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          Esperta Mariella Belloni 
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Una storia di lavoro e grande passione
di Mariella Belloni

E’ il giorno di San Valentino del 1950 quando 121 viticoltori della zona di Breganze si riuniscono. Intendono mettere insieme il loro lavoro e la grande passione per la vite che li accomuna: nasce così la Cantina “Beato Bartolomeo”. Oggi gli oltre 1000 soci costituiscono il grande patrimonio di questa azienda che raccoglie circa il 70% della produzione viticola dell’area pedemontana compresa tra i fiumi Astico e Brenta, in provincia di Vicenza. Una realtà produttiva fondamentale per l’agricoltura locale, che persegue la qualità a tutto campo, dal vigneto alla cantina. Una grandepassione, immutata da oltre mezzo secolo, per portare i profumi e i sapori di questa terra in oltre 3 milioni di bottiglie ogni anno.

Breganze e il Vino: le origini di unsodalizio

La viticoltura nell’area di Breganze affonda le proprie radici in epoche remotissime. Già prima dei romani questi luoghi sono abitati da popolazioni dedite all’agricoltura, ma è l’opera dei monaci Benedettini, intorno all’anno mille, ad introdurre la viticoltura intensiva e dare l’attuale configurazione a questo splendido territorio. Documenti di epoca medioevale testimoniano la presenza di vigneti nella zona collinare più vocata, mentre qualche secolo più tardi troviamo nominate in testi letterari alcune varietà di vitigni ancor oggi coltivate, quali la vespaiola. La fama dei vini breganzesi verso la fine del XIX secolo travalica i confini regionali e assurge a notorietà nazionale. Il prodotto più ricercato dai nobili del tempo è il Torcolato, prezioso nettare ottenuto dal lungo appassimento dell’uva Vespaiola. Nel secondo dopoguerra questo vino si è conservato in una dimensione prettamente domestica, per poi essere riscoperto dagli intenditori più attenti e raffinati. E così da alcuni decenni il Torcolato, che ha raggiunto notorietà internazionale, è tornato ad essere l’orgogliosa bandiera della produzione vinicola breganzese.

Profumi e sapori di una terra

Ampia e diversificata la gamma dei prodotti. Oltre al Torcolato e alle linee classiche ad Indicazione Geografica Tipica e doc, la Beato Bartolomeo ha lanciato con successo la selezione San Giorgio, proveniente da una delle zone più vocate della doc Breganze. Particolarmente apprezzata è la linea dei vini superiori Savardo, frutto di un’attenta selezione vendemmiale delle uve dai vigneti di qualità migliore: propone Cabernet, Marzemino, Pinot Nero, Vespaiolo, Bianco Breganze, Pinot Grigio, tutti a denominazione di origine controllata e tutti di tipologia “superiore”. Merlot, Cabernet, Chardonnay e Torcolato Riserva sono invece i prodotti di “gamma alta” della linea Bosco Grande, provenienti dai vigneti dell’omonima azienda agricola situata sulle colline breganzesi e gestita direttamente dalla Cantina .Bartolomeo.

La gamma dei vini della Cantina Beato Bartolomeo si impernia sulle 11 varietà che costituiscono il patrimonio della D.O.C. Breganze.L’area del breganzese è infatti una delle prime in Italia ad essere riconosciuta a “Denominazione di Origine Controllata” fin dal lontano 1968: oltre ai vitigni internazionali, che qui hanno trovato un perfetto acclimatamento, contempla vini autoctoni come il Vespaiolo e di grande tradizione come il Torcolato. Un posto importante è occupato dai frizzanti e spumanti: produzione che nella Cantina di Breganze vanta una tradizione longeva e importanti riconoscimenti in ambito nazionale. La Cantina Beato Bartolomeo si conferma leader nella zona Doc di Breganze. Si presenta al tradizionale appuntamento della “Prima spremitura del Torcolato”sull’onda di un forte successo commerciale. In forte crescita anche la produzione di Torcolato: nel 2007 sono state 21.000 le bottiglie prodotte, rispetto alle 15.500 del 2006, con un incremento del 35%.

Tre le versioni del tradizionale passito breganzese prodotte dalla Beato Bartolomeo:

- Torcolato 2003 – Breganze Doc (bottiglia 0,500 litri). E’ prodotto rispettando fedelmente la tradizione del Torcolato di Breganze. Prevede che si utilizzi esclusivamente l’uva Vespaiola, i cui grappoli migliori sono appesi ad appassire in fruttai arieggiati. La lenta fermentazione a temperatura controllata determina lo sviluppo del potenziale alcolico, con un generoso residuo zuccherino. Viene affinato per due anni in barrique di rovere francese e botti da 20 ettolitri, quindi sosta per almeno sei mesi in bottiglia. Dal classico colore dorato, presenta profumi complessi che spaziano dal fruttato – dove spiccano l’albicocca e la pesca essiccate – ai sentori di miele d’acacia e mandorle dolci. In bocca è armonico, morbido e al tempo stesso molto fresco, grazie alla spiccata acidità tipica della varietà. Buona la persistenza.

- Torcolato Bosco Grande 2004 Riserva – Breganze Doc (bottiglia 0,375 litri). E’ prodotto con l’uva Vespaiola coltivata nella tenuta Bosco Grande, azienda gestita direttamente dai tecnici della Beato Bartolomeo. Il procedimento di appassimento e vinificazione segue i dettami della tradizione, ma a differenziarlo dagli altri Torcolato è il tipo di afffnamento che si avvale delle barrique di legno d’acacia, in grado di sottolineare la rotondità del Torcolato Bosco Grande. Dal colore dorato intenso, presenta profumi caratteristici di miele e mandorle dolci, a cui si aggiungono note floreali di acacia. In bocca è intenso, armonico, fine e molto persistente. La Cantina Beato Bartolomeo dedica una selezione speciale di Torcolato alla mitica moto “Laverda 750 SFC” realizzata con la collaborazione del Laverda Club Italia. 549 bottiglie numerate di Torcolato Riserva intitolata al modello da competizione, al suo debutto con la Prima del Torcolato vendemmia 2007. Il Torcolato Riserva 750 SFC, in tiratura limitata viene proposto con un’etichetta illustrata disegnata da Massimo Borghesi, presidente Laverda Club Italia, all’interno di un cofanetto dal colore rigrosamente arancione. Si unisce ad altri due prodotti già dedicati dalla Cantina Beato Bartolomeo al Laverda Club. Si tratta del Bianco Breganze Doc 750 SF e del Rosso Breganze Doc 1000.

- Torcolato “Laverda 750 SFC” 2004 Riserva – Breganze Doc (bottiglia 0,375 litri). Viene prodotto rispettando fedelmente la tradizione del Torcolato di Breganze. Essa prevede che si utilizzi unicamente l’uva Vespaiola, il cui nome si deve alla particolare attrazione esercitata dai suoi acini sulle vespe. La sua dolcezza è però bilanciata da una strordinaria acidità che la rende particolarmente adatta all’appassimento nei granai dove i grappoli migliori di uva vespaiola vengono attorcigliati tra loro (ovvero intorcolati, da cui il nome) e appesi alle travi. Questi grappoli, avvizziti dal lungo appassimento, vengono torchiati in gennaio: se ne ricava un succo dolcissimo che fementa lentamente. Il Torcolato viene quindi affinato per due anni, in parte in barrique di rovere francese e in parte in botti di acacia, quindi sosta per almeno sei mesi in bottiglia. Dal classico colore dorato, presenta profumi complessi che spaziano dal fruttato – dove spiccano l’albicocca e la pesca essiccate – ai sentori di miele e mandorle dolci, a cui si aggiungono delicate note floreali di acacia. In bocca è armonico, morbido e al tempo stesso molto fresco, grazie alla spiccata acidità tipica della varietà. Ottima la persistenza. Il Torcolato si abbina tradizionalmente alla pasticceria secca, specie se a base di mandorla. Più inconsueto, ma assolutamente da provare, l’accostamento con formaggi stagionati ed erborinati, oppure con il fois gras.


Mariella Belloni