Zafferano, il prezioso fiore viola
Da bere, come innovativo preantipasto o in versione gelato. Alla
scoperta di un ingrediente Prezioso, una spezia versatile e di tendenza.
di Mariella Belloni
Rosso all'origine, giallo dorato nel piatto: è lo zafferano, spezia preziosa
tanto per il suo prezzo, quanto per le qualità gastronomiche. E' il risultato
dell'essicazione dei pistilli di un bel fiore viola, in Italia coltivato
soprattutto in Abruzzo e in Sardegna. Caratteristico è il gusto amarognolo,
leggermente dolce nel finale, che ne permette usi molteplici in cucina.
E' ingrediente fondamentale di notissimi piatti della tradizione, dal
risotto alla milanese alla bouillabesse francese, alla paellla spagnola;
si utilizza addirittura nella lavorazione di un tradizionale formaggio
lombardo, il Bagoss, che deve a un'aggiunta di zafferano il suo colore
giallo paglierino.
In commercio si trova sia zafferano in polvere sia i pistilli interi
essiccati (sicuramente più pregiati) e i due prodotti devono essere trattati
in modo differente.I pistilli, che hanno l'aspetto di sottili filamenti
rossi, prima di essere utilizzati devono essere lasciati rinvenire in
acqua o brodo caldi; la polvere di zafferano invece può essere facilmente
stemperata direttamente nel liquido di cottura (generalmente brodo, ma
anche acqua, latte, panna, cioccolato, gelato): Un grammo di zafferano
in polvere è in genere la dose necessaria per preparare 10/12 piatti di
risotto alla milanese, ma a parità di peso lo zafferano in pistilli conferisce
gusto e profumo molto più intensi; quindi bisogna tenerne conto e calibrare
la dose in modo leggermente diverso. In linea di principio lo zafferano
va aggiunto verso fine cottura, poiché per preservarne intatto il sapore
è meglio non farlo cuoc ere troppo.
La conservazione non presenta particolari difficoltà, basta tenerlo in
recipienti di vetro (scuro, per preservarlo dalle alterazioni dovute alla
luce) o ben chiuso in sacchetti sigillati. Se diventa umido va incontro
a processi di fermentazione, cambia colore e assume un odore sgradevole.
La mitologia greca attribuisce la nascita dello zafferano all'amore di
un bellissimo giovane di nome Crocus, che viveva al riparo degli Dei.
Crocus si innamorò di una dolce ninfa di nome Smilace che era la favorita
del Dio Emes, l Nume, per vendicarsi di Crocus, trasformò il giovane in
bulbo. Lo zafferano entra in moltissime ricette della cucina moderna,
una spezia versatile, da tutto pasto. Lo chef patissier Pierre Hermè ha
creato un macaron (amaretto) farcito con crma alla pesca e zafferano;
Luca Brasi della Lucanda di Osio Sotto (Bg) lo usa per preparare il gelato
allo zafferano per la sua "Zuppa di cioccolato fondente alla milanese",
mentre Fabio Granata, dei Tre Gigli di Lodi, lo uitilizza per la crema
fredda di zucchine gialle, con astice al vapore e pomodoro ripieno al
pesto.
A fine pasto: un calice di rosolio allo zafferano. Lo ha creato Gaetano
Alia della Locanda di Alia di Castrovillari (Cs). Un infuso di stimmi
di zafferano in alcol e zucchero, con bucce di agrumi e un pizico di peperoncino.Un
fine pasto dalle proprietà rinfrescanti e digestive, da servire fresco,
non freddo. Ideale con i doci e per affogare un sorbetto agli agrumi.
Lo zafferano è conosciutp da millenni, difatti Omero, Virgilio, Plinio
ne parlano spesso nelle loro opere ed Ovidio nelle Metamorfosi. Si coltvava
in Cilicia, Barbaria e Stiria. Infatti Scano scrive che i Sidoni e gli
Stiri lo usavano per colorare i veli delle loro spose e di sacerdoti per
profumare i loro templi per le grandi cerimonie religiose.
Dall'Asia la coltivazione si estese in varie parti del mondo arrivando
anche in Tunisia e da essa in Spagna, coprendo le zone di Albasete, Teruel,
Toledo, Valencia e Murcia. Da queste zone arrivò in Italia per mano di
un certo monaco domenicano appartenente alla famiglia Santucci di Navelli.
Di usarlo in tavola, non se ne parlava, Lo si usava come farmaco: per
dolori addominali e mestruali; come cicatrizzante; e, di nascosto, come
abortivo. Oggi, accade il contrario: lo zafferano è una spezia che mette
d'accordo tradizione e nouvelle cuisine, ma è stato sfrattato dall'armadietto
dei rimedi naturali. Ci sono, è vero, piante più economiche. Resta però
un buon digestivo, stimolante del sistema nervoso e del ciclo mestruale;
e studi recenti ne hanno accertato un'attività ormonosimile, che ne suggerisce
l'impiego in casi di insufficienza ovarica. Lo zafferano, in sciroppo
debella tossi ostinate di grandi e piccini: in tintura è un ottimo nevralgico
e combatte male di capo e di denti: in tisana annulla l'astenia e l'ansia.
Ricetta D'Autore: Risotto allo zafferano (detto anche " alla milanese"
ma senza il midollo di bue)
Ingredienti per quattro persone:
- Riso gr.360
- Due piccoli scalogni o mezza cipolla
- Burro gr. 150
- Parmigiano gr. 50
- Un bicchiere di vino bianco secco
- Mezzo grammo di zafferano in fili e 1 bustina 10 cg
- Brodo q.b.
Tritate finemente lo scalogno (o cipolla) e fatelo imbiondire in padella
con 100 gr di burro. Unite quindi il riso (Carnaioli possibilmente), facendolo
tostare. Sfumate con un bicchiere di vino bianco secco. Portate a cottura
con brodo di manzo o di vitellone. Quando manca 1' regolate di sale e
unite i fili di zafferano, una bustina di quello macinato e mantecate
con il rimanente burro e il parmigiano grattuggiato.
Mariella Belloni
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