> Siti e blog del Network ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() TigullioVino.it
© |
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
Esperto Giulia Cannada Bartoli
Torna alla lista degli esperti
Progetto di Convegno di Marketing Territoriale al Sud di Giulia Cannada Bartoli Impressioni a caldo , dopo il Convegno "Le Radici del Sud" a Napoli del 1 giugno 2004, mi sovvengono una serie di considerazioni piuttosto sconfortanti, bilanciate dalla mia caparbietà di p.r. del vino e del mio territorio. Sono andata via ieri sera con tanta rabbia di fronte ad uno spreco di risorse cosi' ingente dei bilanci di Provincia e Regione (quanto sara' costata la cena a Castel dell'Ovo alla quale mi sono guardata bene dal partecipare ?) Ci siamo trovati davanti a una bella vetrina luccicante, tutto è apparso come da copione, ma i veri protagonisti, al di là del vino , non sono venuti fuori. Non è venuto fuori il territorio, non sono venuti fuori i produttori che stanno facendo grande il sud con enormi sforzi e passione da vendere, non sono neanche stati ringraziati . Nel corso di tutti gli interventi della mattinata, sono emersi aspetti per nulla nuovi: la qualità crescente, le capacità tecniche che ahimè sono troppo spesso "d'importazione " ( dove sono - a parte poche eccezioni - gli enologi del sud ? ), le difficoltà, soprattutto per il sud a competere sui mercati nazionale e internazionale. Si è detto che gli interventi di sostegno locali e comunitari sono molti e vengono utilizzati, ma come e da chi? Quante sono le aziende che non hanno potuto, per difetto di tempo o livello culturale, accedere a tali strumenti? Perché si è posta una barriera finanziaria di ingresso così consistente per partecipare alla manifestazione di ieri, con la sola alternativa di essere ammucchiati sul banco dell'ersac senza possibilità di emergere se non per qualche profondo conoscitore come lei e pochi altri ? E soprattutto perché questa cosa non si è fatta a Roma o Milano durante il Miwine? Ho dato uno sguardo alle degustazoni in programma in quei giorni : di sud non ho visto traccia. Ci sarà la solita presenza istituzionale e disorganica delle singole camere di commercio, e le aziende dovranno sgomitare per farsi vedere, con carenze di visibilita' e comunicazione, spesso semplicemente linguistiche ….. E' giusto , lo hanno evidenziato tutti ieri: il gap è dato dall'assenza di comunicazione del vino che va di pari passo con il marketing del territorio : è facile promuovere Napoli, Sorrento, Ischia, Capri, magari qualche volta Caserta, se capita , i campi flegrei e tutta la campania delle province, il Cilento, il Roccamonfina, l'Avellinese il Beneventano e le altre regioni? Fatta eccezione per la Sicilia che mi pare essere avanti anni luce. Manca una politica organica del territorio, basta confrontare le iniziative che pubblico e privato ( spesso riuniti in consorzi che funzionano ) realizzano da Roma in su. Qui la mano destra non sa cosa fa la sinistra , si realizzano iniziative spot che lasciano il tempo che trovano, magari in campagna elettorale… o per promuovere enologi star…. Secondo lei, qual è stato il ritorno per le aziende presenti ieri ? Non mi sembra ci fosse stampa nazionale accreditata, sui giornali di oggi il nulla. Penserà che so guardare solo al negativo…..no! Certo, il mondo del vino è un mondo difficile : ci troviamo davanti a realtà tra le più sfaccettate: troviamo passione, qualita', ma anche speculazione, voglia di prevalere e incapacità di stare insieme sul serio. Ci siamo detti che le piccole aziende non hanno la forza di sobbarcarsi i costi di marketing e comunicazione, perchè con le risorse che hanno devono sopperire agli investimenti necessari alla produzione, e allora questi consorzi che ce li abbiamo a fare? Gli enti preposti perche' non realizzano una seria politica di marketing e formazione di nuove figure commerciali, invece di andare a fare i viaggetti per mezzo mondo ? Tanto si e' discusso di strade del vino, ma dove sono la visibilita', la cartellonistica, le pubblicazioni, gli eventi, etc ? Alla fine si va tutti in Toscana, in Umbria, in Trentino, il resto dell'offerta e' pulviscolare , improvvisata e di ardua visibilita' e soprattutto con ritorni economici per le aziende, inesistenti. Perche' non riusciamo a realizzare modelli trasversali e sinergici di comunicazione: istituzioni, aziende, distributori, ristoratori, enotecari etc, promuovendo la produzione vinicola di volumi sia pure medio bassi, ma, di alta qualita' e indissolubilmente e storicamente legati a territori e distretti di precise identita' enologiche, gastronomiche, artigianali, culturali, etc? La strada? : realizzare e rendere visibili - attraverso il vino, eccezionale comunicatore - modelli di vivere il territorio profondamente legati alle tipicita' senza, tuttavia, rifiutare le innovazioni necessarie e funzionali ( solo quelle ! ) a tali obiettivi. Abbiamo bisogno di creare distretti di qualita' della vita: lo so, sembra un sogno, soprattutto da noi in Campania, dobbiamo creare nuove rotte. Chi piu' del nostro vino e del nostro "terroir" sono in grado di fare cio', facendosi apprezzare nel proprio contesto ambientale di origine ? Per fare questo ci vogliono vere strategie di marketing come qualsiasi altro settore economico: il vino produce ricchezza, le aziende per andare avanti devono essere redditive e allora ? Bisogna attrezzarsi: investire in formazione, analizzare il territorio, applicare al vino le strategie di marketing. Si' al mantenimento assoluto della tipicita' del prodotto (sarebbe disastroso perderla) ma no al mancato adeguamento al mercato in termini di strategia di marketing e innovazione. Da noi , le aziende in grado di fare questo si contano sulle dita, e per il resto? Dobbiamo lavorare progressivamente sull' affermazione e la ricerca delle denominazioni dei vitigni - specchio del territorio - potenziare la vendita di questi prodotti sui territori di produzione in modo da imprimere nell'immaginario di chi beve un vino, l'abbinamento fondamentale con il territorio in senso ampio ( natura , gastronomia e tutto quanto gia' sopra detto ) creando delle esperienze emozionali, che verranno trasmesse ad altri. Con il tempo, ( non ne abbiamo molto a disposizione!) tanta fatica e tanta voglia di stare insieme sara' forse possibile trasferire tutto questo verso altre destinazioni della competizione internazionale: in uno slogan : esportare il vino attraverso il suo territorio. Dopo tutte queste chiacchiere, l'idea ancora vaga e da progettare nello specifico, che vorrei sottoporre alla vostra attenzione, sarebbe quella di organizzare un convegno nazionale a Napoli verso gennaio , (magari da strutturare poi con cadenza annuale in differenti siti della campania e del sud) dal titolo provvisorio : "marketing territoriale e futuro della viticoltura del sud : scenari, esperienze e strategie di sviluppo." Relatori e Partecipanti: " docenti di scienze della comunicazione da selezionare in tutte le facolta' d'italia, che hanno gia' realizzato progetti sul vino ( siena, torino, reggio calabria, palermo, etc ) " docenti di antropologia culturale " esperti di marketing territoriale e turismo del vino " titolari di aziende e relativi enologi per esposizione di casi aziendali " rappresentanti operativi delle istituzioni . regioni, cciaa, enti speciali, ( non ci servono presidenti e autorita') " stampa specializzata nazionale settore enogastronomico " responsabili di strade del vino gia' operative " responsabili strade del vino regioni del sud " responsabili di tutte le associazioni del vino " appassionati e conoscitori La veste da dare al convegno potrebbe essere proprio universitaria, allo scopo di conferire dignita' scientifica a questi temi, coinvolgendo le varie facolta' di portici, foggia, salerno, la federico ii. suororsola etc ). Escluderei patrocini di associazioni e coinvolgerei soltanto ersac e ass. agricoltura che mi sembrano i piu' ricettivi su questi argomenti per ottenere un patrocinio economico almeno parziale ). Per la restante parte assieme ad altri colleghi p.r. ci attiveremmo per il reperimento di sponsorship private. Sono grata a tutti gli appassionati e appartenenti al settore che vorranno instaurare una dialogo su questi argomenti Giulia Cannada Bartoli 339.8789602 081.8041841 giuliacannada@aliceposta.it |