABETE - Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino A-A, Friuli V-G, Toscana, Emilia-Romagna. Colore da ambrato cupo a quasi nero, dalla particolare leggera fluorescenza verde brillante; profumo di media intensità, balsamico e resinoso, erbaceo e di affumicatura; sapore poco dolce e di media intensità, resinoso ed erbaceo, di caramello e molto persistente. |