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          Esperto Luciano Rigo


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Le bollicine rosse di Acqui
di Luciano Rigo

Associare le" bollicine" solo ai vini bianchi è sbagliato, le bollicine del vino sono anche rosse, il Brachetto d'Acqui, vino che prende il nome dal vitigno da cui si produce, è un vino immediatamente comprensibile, conosciuto soprattutto nella versione spumante, è prodotto anche nel tipo leggermente mosso e rosato.
Vitigno autoctono del Piemonte, dalle origini incerte, c'è chi ritiene sia stato importato nell'Acquese dalla Francia, più precisamente da Bellet, piccolo centro provenzale poco lontano da Nizza, ma vi sono pareri contrastanti nel trovare caratteristiche comuni tra il Braquet noir de Nice dal gusto semplice e il Brachetto d'Acqui dal sapore aromatico.

Il Brachetto è un vino antico, che nel corso della sua lunga storia ha conosciuto momenti d'alterne fortune, ma negli ultimi anni il numero di coloro che lo apprezzano è in progressivo aumento, e grazie agli sforzi e al buon lavoro dei produttori, questo che era considerato un "vinello"fino a poco tempo fa, è diventato un vino Docg, il riconoscimento più importante in Italia. Tra le province di Alessandria e di Asti, sulle colline che si estendono tra Acqui Terme e Nizza Monferrato, il brachetto trova il suo ambiente ideale. Il vitigno brachetto è una varietà d'uva rossa aromatica, pianta delicata, i suoi germogli sono fragili e vengono facilmente spezzati dal vento che, in primavera, può pregiudicare la futura vendemmia.
Per ridurre i rischi le vigne sono poco concimate, la mancanza d'abbondante nutrimento fa crescere i germogli meno lunghi e quindi meno soggetti alla rottura. Altro accorgimento è quello di non tendere solo un filo tra una vite e l'altra per sostenere i tralci, come si usa di solito ma due, paralleli. In questo modo i germogli restano come imbrigliati, e quindi più resistenti al vento. Il disciplinare fissa la resa massima a 8 t/ha, e un titolo alcolometrico minimo di 11,5%, ( svolto almeno 5%), che salgono a 12% per la versione spumante,(svolto 6%).

Il brachetto da un vino dal bellissimo colore rosso rubino, tendente al granato chiaro o al rosato.
Profumato di rosa, fragola, con sentori muschiati, dal sapore dolce, morbido e delicato.
Dal corpo debole, con una sapidità appena accentuata e una discreta acidità che lo rende piacevolmente fresco. Si serve ad una temperatura di 8-10° circa, in un calice a tulipano, e si abbina perfettamente a pasticceria secca, crostate ai frutti di bosco, cannoncini alla panna, bavarese ai lamponi, madeleine e pesche ripiene. Il consumo deve avvenire dopo un anno, massimo due dalla vendemmia, per poter apprezzare al meglio la fragranza del profumo e la freschezza, le sue caratteristiche principali.

Curiosità:
I profumi caratteristici del brachetto sono dovuti al "geraniolo", un alcol naturalmente presente nel vino, più la quantità di geraniolo è alta, maggiore è il suo profumo nel Brachetto d'Acqui.
Il metodo per elaborare il Brachetto d'Acqui spumante è il Martinotti, detto anche Charmat, che prevede la fermentazione dei mosti dentro un serbatoio di acciaio inox completamente chiuso, (autoclave).
In questo modo l'anidride carbonica sviluppata dal processo fermentativo non si disperde, ma viene sciolta nel liquido che sarà poi vino. Quando la bottiglia viene aperta, l'anidride carbonica torna allo stato gassoso, formando le bollicine, che sono la caratteristica di tutti i vini spumanti.

Produttori consigliati:
Marenco srl (Strevi), Vigne Regali (Strevi), Araldica Vini (Castel Boglione) CN, F.lli Dezzani (Coccolato d'Asti) CN, Bersano spa (Nizza Monferrato) AL, Cà dei Mandorli (Castel Rocchero) CN, La Dogliola (Bubbio) AT, Cantina di Monbaruzzo (At), Duchessa Lia (S.Stefano Belbo) CN, Braida di Bologna Giacomo srl (Rocchetta Tanaro) AT, Casa Vinicola Morando (Costigliole d'Asti), Corte dei Balbi Soprani srl (S.Stefano Belbo).


Luciano Rigo