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          Esperto Ugo Baldassarre


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Greco e Fiano alla ribalta di BianchIrpinia 2007
di Ugo Baldassarre

Per la terza volta - la prima edizione è del 2005 - ci si ritrova a testare i famosi bianchi della provincia di Avellino nell'ambito di una degustazione tecnica, appositamente ideata per essi. Si tratta del Greco di Tufo e del Fiano di Avellino, di quei grandi vini che dal 2003 si fregiano della d.o.c.g. ma che da molto prima, da lungo tempo ormai danno lustro all'enologia della Campania e del Sud intero.
La sensazione che subito ci accompagna, salendo lo scalone del Palazzo di Città di Atripalda, nella cui aula consiliare è allestita la sala per la degustazione, è quella di un grande ottimismo, di aspettative cariche di fiducia nei responsi che oggi verranno forniti dalla stampa specializzata e, domani, dai consumatori e dal mercato. Questa è l'impressione che si ricava incontrando i nostri ospiti-organizzatori dell'evento, in particolare Raffaele Del Franco e Paolo De Cristofaro, infallibili registi delle rassegne per conto del Consorzio di Tutela dei Vini d'Irpinia.


Terra Mia

Per la cronaca dobbiamo annotare che Terra Mia, la manifestazione dedicata alla gastronomia ed ai prodotti tipici d'Irpinia in cui si inserisce la rassegna enologica BianchIrpinia, quest'anno si è arricchita di tanti appuntamenti e occasioni particolari di degustazione. A mo' di esempio ricordiamo: "Gli incontri del gusto", destinati agli appassionati di vino e gastronomia, guidati dai maggiori esperti di gastronomia dell'Irpinia e dagli chef de I Mesali. "Sigari e rhum 15 anni", a cura del club Gli Amici del Toscano è invece l'appuntamento sensoriale che sperimenta l'abbinamento, in due differenti matrimoni d'amore del sigaro toscano e di quello cubano col rhum.

Tantissimi, infine, i laboratori di degustazione sul vino: "Barolo Vs Taurasi 2001" a cura di Gianni Fabrizio di Slow Food, "Viaggio nel Greco e dintorni" condotto dal competente e ubiquo battitore libero Fabio Cimmino, "I tre bicchieri della provincia di Avellino" illustrati da Paolo De Cristofaro, "Piccoli e grandi viticoltori di spumante a confronto", curato da Antonio Boco de I Quaderni di Wine News, "I Coronati della provincia di Avellino" illustrati dal curatore del Centrosud di Vini Buoni d'Italia, il celebre Luciano Pignataro e "C'era una volta il Fiano", verticale dedicata ai prodotti dell'azienda Vadiaperti, anch'essa a cura diPaolo De Cristofaro.


L'annata 2006, le aspettative sui rossi

Breve l'introduzione ai lavori ad opera degli organizzatori: bastano poche parole quando si è certi che saranno i fatti a parlare...
"Proprio perchè non siamo più alla prima edizione siamo più esposti alle critiche di quanto non lo fossimo ieri - ammette Piero Mastroberardino, presidente di Federvini e vice presidente del Consorzio di Tutela Vini d'Irpinia - ma siamo anche consapevoli di aver svolto un buon lavoro e di avere già raccolto risultati significativi. La crescita qualitativa dei prodotti, evidente a tutti, ha portato nuovo entusiasmo tra le aziende e maggiore fiducia nel lavoro del Consorzio. A sua volta il consolidamento del Consorzio proprio negli ultimi mesi ha suggerito la creazione di un nuovo soggetto, di una Rete tra i quattro Consorzi di Tutela della Campania. Assieme ai nuovi strumenti - ha comunicato ancora nella sua introduzione Mastroberardino - che rappresentano novità assolute per la nostra regione, si sta pensando anche di attuare una diversa e più organica strategia di comunicazione attraverso un Piano di Comunicazione Integrata, sostenuto anche dalla Regione Campania, e un apposito network di Rete".

Passando poi all'oggetto della degustazione di oggi, la vendemmia 2006 di Greco e Fiano, nonostante sia stata raccontata dagli organizzatori come un thriller con finale a sorpresa, "al termine di un andamento climatico altalenante, ha consentito infine una corretta e piena maturazione delle uve. La maggior parte dei produttori è soddisfatta dei risultati del proprio lavoro, ed ha realizzato vini corretti, franchi - ricorda Mastroberardino - Un lavoro di questo tipo, senza correzioni ex post, ha consentito di ottenere tutta la naturale espressività dei vitigni, con la conseguenza di una netta riconoscibilità di Fiano e Greco, separati l'uno dall'altro e demarcati nelle loro tipiche caratteristiche organolettiche".

Circa la vendemmia 2006, aspettative analoghe sono nutrite anche per i vini rossi, sebbene sia prematuro oggi dare giudizi sulla qualità finale di questi vini. Ma qualcuno già si sbilancia: "Con queste premesse - afferma Paolo De Cristofaro, collaboratore del Gambero Rosso e addetto stampa del Consorzio - c'è da aspettarsi molto dal Taurasi 2006, che però uscirà solo nel 2009. Nel futuro prossimo, invece - e qui Paolo forza un po' la mano, forse anche per captatio benevolentiae dei presenti - nutriamo grande speranza di poter assegnare finalmente le cinque stelle (il massimo riconoscimento, n.d.a.) al Taurasi 2004, nel corso dell'Anteprima in programma il primo dicembre 2007".


La degustazione

Dalle due sessioni di degustazione, quella della mattina riservata a 34 campioni di Fiano di Avellino (più due Falanghina e due Coda di Volpe) e quella del pomeriggio riservata a 35 campioni di Greco di Tufo, emergono innanzitutto con evidenza due impronte gusto-olfattive autonome e qualificanti. La linea di demarcazione tra i due vini, come aveva lasciato presagire Piero Mastroberardino nella sua premessa, è davvero netta. Il Fiano si presenta con forti cariche minerali e vegetali, il bouquet attinge a piene mani dai fiori e dalle erbe di campo, in bocca la sensazione prevalente è la sapidità, il grande spessore del frutto, la trama integra e ficcante. Il Greco si presenta, nella gran parte dei campioni, con sfumature olfattive più fruttate e talvolta agrumate, bouquet più variegato e ampio rispetto al Fiano; spesso scivola verso note calde e dolci, di vaniglia, di talco e di burro. Anche in bocca questo vino è leggermente più "mezzano", lusinga con note morbide e sapide al tempo stesso, sorprende di frequente con carezzevoli sfumature balsamiche e con finale caldo e avvolgente.


I vini 2006 da ricordare

Falanghina

  • Irpinia Falanghina '06 Terredora > Colore paglierino pieno e luminoso, bei profumi, freschi e vivaci caratterizzano l'impronta olfattiva, con sentori floreali e di frutta carnosa, bocca molto fresca ma anche leggermente sapida. Persistente, caldo il finale di mandorla tostata. Viene spontaneo chiedersi, in degustazione, se questa sia davvero una falanghina...

Fiano di Avellino

  • Fiano di Avellino Le Cave '06 - Cardinale > Ampio bouquet ben suddiviso tra frutta matura, soprattutto pesche bianche ed ananas, fiori di campo, camomilla e fieno. Bocca piena, fresca, sapida, con notevole persistenza; gran finale lungo, discretamente caldo.

  • Fiano di Avellino '06 D'Antiche Terre > Paglierino lucente, dal naso ampio con eleganti note floreali di ginestra e mimosa appena dischiusa; qualche segnale di CO2 ben presto scompare. Bocca molto fresca, con note diffuse di mineralità, piena ed equilibrata; torna poi la sensazione di una lievissima effervescenza. Piacevolmente caldo e persistente.

  • Fiano di Avellino '06 Tenuta Ponte > Bel naso, franco e netto, fiori freschi e nespola matura. Anche qui alla bocca prevalgono le sensazioni di freschezza e mineralità ed un finale lungo e persistente i cui tornano sapori di mandorla secca e frutta matura. Potente e intenso, corpo pieno ed integro.

  • Fiano di Avellino '06 Colli di Lapio > Ennesima conferma per questo vino, elegante e franco, dal bel naso intrigante con le sue note di spiga matura e favette di terra. Il grande equilibrio, con la perfetta alternanza di freschezza e morbidezza, sapidità e potenza, caratterizza la degustazione di questo vino.

  • Fiano di Avellino Pendino '06 - Colli di Castelfranci > Al naso piuttosto ampio, con note erbacee, odori di paglia secca e di olive mature schiacciate. Molto coerente alla bocca, dove tornano le sensazioni di piccole bacche carnose e peperoni verdi. Per essere un bianco il finale è davvero esplosivo, lunghissimo e avvolgente.

  • Fiano di Avellino Urciuolo > Bel colore paglierino vivace. Al naso è assai ricco, inizialmente un po' pungente, poi erbaceo, vegetale e agrumato; il tutto avvolto in essenza di ginepro e in lievi note tostate. Particolarmente dinamico in bocca, questo vino regala anche qui una grande ricchezza di sensazioni.

  • Fiano di Avellino Faliesi '06 - Urciuolo > Colore luminoso, naso franco e pulito. Intense ma delicate al tempo stesso le sensazioni floreali, tra cui spicca il profumo del gelsomino. Bocca piena, anche piuttosto morbida, particolarmente gradevole. Finale caldo e lungo.

  • Fiano di Avellino Radici '06 - Mastroberardino > Belle sensazioni floreali e vegetali rendono particolarmente elegante questo vino. Alla bocca esprime pienezza, grande equilibrio, corpo, intensità e persistenza. Note di mandorle tostate ci accompagnano in un lunghissimo caldo finale.

  • Fiano di Avellino '06 Cantina dei Monaci > Non particolarmente intenso al naso, dove pur tuttavia riconosciamo fiori di pero e giaggiolo, questo vino presenta una bocca che sa di buono, fresca ed equilibrata. Anche nel finale, lungo e caldo, tornano diverse note fresche e piacevoli.

  • Fiano di Avellino '05 Vigna della Congregazione - Villa Diamante > Il colore paglierino molto carico, quasi dorato, ci ricorda che ci troviamo di fronte ad un 2005. Il naso è intenso e persistente, con fiori di ginestra, affascinanti sentori balsamici, sandalo e pomodori verdi. La bocca è piena ed equilibrata, anche qui prevalgono le note vegetali che persistono nel finale lungo e caldo. Fuori dal comune, sopra ogni altro è raffinato, ha nerbo e stoffa.

Greco di Tufo

  • Greco di Tufo '06 Serum - I Capitani > Bel naso, franco e intenso, con qualche nota dolce ammiccante. Bocca piena, fresca e di buona persistenza. Finale in linea, piuttosto caldo.

  • Greco di Tufo '06 Terre degli Angeli - Terredora > Paglierino carico, naso un tantino sui generis, con sentori di talco e vaniglia, cenere ancora viva e legno tostato. Ingresso piuttosto rotondo e dolce, ancora sentori di spezie anche alla bocca. Nel suo grande dinamismo questo vino, in successione, ci offre freschezza e mineralità esuberanti, corpo pieno e carnoso. Decisamente migliore la bocca del naso.

  • Greco di Tufo '06 Mastroberardino > Naso fruttato e sincero - che stenta a dischiudersi - per questo vino paglierino luminoso che alla bocca si rivela franco, lineare, equilibrato ed intenso. Finale coerente, abbastanza lungo e caldo.

  • Greco di Tufo '06 Petilia > Affascinante l'intenso e variegato bouquet, con sentori di ginestra e camomilla, fieno biondo e peperoni verdi, erba sotto la falce, spezie e pepe bianco. Grande mineralità, freschezza a tutto spiano accompagnano l'ingresso alla bocca; poi, ancora molto dinamico, questo vino gira ed avvolge il palato, esplode in un lungo, potente finale. Equilibrio, nerbo e razza, stoffa, grande armonia.

  • Greco di Tufo '06 Devon - A. Caggiano > Bel naso, franco e corretto, con note salmastre, vegetali e fruttate. Corpo pieno ed equilibrato, fresco e abbastanza morbido. Finale di frutta secca tostata, non particolarmente lungo ma piacevole.

  • Greco di Tufo '06 Villa Raiano > Olfatto intenso di fiori e foglie di agrumi, olive bianche mature. Alla bocca offre un bel frutto carnoso, pieno, sapido, con sentori, ancora una volta, di frutti della terra. Piacevolmente lungo e caldo il finale.

  • Greco di Tufo '06 Pietracupa > All'impatto visivo si presenta particolarmente brillante, con sfumature di paglia al sole. Il naso è ampio e franco, molto elegante e intenso, con netta prevalenza di note floreali e vegetali, ginestra e foglia di pomodoro. Alla degustazione questo vino è spesso e carnoso, dal corpo generoso, equilibrato, armonico. Lunghissimo, caldo e appagante il finale di bocca.

  • Greco di Tufo '06 Manimurci > Naso fruttato con note intense di cedro e fiori d'arancio. Bocca espressiva: fresco, sapido e abbastanza morbido. Qualche strappetto al tessuto, non perfettamente compatto, non impedisce di godere appieno della freschezza pulita di questo vino.

  • Greco di Tufo '06 Macchialupa > Colore molto carico, quasi dorato, per questo campione che si rivela davvero interessante. Al naso si colgono intensi sentori fruttati e vegetali, note balsamiche, salvia e spezie. Perfettamente equilibrato alla bocca, bel finale caldo e lungo.

  • Greco di Tufo '06 Cantina dei Monaci > Bello spettro olfattivo, floreale e fragrante; sentori di albicocca matura. Buona la bocca, equilibrata tra le note fresche intense, note sapide e morbide. Dal corpo pieno, questo vino gira al palato, è anche rotondo, molto dinamico. Finale lunghissimo, con persistenti sensazioni retrolfattive di frutta tostata.

  • Greco di Tufo '05 Nestor - Tenuta del Cavalier Pepe > Davvero sorprendente il lavoro di questa giovanissima azienda: franchezza e correttezza, genuinità e generosità sono le caratteristiche che accompagnano questo Greco di Tufo in ogni aspetto della degustazione: dal naso, fragrante, fruttato e floreale, alla bocca, piena ed equilibrata, di grande freschezza. Elegante, piacevole, intenso, armonico.

  • Greco di Tufo '05 Raone - Torricino > meriterebbe una menzione a parte, per quanto riesce a cogliere esemplarmente la quintessenza del Greco di Tufo. Dal colore dorato, è intenso al naso, fruttato, balsamico, caldo; sentori di miele agli agrumi, vegetali e spezie. Bocca ancora molto piena e fresca, in cui tornano calde note di frutta matura.

Ugo Baldassarre