Raschera Dop
di Riccardo Collu
Uno dei più prestigiosi formaggi del Cuneese, dop
dal luglio 1996.
La produzione è estesa in diversi comuni del cuneese, tra essi Frabosa
soprana e sottana, Val casotto, Ormea, Roburent. Ricavato da latte vaccino
con possibili aggiunte di latte caprino e/o ovino, riscaldato ad una temperatura
inferiore ai 30°c rientra di tutto diritto nel gruppo dei formaggi a pasta
cruda. Il latte viene così addizionato di caglio liquido, e coagula in
circa un ora nella gerla un tipico recipiente in legno che viene coperto.
La cagliata viene rotta con la "sbattella" un attrezzo simile ad uno spino,
fino alla grandezza del chicco di frumento, raccolta in un telo di canapa
e separata dal siero. Viene quindi posta negli stampi e pressata per circa
un quarto d'ora, quindi rotta nuovamente, e ripressata per una o diverse
giornate, fino a 5 con continui rivoltamenti. Nei giorni successivi si
effettua la salatura a secco, di seguito la stagionatura da un minimo
di 20 gg. ad oltre due mesi.
La raschera può presentarsi in due forme, tonda e quadrata, più antica
e tradizionale la quadra, nata per essere facilmente legata e trasportata
a dorso di mulo, l'etichettatura, ha due possibili colorazioni, verde
di pianura e gialla di Alpeggio riservata ai prodotti che sono realizzati
sopra i 900 Mt.
L'aspetto esteriore si presenta a facce piano, scalzo convesso, crosta
colore dal grigio al bruno talvolta con sfumature rossastre, elastica.
L'aspetto interno mostra lo spessore della crosta intorno ai 2 - 3 mm,
la pasta semigrassa, di colore giallo intenso, occhiature regolare, media,
ben distribuita.
I sentori olfattivi ricordano il latte, sentori erbacei e vegetali di
ortaggi.
Al gusto una giusta sapidità equilibrata dalla dolcezza della grassezza
del formaggio, una nota di acidità, lievissima può essere presente nelle
forme relativamente giovani, in quelle più evolute una sottile vena di
piccante compare senza invadenza. La deformabilità del prodotto, lo rende
mediamente diluibile, granuloso e leggermente fondente, in questa fase
gli aromi hanno la prevalenza dandoci lievissime sensazioni di selvatico,
che si fondono ad una piacevolissima e tipica nota amara nel finale. La
Raschera è usata come accompagnamento in minestre, mantecare risotti o
più semplicemente come formaggio da tavola.
In questo caso per la sua intensità e persistenza e per la sua media grassezza
ha bisogno in abbinamento di un vino con una buona alcolicità e leggermente
tannico, come un Dolcetto di Asti.
Riccardo Collu
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