La valutazione di un distillato
di Filippo Giovannelli
Come per altre tipologie di valutazione e degustazione di prodotti alimentari,
ogni scuola adotta un proprio metodo che a priori lo si può e lo si deve
analizzare a seconda dello scopo per cui esso viene utilizzato. La valutazione
di un distillato prevede un'analisi preventiva su come e su cosa valutare
per dare un giudizio di positività o di negatività o rapportato ad una
scala di valori che ci permette di collocarlo, a seconda del punteggio
assegnato, in una posizione precisa.
Alcuni metodi di valutazione sono specifici per formulare pareri, altri
per compilare delle guide eno-gastronomiche, altri ancora solo per gli
addetti ai lavori. Esistono strutture apposite che si preoccupano di studiare
e ricercare, anche chimicamente, le caratteristiche organolettiche dei
prodotti in modo di dare un giudizio "asettico", intendendo con questo
termine il meno influenzato possibile da agenti esterni. Questi metodi,
anche di livello universitario e di ricerca pura, hanno il compito di
conoscere a fondo e nel minimo dettaglio la materia e di essere da guida
e da punto di partenza per altre metodologie di degustazione, che altre
strutture di esperti, adotteranno nella descrizione e nella pubblicazione
dei prodotti.
Anche queste nuove metodologie possono essere opportunamente differenziate
in modo da poter dare una valutazione oggettiva del prodotto, ma che si
rapportano alla principale tipologia. Si potranno quindi differenziare
analisi sui distillati di cereali, e sui distillati di vino fino a analizzare
differentemente un prodotto di nicchia come la Grappa. Si potrà inoltre
fare una differenziazione nell'analisi del prodotto da divulgare al consumatore;
esso ha bisogno di chiarezza e non di termini o formule scientifiche.
All'interno del "consumatore" troviamo inoltre varie tipologie di competenza
e quindi si può ancor più differenziare l'analisi.
Si può presupporre che in analisi dettagliate si possano ricavare anche
analisi più semplificate, ma non è sempre così. Un'analisi "grossolana"
potrebbe ad esempio prevedere il giudizio esclusivo del gusto, perché
quel consumatore chiede esplicitamente se il distillato è buono oppure
no. Se il vostro mestiere è quello di consulente alla vendita potrebbe
già essere sufficiente. Questo non presuppone che il consulente non sia
preparato, ha solo applicato un metodo valutativo consono alla divulgazione
sulla base di chi è il discente in quel momento, un'analisi, quindi, personalizzata.
Varie sono le associazioni o società che cercano di standardizzare le
analisi sensoriali per unificare i prodotti sotto un unico "cappello",
altre al contrario lo fanno per differenziarsi loro stesse.
Vari metodi di valutazione possono essere appresi per poi riuscire a cogliere
il meglio di essi, per poter essere un "giudice imparziale" e ligio al
proprio dovere quando valuta con quel metodo. E' sempre quindi molto importante
che, nella istituzione e "costruzione" di un metodo di valutazione si
abbia sempre ben chiaro l'obiettivo per cui lavoriamo, l'utente finale
delle nostre analisi e dei nostri giudizi. La formazione del giudice diventa
un punto fondamentale, e la più ampia formazione di numerose scuole di
pensiero e di applicazione non induce in "confusione" ma rende più consapevole
il professionista delle sensazioni che esso stesso prova.
Filippo Giovannelli
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