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          Malattie della vite - Acari Tetranichidi


           Schema generale malattie della vite

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          ACARI TETRANICHIDI

          Sono polifagi; oltre alla vite attaccano anche altre specie vegetali.

          A questa famiglia appartengono:
          - Panonychus ulmi (ragnetto rosso).
          - Eotetranychus carpini-vitis (ragnetto giallo).

          La loro presenza è favorita da eccessi di concimazione azotata e dalla scarsa 
          presenza di nemici naturali (acari predatori appartenenti alla famiglia dei Fitoseidi), 
          eliminati dall'utilizzo di prodotti non selettivi.

          Ragnetto rosso (Panonichus ulmi)

          Ragnetto rosso

          E' il più diffuso al mondo. 
          Ha dimensioni variabili da 0,2 a 0,4 mm, colore rossastro.
          Compie da 6 a 12 generazioni all'anno, spesso sovrapposte. 
          Sverna come uovo in prossimità delle gemme e nella corteccia dei tralci. 

          Danni

          Quelli peggiori riguardano i germogli; nanismo e crescita stentata. 
          Le punture effettuate sull'epidermide fogliare causano decolorazioni gialle nelle 
          varietà a bacca bianca, arrossamenti ("bronzature") in quelle a bacca nera. 
          Nei casi più gravi le foglie disseccano e cadono. 
          I tralci lignificano con difficoltà. 
          Scarso accumulo di zucchero nell'uva.

          Ragnetto giallo (Eotetranichus carpini-vitis)

          Ragnetto giallo

          E' diffuso soprattutto nell'Italia centro - settentrionale e in Francia. 
          Dimensioni: 0,2 -0,4 mm. Colore giallastro. 
          Compie 6-8 generazioni l'anno; le prime (marzo) su piante erbacee, poi sulla vite. 
          Sverna come femmina sotto la corteccia del legno vecchio o nel terreno. 
          Le pullulazioni più elevate le si hanno in estate (luglio-agosto), quando la temperatura 
          è più favorevole all'acaro. E' più diffuso e pericoloso di quello rosso.

          Danni

          Esempio danno da ragnetto giallo

          Crescita stentata dei germogli colpiti. 
          Foglie deformi, con aree decolorate (varietà a bacca bianca) o arrossate (varietà a 
          bacca nera), disseccamento, caduta.
          Calo nella produzione di zuccheri con ripercussione negativa sulla produzione. 

          Difesa

          Prevenzione: effettuare le corrette pratiche colturali; non eccedere con le concimazioni 
          azotate, controllare la vigoria.
          Lotta biologica: esistono numerosi predatori naturali degli acari, la cui presenza è da 
          salvaguardare (utilizzare acaricidi selettivi!). 
          I più importanti sono gli acari Fitoseidi (Typhlodromus spp, Amblyseius andersoni, 
          Kampimodromus aberrans), predatori naturali degli acari fitofagi; i due acari antagonisti 
          si trovano solitamente in natura in uno stato di equilibrio biologico. 
          Altri predatori naturali degli acari dannosi sono insetti quali il coccinellide Stethorus 
          punctillus, le crisope, gli antocoridi, i miridi.
          Lotta chimica: raramente è necessario ricorrere alla difesa chimica. 
          E' concesso un solo trattamento acaricida l'anno.
          -	Acaricidi selettivi che non danneggino i fitoseidi: inibitori dello sviluppo ad azione 
          ovicida, larvicida, ninficida. Clofentizine (azione ovicida), Exiatozox (azione ovicida), 
          Fenazaquin (azione adulticida), Fenpiroximate (azione adulticida), Tebufenpirad (azione 
          adulticida).
          -	Oli, che agiscono bloccando la respirazione.
          -	Prodotti a base di azocyclotin, dicofol, tetradifon,..