Gestione del Vigneto
di Gabriele Massa
Con il termine gestione del vigneto si intende l'insieme di operazioni
e tecniche che seguono all'impianto delle viti nel terreno. Sono operazioni
di rilievo che comprendono inizialmente la scelta della forma d'allevamento
e i conseguenti sostegni, poiché la vite tenderebbe, in assenza di supporti,
a svilupparsi al suolo. Essendo la vite classificata come liana ha bisogno
di sostegni per potersi sviluppare in verticale o in orizzontale. Questi
sostegni sono generalmente costituiti da pali di legno, canne o cemento
( il meno affascinante…) che possono svilupparsi con elementi verticali
e orizzontali in modo da formare una sorta di traliccio; si formano così
i filari e tra questi riconosciamo le controspalliere, con la vegetazione
rivolta verso l'alto o le cortine dove invece i tralci e le foglie cadono
verso il basso. L'utilizzo dei sostegni è utile anche nel caso della coltivazione
della vite ad alberello, ove il vitigno non abbia rami a portamento eretto.
La gestione riguarda anche la scelta di scegliere tecniche e tempi delle
potature, irrigazioni, concimazioni o correzioni nella struttura del terreno,
diserbi o inerbimenti controllati, trattamenti di difesa ed epoche delle
vendemmie. Dove la vite cresce spontanea tende a sostenersi ai tronchi
e poi ai rami degli alberi e ricordo allevamenti tradizionali come quelli
"in unione" all'acero, all'olmo o al salice: la vite così maritata tende
però a subire le malattie che colpiscono i sostegni vivi e queste sistemazioni
sono, tranne alcuni casi, sempre meno diffusi. Di certo l'ambiente circostante
incide così come la varietà tipica per ogni specifica zona: in regioni
ventose è preferibile allevare la vite a pergola o con un "tendone", vale
a dire con forme a tetto orizzontale o inclinato.
Oltre alla disposizione per filare semplice o doppio esistono variazioni
come i sistemi a X che prevedono due pali infissi sul terreno che s'incrociano
e si dirigono da parti opposte con fili paralleli a sostenere la vegetazione
disposta su una struttura aperta in alto: questo accorgimento è adottato
per favorire il lavoro meccanico e l'illuminazione e in alternativa si
possono osservare anche sistemi a Y, che contengono la vegetazione e limitano
gli interventi in verde, o a V. Esistono anche forme d'allevamento a raggiera,
con fasci di rami rivolti ortogonalmente o diagonalmente al senso del
filare. La scelta della geometria d'allevamento influisce la potatura
ma occorre ricordare che quantità e qualità degli acini per grappolo e
degli stessi grappoli sono influenzati dalla nutrizione e dall'acqua che
la pianta può, in maniera equilibrata, assimilare.
La struttura della vite e tale che porta le gemme più vicine al terreno
ad essere poco o per nulla fertili, sulla parte mediana del tralcio sono
situate le gemme più produttive. Con la potatura si formano gli speroni,
a due gemme, destinati a dare capi a legno e a sviluppare i tralci per
i frutti dell'anno successivo; gli speroni si distinguono dai capi a frutto,
tralci destinati a portare i grappoli dell'anno.
La potatura è utile per far maturare in fretta le piante giovani e se
è vero che un intervento robusto diminuisce il vigore della pianta, di
certo i tralci che restano sono più robusti: lo scopo è di avere un equilibrio
tra produzione e vegetazione. La potatura non è sempre indispensabile,
lasciando senza potatura i vigneti in taluni casi si osserva un aumento
della produzione, in altri si rende necessaria per aumentare le qualità
intrinseche dell'uva. In generale, con terreni poveri di struttura e viti
deboli o vecchie, è preferibile una potatura povera di gemme. Con varietà
vigorose e terreni fertili è consigliabile una potatura che lasci più
di 15-20 gemme.
Sono molteplici gli elementi di cui tener conto, per mezzo di alcune formule
matematiche, si correlano la distanza tra i filari, l'altezza, la larghezza
e la lunghezza della fascia vegetativa e le frequenze di giorni con cielo
sereno o nuvoloso. Anche la distanza tra i filari di vite ha rilevanza,
in funzione della latitudine e dell'orientamento del vigneto rispetto
all'andamento dei raggi solari e all'insolazione totale. Sono questi parametri
che devono essere tenuti in considerazione nella gestione ottimale del
vigneto.
Gabriele Massa
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