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Esperto Luca Risso
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Sarà Syrah? di Luca Risso La Syrah è una delle uve nere più nobili, in grado di produrre vini di grande concentrazione polifenolica e dotati di elevata longevità. E' una vite abbastanza produttiva e resistente alle più comuni fitopatie. Germoglia abbastanza tardi e matura regolarmente. Nei climi più caldi origina vini con intensi profumi di frutta e cioccolata, mentre nella sua zona di elezione (alta valle del Rodano) sviluppa i caratteristici sentori speziati e di pepe. In zone fredde o in terreni eccessivamente ricchi produce invece vini magri, acidi ed astringenti. Non è noto se l'origine del suo nome derivi dalla città persiana di Shiraz, da cui sarebbe stata portata in Europa dai crociati, oppure dalla città di Siracusa, in cui potrebbe essere stata coltivata in passato. Insieme o da sola concorre a moltissime AOC del sud della Francia. In purezza essa regna sovrana nel Rodano settentrionale dove origina alcuni dei più grandi rossi del mondo (Hermitage, Cote Rotie); in uvaggio è presente in tutta la Francia meridionale in vini spesso molto importanti quali Chateauneuf- du- Pape, Bandol e nei vini del Languedoc-Roussillon. Il clima della Liguria di ponente è per molti aspetti simile a quello delle zone dove la Syrah è diffusa. D'altro canto la tradizione ligure in campo di rossi non è molto forte, potendo vantare solo l'autoctono Rossese ed i nazionali Barbera, Dolcetto e Sangiovese. Questi ultimi peraltro non hanno mai dato risultati di grande rilievo anche se recentemente è stata riscoperta e ben valorizzata la Grenache, che nelle province di Savona ed Imperia prende il nome di Granaccia. Alcuni produttori di rilievo hanno quindi cominciato a piantare vigne a Syrah e a produrre vini usando tale vitigno in purezza o in uvaggio. A leggere le guide i risultati parrebbero assai interessanti ed in verità anche l'esperienza diretta conferma questa opinione. In tabella sono indicati i vini ed i produttori che attualmente utilizzano la Syrah.
Per quanto riguarda la riviera di ponente si prefigura addirittura un nuovo ed interessante modello di uvaggio. Come nel sud della Francia è molto comune il così detto "GSM" (vino a base di Grenache, Syrah e Mourvedre), qui potrebbe diventare popolare un vino "GSR", ove il Rossese prenderebbe il posto della Mourvedre. Per concludere sembrerebbe che anche nei vini rossi di qualità in Liguria qualcosa si stia muovendo, fortunatamente nella direzione giusta, per superare il cliché nel "nostralino" e produrre bottiglie di grande qualità. Sarebbe auspicabile, anche se i segnali in questo senso sono tutt'altro che confortanti, che anche le DOC (in particolare quella della Riviera Ligure di Ponente) cogliessero questi fermenti ed assecondassero questa tendenza nell'ottica di un miglioramento netto della qualità del prodotto finale. Luca Risso |