La Cucina che non c'è
La Cucina che non c’è, ossia gusti, sapori, racconti che non esistono
o che abbiamo impunemente dimenticato ma che possiamo inventare o riscoprire!
Corrente gastroalternativa, odissea senza fine in un mare di sapori, voglia
di nuovo a tavola, ma pur coscienti che da ogni piatto tradizionale sono
molti i successi, i piaceri e le emozioni che emergono e che ci appagano!
La Cucina che non c’è: dissertazioni simpatiche sul gusto, sul mangiare
e sul bere, una sana profanazione relativa al cibo contro dogmi “gastroteocratici”
imposti da chi considera la cucina, il convivio, una mera cosa statica
destinata a palati spenti. Immaginare universi di fornelli senza fine
o meglio, banchetti e mode culinarie mai scoperte, provando ad uscire
da schemi mangerecci modaioli e, finalmente, gustando oltre che con il
palato ed il cervello, anche con il cuore! Insomma, alla ricerca della
zuppa o salsa perduta!
Chi è Stefano
Buso
Archivio articoli
Coscia
o.. petto?
di Stefano Buso
Finalmente un tema pratico, sentito e di evidente mondanità culinaria!
Il pollo al forno, alla diavola o in umido, con le patate o con altra
verdura, tagliato in quarti o ottavi è senz'altro uno dei piatti più buoni
e gettonati al mondo! Il saporito pennuto e le sue deliziose carni bianche
sono conosciute ovunque: dal polo nord alla terra del fuoco e da tantissimi
anni svolazza fiero di piatto in piatto regalando gioia e sapore a tavola.
La preparazione senz'altro più nota è allo spiedo con contorno di patate
al forno. Piatto che seppur semplice è entrato a pieno titolo tra quelli
più desiderati da intere generazioni di inguaribili golosi.
Celebrate le succulente caratteristiche del pollo, al momento della fatidica
scelta un amletico dubbio si scatena nella mente dei presenti a tavola:
coscia o petto? Già, proprio un bel dilemma, che cade quasi sempre su
una scelta troppo veloce e che spesso si traduce in aspra delusione! Il
pollo in natura ha "solo" due cosce e due petti e non si può sfuggire
da questa gelida certezza anatomica sentenziata da madre natura! Se questa
portata a tavola viene "gustata" da più di un commensale, si potrebbe
anche ipotizzare un coraggioso cambio di rotta: scusa, facciamo cambio?
Io ti do il petto e tu la coscia! Se il vostro interlocutore non è per
nulla pentito della scelta fatta, dovrete allora rassegnarvi ad inghiottire
la porzione di pollo ordinata, affermando pure che è buona, cotta a puntino
e che farete senz'altro replica!
Questa "indecisione culinaria" dipende forse della cottura del pollo?
Non è certo una questione di cottura o di guarnizione, ma proprio di parte
anatomica dell'animale. Ma è più buona la coscia o il petto? Mistero senza
fine ed assoluta questione di gusti, ma la coscia pare sia la parte privilegiata
del pollo. Coscia o petto e (petto o coscia) sono quesiti senza fine destinati
ad alimentare ancora per molto tempo le nostre perplessità gastronomiche.
Oltre ai decisi e convinti gourmets ci sono anche i buongustai ignavi
i quali dinnanzi a forzata scelta non sanno mai decidersi e scegliere!
Anche per loro l'immortale quesito scolpito sui muri di tutte le sale
da pranzo del pianeta: petto o coscia? Da perfetti indecisi non riescono
mai a proferir scelta perciò come risposta a questa domanda, sentirete
dir loro: sono vegetariano/a!
Coscia e petto, istanza sociale: l'uno o l'altra non saranno mai negati
ad alcuno e, per i meno fortunati, sussiste la possibilità di degustare
zampe, collo e unghie della bestiola arrostita.
Scherzi a parte, il pollo è un alimento dall'elevato valore nutritivo,
molto digeribile e veramente saporito che ha largo impiego in cucina!
Tra le infinite ricette che hanno il pollo come ingrediente principale
troviamo il pollo al curry, al limone, all'arancia, alla marengo, alla
diavola, alla cacciatora, le supreme di pollo in varie modo e moda, la
galantina di pollo e il pollo alle spezie. In tutte queste ricette senz'altro
ci sarà un petto o una coscia ad attendervi per soddisfare la vostra voglia
di pollo, e se il cameriere vi chiederà petto o coscia rispondetegli pure
(senza indugio) di volerle entrambi così non farete torto né voi stessi
né a nessuno, evitando così che il rimorso vi perseguiti per tutta la
serata!
Terminologia di cucina
Frollatura:
periodo necessario affinché alla carne s'intenerisca e perda elementi
che rendono il gusto troppo forte, come la selvaggina ad esempio. Di solito
dura qualche settimana in reparto freezer.
Supreme:
fettina di pollo, battuta tipo bistecca, cotta o panata a vostro gusto
o scelta.
All'Inglese:
cottura di riso o verdure lessate in abbondante acqua. Anche guarnizione
de cuisine. Roast-beef all'inglese (cottura al forno in crosta e servito
al sangue con fondo bruno di carne legato).
Nappare:
ricoprire una pietanza con una salsa, mousse o vellutata
Libro
del mese
Passiti d'Italia 08
Cucina&vini editore
Passiti d'Italia è la nuova guida di Cucina&Vini editrice, un prodotto
editoriale che continua il lavoro iniziato nel 2001 da Bere Dolce,
allargando l'analisi sui vini passiti, dolci e secchi che siano! ''L'idea
di creare una guida più generale, Passiti d'Italia appunto - spiega
il curatore, Francesco D'Agostino - nasce nel 2006, l'anno in cui
il nostro paese decide di recepire una vecchia disposizione della
OCM [org. com. di mercato] vinicola equiparando, alla tipologia comunitaria
di vini da uve appassite e vini da uve stramature. Inoltre [continua
D'Agostino] dal quel momento i vini da vendemmia tardiva assieme a
quelli da uve appassite, avevano un unico termine di identificazione
ed un identico mezzo per comunicarli. Non va dimenticato, inoltre,
il successo e la conseguente crescita in termine di consumo che i
vini passiti secchi e dolci registrano incessantemente da dieci anni.''
Da sfogliare con attenzione, pensando intensamente ai meravigliosi
passiti evocati prosit! |
 |
Ricetta del mese
Per i molti lettori della rubrica La Cucina che non c'è, una ricettina veloce,
semplice ideale proprio perchè l'estate è appena iniziata e quindi si desiderano
cose originali e soprattutto veloci. La Vinaigrette alla birra: è una salsina
emulsionata a freddo a base di olio, aceto, sale, pepe e talvolta senape.
È ottima per condire insalate, verdure bollite, patate al vapore e moti
altri piatti. In una terrina di vetro preparare l'olio extravergine di oliva,
il sale, il pepe, poco aceto bianco e qualche cucchiaiata di birra rossa
a vostra scelta. Con un frustino da cucina sbattere per bene il tutto (emulsionare);
a piacere potete aggiungere anche della paprica dolce e far riposare la
salsina in frigo per almeno un'ora. In seguito potrete utilizzare la vinaigrette
alla birra come condimento. Ideale per insalate, verdure al vapore, grigliate
e per molti piatti freddi.
Massima del mese
Non conosco nulla che vellichi così voluttuosamente lo stomaco e la testa
quanto i vapori di quei piatti saporiti che vanno ad accarezzare la mente
preparandola alla lussuria
Marchese de Sade
Stefano Buso
|