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Brindisi con Leonardo...Da Vinci
di Kate Maciejewska
Succede a tutti noi che un bel giorno,
dietro l'angolo di casa, scopriamo una curiosità o a volte anche la
vera e propria meraviglia della cui esistenza eravamo del tutto ignari.
È cosi che, a due passi dalla mia casa fiorentina, ho scoperto il
vino e l'olio del nostro caro Leonardo da Vinci. Era ovvio che il
più famoso cittadino dell'antico borgo medioevale di Vinci, posto
sul crinale del colle Montalbano, che si estende per 15 chilometri
tra Firenze, Pistoia e Prato, gustasse il vino e l'olio provenienti
dalle campagne circostanti, ma mentre tante altre zone vitivinicole
della Toscana sono riuscite, specialmente negli ultimi decenni, a
creare le forti immagini dei loro prodotti, la patria di Leonardo
è rimasta in coda nella maratona verso il successo mediatico, oggigiorno
cosi importante. Fortunatamente da alcuni anni la situazione sta cambiando.
Prima di tutto sono state superate, almeno parzialmente, alcune difficoltà
legate a questioni amministrative, di cui il territorio di MONTALBANO
è in qualche modo "vittima". Dato che si estende tra tre province
(Firenze, Prato e Pistoia) la valorizzazione e promozione dei suoi
prodotti risultano più complicata. |

Degustazione olio Montalbano |
Firenze punta prima di tutto sul territorio del Chianti, più famoso in
assoluto, con il Chianti Classico, mentre Prato finora si e occupata soltanto
della valorizzazione del Carmignano con i suoi pregiati vini DOCG. Pistoia
invece, con le sue forti tradizioni imprenditoriali (vivaistica e mobili),
sembrava finora poco interessata allo sviluppo turistico della sua zona.
L'iniziativa doveva allora partire dagli enti locali.
Nel 2000 i Sindaci di Montalbano, Capraia e Limite, Carmignano, Cerreto
Guidi, Lamporecchio, Larciano, Monsummano Terme, Quarrata, Serravalle
Pistoiese e Vinci sottoscrissero un "Patto" per lo sviluppo del territorio
di MONTALBANO. In seguito da esso nacque la "Strada dell'Olio e del Vino
del Montalbano" , chiamata LE COLLINE DI LEONARDO, riconosciuta ufficialmente
dalla Regione Toscana che, oltre la promozione dell'intero territorio
dal punto di vista enoturistico, si propone di favorire la valorizzazione
della viticoltura e dell'olivicoltura di qualità.
Al progetto della Strada, oltre agli Enti Locali, hanno aderito più di
150 aziende agricole, agrituristiche, oleifici, cantine, enoteche, ristoranti,
alberghi, terme, strutture sportive e associazioni agricole.
Come tutti possiamo immaginare in caso del mancato appoggio forte e continuo
da parte di una singola provincia, il lavoro di promozione è senz'altro
più complicato e laborioso. Ci volevano la forza e la tenacia di tanti
appassionati di questo territorio per poter assistere ai primi risultati
che vediamo oggi, dei quali il più visibile è appena stato pubblicata:
"Guida del Territorio di Montalbano", promossa e edita dalla "Strada delle
Colline di Leonardo" (la guida, progettata da Luca Carlo Benicchi per
Dike Pubblicità Italia con i testi di Cinzia Montagna, è consultabile
e richiedibile al sito www.stradadileonardo.org
- portale ricco d'informazioni sulla zona e sulla Strada dell'Olio e del
Vino del Montalbano - Le colline di Leonardo).
È stata proprio quest'esauriente guida, ovvero la sua
presentazione, svoltasi il 23 giugno nella splendida villa settecentesca
costruita da cardinale Giulio Rospigliosi (il Papa Clemente IX) a
Lamporecchio a farmi scoprire quest'affascinante territorio e i suoi
prodotti, a due passi da casa mia. Leggendo le sigle degli sponsor
ufficiali e il contenuto della guida sembra di capire che questo territorio
viene preso "sotto custodia" dalla Provincia di Pistoia, poco attiva
finora da punto di vista della promozione turistica, che lascia però
la valorizzazione dei Vini DOCG Carmignano, in parte prodotti anche
nella zona di Montalbano, ai compiti della vicina Provincia di Prato.
Spiegare queste sfumature sembro piuttosto noioso, ma credo che, visto
le molteplici influenze amministrative (e spesso anche politiche)
nel campo della promozione dei prodotti locali, sia opportuno capire
perché alcune zone abbiano "il successo" mentre altre, nonostante
la potenzialità, e spesso anche la qualità, dei loro "contenuti",
rimangono in ombra per anni. Nell'era dell'eccesso dell'informazione
e della commercializzazione di tutti gli aspetti della nostra vita,
compreso questo puramente culturale, non deve meravigliare che abbiano
successo le realtà che dispongono degli appoggi giusti. Inoltre la
storia e le tradizioni locali (comprese quelle enogastronomiche) dei
singoli territori italiani sono così complesse che in moltissimi casi
non corrispondono agli attuali margini amministrativi. Questo crea
non pochi problemi nella loro giusta valorizzazione che ha bisogno
di precisi ed efficaci strumenti amministrativi. |

La Multiguida turistica del Montalbano |
Ma torniamo ai vini…
Nel territorio di Montalbano si producono il Chianti Montalbano DOCG,
il Bianco della Valdinievole DOC, il Vin Santo della Valdinievole, il
Bianco Empolese Doc e i numerosi vini IGT, tra i quali la recente IGT
"Cerreto", a cura dei produttori di Cerreto Guidi (www.cerretovino.org
).
A Carmignano si producono il Carmignano DOCG, il Vin Ruspo DOC, il Barco
Reale DOC e il Vin Santo di Carmignano (vedi nell'archivio della rubrica
il mio l'articolo dedicato a questi vini). L'estensione dei vini Chianti
Montalbano DOCG, i più rappresentativi per questo territorio, è di circa
500 ettari per un totale di 180 aziende e la produzione annua di 25 mila
ettolitri di vino a base degli uvaggi tipici di Chianti, cioè il Sangiovese,
Canaiolo, Trebbiano Toscano e Malvasia del Chianti. Mentre i vini prodotti
in queste zone, se non si considerano alcuni vini rossi di Carmignano
e dei Vin Santi, rappresentano un livello tutto sommato medio; l'olio
d'oliva extravergine sotto la sigla IGP Toscano "Montalbano" è un prodotto
d'alta qualità, apprezzato per le sue qualità organolettiche. L'olio IGP
Toscano "Montalbano", ottenuto da olivi Frantoio, Moraiolo, Leccino, Pendolino,
Rossellino e Piangente, ha un colore verde tendente al giallo dorato,
è fruttato con sentori di mandorla, carciofo e frutta matura e ha l'acidità
massima di 0,6%.
Presentazione della Multiguida del Montalbano a Villa Rospigliosi
Oltre l'olio e il vino, la zona di Montalbano è ricca delle altre specialità
agroalimentari prodotte spesso con i metodi di agricoltura biologica e
biodinamica, come il miele e la pappa reale, gli ortaggi (carciofi, asparagi
e melanzane), la frutta (fichi e castagne), il pane toscano lievitato
naturalmente e senza sale (cosiddetto "pane sciapo"), i formaggi freschi,
il prosciutto toscano DOP e altri salumi come la pancetta, il salame,
la salsiccia, la spalla e la finocchiona. Per i golosi consiglio di assaggiare
i brigidini di Lamporecchio, le sottili cialde croccanti ottenute da uova,
zucchero, farina e anice cotte sul ferro come le ostie, famosi in tutta
Toscana. Nella zona di Montalbano si trovano anche molti laboratori del
cioccolato artigianale, tra i quali uno dei più famosi è "Slitti" di Monsummano
Terme, una bellissima località termale con la famosa "Grotta Giusti"(entrambi
associati della Strada).
Un momento della degustazione olio (nella foto a sinistra) e della
degustazione vini (nella foto a destra) svoltosi presso Villa Rospigliosi.
Parlando delle prelibatezze locali è da notare che quest'anno la Strada
delle Colline di Leonardo ha partecipato all'organizzazione della Rassegna
Enogastronomia intitolata "Alla mensa di Leonardo", svoltasi nei mesi
di giugno e luglio a Vinci, che ha coinvolto i ristoranti di Vinci che
hanno proposto i piatti rinascimentali della tradizione toscana accompagnati
con i vini del territorio (www.allamensadileonardo.org)
Una delle realtà vitivinicole di Montalbano più conosciute a livello nazionale
e internazionale sono le CANTINE LEONARDO DA VINCI, con sede proprio a
Vinci. Le aziende associate alle cantine possiedono oltre 500 ettari di
vigne sparse tra i comuni di Vinci, Cerreto Guidi, Limite, Capraia, Montespertoli
e Gambassi.
Nella zona di Montalbano esistono numerosissime piccole e medie aziende
che si dedicano esclusivamente all'olivocultura. Tra loro ben duemila
agricoltori, con i loro 495 ettari di oliveti, fanno parte della Cooperativa
MONTALBANO di Lamporecchio, che produce anche un olio da agricoltura integrata
estratto a freddo di altissima qualità con riconoscimento del bollino
"Agriqualità" della Regione Toscana.
La zona di Montalbano vanta anche alcune
qualificate aziende che producono sia vino che olio e anche altre
specialità locali. Un esemplare di quel tipo di azienda che s'impegna
a 360 gradi nella valorizzazione del territorio è la TENUTA DI CANTAGALLO
di Capraia e Limite, una realtà di 200 ettari che produce, oltre agli
ottimi vini DOCG Chianti Montalbano, Carmignano, Chianti Classico,
IGT, Vin Santo e olio extravergine d'oliva, anche una vasta scelta
di specialità prodotte artigianalmente secondo le antiche ricette
toscane - sottoli, salse, confetture e miele. La terra di Leonardo,
oltre agli splendidi alberghi, come quello allestito nel vecchio borgo
della Villa Medicea Ferdinanda ad Artimino, è ricca anche di numerosi
agriturismi. Essi offrono ai loro ospiti, come la TENUTA DI CANTAGALLO,
i prodotti di questo fertile territorio.
Tanti hanno adottato per la loro attività luoghi ed edifici di un
alto valore storico e paesaggistico, come l'Agriturismo LA PORTA DI
MIGNANA, posto in zona panoramica e dominante la città di Vinci, nel
luogo dell'antica porta della riserva di caccia "Barco Reale". Riserva
istituita dai Medici nel 1626, fu delimitata da 50 chilometri di muro
(ne restano circa 30) ed è ancora oggi popolata dalle molte specie
animali e vegetali dell'antica "bandita". Il territorio di Montalbano
è senz'altro destinato al successo perché è ricco di bellezze storico-artistiche
e naturalistiche, ma anche delle specialità gastronomiche come il
vino e l'olio con le loro caratteristiche uniche e, cosa sempre più
importante, in costante miglioramento qualitativo. Da visitare, gustare…
e brindare alla memoria del celebre Leonardo. |

Vinsantaia presso l'azienda Cantagallo |
Durante il banco d'assaggi allestito in occasione della presentazione
della Guida di Montalbano ho avuto piacere di degustare una trentina di
vini, la maggior parte finora a me sconosciuti, che appartenevano alle
categorie IGT Toscana Bianco, IGT Bianco dell'Empolese, IGT Toscana Rosso,
Chianti DOCG, Chianti Montalbano DOCG, Vin Santo del Chianti DOC e Vin
Santo dell'Empolese DOC.
Tra loro vi segnalo:
- IGT Toscana Bianco 2005 di VITIVINICOLA GIORNI di Cerreto Guidi
un piacevole Trebbiano Toscano con una piccola aggiunta della Malvasia;
- Chianti DOCG "Poggio Secco" 2004 di POGGIOSECCO di Cerreto Guidi
un fresco e profumato Sangiovese (con aggiunta di Canaiolo) con un discreto
corpo e persistenza;
- Chianti DOCG "Dé Medici" 2004 di FATTORIA DE'MEDICI di Vinci (www.fattoriademedici.florencewine.it
)- un interessante giovane Sangiovese (più 10% di Canaiolo) con il gusto
speziato;
- Chianti Montalbano DOCG 2003 di FATTORIA DI BIBBIANI di Capraia e Limite
(www.bibbianifattoria.it )
un profumato e piacevole del gusto Sangiovese;
- Vin Santo dell'Empolese DOC 2001 di VITIVINICOLA GIORNI di Cerreto Guidi
un ottimo Vin Santo non solo da dessert; color miele con un fresco profumo,
bevibilissimo, molto pulito ed equilibrato;
- Vin Santo del Chianti DOC 2000 di VILLA PETRIOLO di Cerreto Guidi (www.villapetriolo.com
)
un classico Vin Santo "invernale" che, grazie alla sua dolcezza, può benissimo
sostituire il dessert.
Kate Maciejewska
fotografie : Kate Maciejewska
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