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          Malattie della vite - Metcalfa Pruinosa


           Schema generale malattie della vite

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          Metcalfa (Metcalfa Pruinosa)

          E' un insetto appartenente all'ordine dei rincoti, sottordine omotteri auchenorrinchi, 
          famiglia Flatidae.
          Originario dell'America, in Italia è stato segnalato per la prima volta nel 1979 in Veneto. 
          Oggi è diffuso in quasi tutte le regioni italiane.
          Notevolmente polifago, oltre che sulla vite lo si trova su molte altre specie sia 
          erbacee che arboree, coltivate o spontanee.

          

          Ciclo

          Metcalfa pruinosa sverna come uovo protetto sotto la corteccia dei tralci.
          Compie una sola generazione all'anno.
          La schiusura delle uova inizia alla fine di maggio. 
          Dopo le forme giovanili (neanide e ninfa, bianche e ricoperte di cera), a 
          luglio compaiono i primi adulti, farfalline di colore grigio scuro lunghe 7-8 mm. 
          L'accoppiamento avviene a settembre-ottobre, quindi vengono deposte le uova.

          Danni

          A partire dalla primavera fino ad autunno, l'insetto (in forma adulta e anche 
          giovanile) colonizza germogli, foglie (pagina inferiore), tralci e grappoli, 
          sottraendo linfa (attività di suzione dai tubi floematici) e provocando un 
          deperimento generalizzato della pianta.
          M.pruinosa, in tutte le fasi del suo sviluppo, emette abbondanti quantità di 
          secrezioni ceroso-zuccherine biancastre che vanno ad imbrattare la vegetazione. 
          Queste secrezioni costituiscono il substrato per lo sviluppo di funghi epifiti 
          (fumaggini), che si manifestano con vistosi annerimenti. 
          L'imbrattamento dei tessuti determina una perdita di efficienza fotosintetica 
          (indebolimento della pianta). Inoltre costituisce un attrattivo per insetti 
          glicifagi, soprattutto api e vespe (che danneggiano i grappoli). 
          La Metcalfa pruinosa potrebbe anche costituire un sospetto vettore di virus 
          e fitoplasmi della vite, ruolo ancora però in via di studio e sperimentazione.

          Lotta

          La scalarità nella schiusura delle uova e la notevole mobilità degli adulti 
          hanno spesso indotto ad effettuare ripetuti e consistenti trattamenti chimici, 
          determinando notevole impatto chimico sull'ecosistema agricolo, problemi di 
          fitotossicità e residui sui prodotti.
          I trattamenti vanno effettuati a fine giugno-inizio luglio, contro le forme giovanili.
          I principi attivi più efficaci sono Fosforganici, piretrine, nitrato di potassio…
          Il mezzo alternativo e consigliabile, concreto ed efficace nella lotta alla M. pruinosa, 
          è quello biologico, effettuato tramite l'introduzione e diffusione dell'imenottero 
          driinide Neodrynus typhlocybae, parassita naturale della M. pruinosa.
          Utile risulta lo sfalcio delle infestanti che possono costituire rifugio per l'insetto.