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LE GUIDE IN CONCORDI
Riflessioni sui vini di Montescudaio e Val di Cornia

di Kate Maciejewska

Nonostante non sia semplicissimo, vorrei parlarvi di un territorio che al contrario delle solite realtà toscane come il Chianti, possiede, enologicamente parlando, tante variopinte sfumature da poter apparire un piccolo "Nuovo Mondo" del vino italiano. Come tutti sappiamo la prima "gemma" che è sbocciata con prepotenza dal questo territorio è il Sassicaia, a cui ha fatto seguito lo schiudersi di tante altre realtà di Bolgheri come Ornellaia, Guado al Tasso, Michele Satta, Collemassari e la nuova Campo alla Sughera, le quali, nel rispetto della capostipite, hanno contribuito a dar vita ad uno straordinario e gustoso "ramo fiorito".

Ma oltre all'ormai rinomato territorio di Bolgheri, le nostre "antiche radici" si sono diramate fino a coinvolgere i territori circostanti come appunto la Val di Cornia e Montescudaio, quest'ultimo situato nella limitrofa provincia di Pisa. Infatti, grazie alle loro potenzialità enologiche e nonostante la gioventù dei vigneti impiantati i produttori, anche in virtù delle aggiornatissime tecnologie di vinificazione usate, stanno ottenendo dei vini molto interessanti, alcuni destinati ad un sicuro successo futuro. Un altro forte "alleato" di questi vini è sicuramente rappresentato dalla ferma convinzione dei produttori nei loro prodotti, anche attraverso un marketing al passo con i tempi.


Le dolci colline di Montescudaio

La "tigre nel motore" di questa precisa ed estesa promozione, realizzata con anticipo e secondo schematiche "da grande industria", è rappresentata non certo da manifesti pubblicitari o moderni videoclip, in cui tutto sembra possibile (in quanto precostruito allo scopo), bensì da iniziative che non temono smentite, come appunto la presentazione diretta e reale del prodotto. Su questa linea, oltre ad essere presenti a tutte le più grandi fiere di settore, anche a carattere internazionale, li ritroviamo puntualmente presenti anche in una serie di iniziative enogastronomiche organizzate "in loco" fra cui, per esempio, la Rassegna Enogastronomica "Castagneto a Tavola", che si svolge ad aprile proprio a Castagneto Carducci, le "Anteprime Vini della Costa Toscana" a Lucca nel mese di maggio e l'ultima "Le Guide in Concordi", svoltasi quest'anno dal 24 al 26 di novembre in due caratteristiche e squisite località: il Teatro dei Concordi nel antico centro di Campiglia Marittima, in cui sono stati valutati i vini della Val di Cornia ed il suggestivo Castello Ginori di Querceto, in cui sono stati "gustati" i vini di Montescudaio. Due località splendide, situate in un territorio collinare ricco di borghi antichi e boschi ancora assiduamente abitati da una variopinta flora e fauna selvatica, dove è possibile soggiornare nelle qualificatissime strutture agrituristiche come "La Villetta di Monterufoli" a Canneto di Monteverdi Marittimo di proprietà di Saiagricola, promossa a pieni voti da tutto lo staff giornalistico presente.

La manifestazione si prefiggeva il compito di far valutare e rivalutare "in campo" i vini Val di Cornia e Montescudio, attestando e confrontando le valutazioni dei giornalisti presenti, con quelle che, le principali guide del settore tra cui Gambero Rosso Slow Food, Espresso, Veronelli e Bibenda, autorevolmente presenti anche alla manifestazione, risultavano aver gia annoverato nelle proprie pagine. Insomma, un'occasione di puro esercizio valutativo per tutti noi, ma anche un valido pretesto per un cordiale incontro con i produttori che per questa occasione, hanno aperto le loro cantine…e in alcuni casi, anche i loro cuori.


Teatro di Campiglia Marittima

La particolare intimità offerta dalle logge del piccolo ma molto suggestivo Teatro dei Concordi - un vero simbolo della manifestazione - ha permesso ad un numeroso gruppo di giornalisti di poter lavorare in assoluta tranquillità e "devota atmosfera". In questa occasione sono stati presentati 78 vini tra i quali 20 bianchi e 4 dolci. Vi anticipo che in ossequio e nel pieno rispetto delle valutazioni e del duro lavoro svolto "a monte" dalle varie guide di settore, ho preferito non polemizzare e, tanto meno, riportare qui i loro giudizi. In questa mia breve riflessione intendo solo segnalare quei vini che ho trovato più piacevoli, oltre al fatto di essermi trovata di fronte a prodotti ancora molto giovani e "acerbi".

I vini bianchi della Val di Cornia, degustati alla manifestazione, li ho trovati complessivamente poco profumati e un po' "stanchi", soprattutto in considerazione del fatto che le uve usate appartenevano agli aromatici e molto "bevibili" vitigni Vermentino e Trebbiano.
Cosicché, nonostante la mia particolare simpatia per i vini bianchi, ho potuto riscontrare una reale nota di merito soltanto per il piacevole Vermentino Val di Cornia DOC "Ildobrandino" 2003 della piccola cantina Incontri e i due vini della cantina Gualdo del Re: profumati IGT "Strale" 2002 con Pinot Bianco e Val di Cornia DOC "Eliseo Bianco" 2003 con prevalenza di Trebbiano.
Migliori i risultati per i rossi e più ampia quindi la lista dei miei preferiti anche se è stata anche qui evidente la tendenza ad aver presentato vini in taluni casi ancora giovani. Prendendo comunque in considerazione sia l' attuale "bevibilità" di questi vini sia le loro potenzialità di sviluppo futuro, ho notato i piacevoli IGT "Riflesso Antico" 2002 con Cabernet Sauvignon e Val di Cornia DOC "Tabaro" 2003 a base Sangiovese e Ciliegiolo della cantina Lorella Abbrosini, il Val di Cornia Suvereto DOC "Olpaio" con prevalenza di Cabernet Sauvignon e Merlot e l'IGT "Drumo" 2003 con Sangiovese della giovane cantina Rubbia al Colle dei Fratelli Muratori, nonché i molto lineari e precisi, Val di Cornia Suvereto DOC "I'Rennero" 2002 (Merlot) e "Federico Primo" 2002 (Cabernet Sauvignon), della cantina Gualdo del Re, da me già felicemente segnalata in varie occasioni. Non mi è dispiaciuto neanche il caldo Merlot IGT "Poggiabugni" 2002 della cantina Valdamone.


Cantina La Regola

La manifestazione si è svolta in due giornate ed il secondo giorno ci siamo spostati nella zona di Montescudaio nella quiete straordinaria di Querceto ospitati dai Marchesi Ginori Lisci, nel loro affascinante castello e borgo medioevale. Un posto straordinario dal quale è possibile ammirare l'ampia estensione dello stupendo territorio circostante. Qui sono stati presentati 45 vini, dei quali 10 vini bianchi e 5 dolci e devo affermare che la loro piacevolezza "generale" risultava più spiccata di quella dei vini della Val di Cornia, assaggiati il giorno precedente. Ho trovato prima di tutto la buona qualità nei vini bianchi, anche se mi sembra di poter dire che i produttori dovrebbero sfruttare meglio le promettenti e ricercate potenzialità di questi "uvaggi costieri". Certo, anche in futuro sarà difficile raggiungere i risultati dei bianchi friulani o trentini, ma alcuni "esempi" di questo "fazzoletto" toscano, come i freschi e piacevolissimi Vermentini 2003 di Guado al Tasso Antinori (Bolgheri) e di Villa Caprareccia di Bibbona, confermano la felice esistenza dei discreti vini bianchi anche sulla costa.
Vorrei quindi presentarvi i miei "preferiti", insieme alle loro caratteristiche più spiccate.

Inizierò con i bianchi:
" per l'ottimo equilibrio… Montescudaio DOC "Steccaia" 2003 con prevalenza di Vermentino del Podere La Regola;
" per il profumo e gusto piacevolmente…"passito"… Montescudaio DOC "Lucestraia" 2003 della Fattoria di Sorbaiano con Trebbiano, Chardonnay e Vermentino";
" "l'outsider" molto curioso… IGT Sicilia "Inzolia Solara" 2003 prodotto in zona dalla azienda biodinamica Fattoria Fiamminga (Caiarossa).

Moltissimi i rossi di alto livello, qui di seguito vi segnalo i miei preferiti :

" il mio best per complessiva piacevolezza sui tre vini presentati è stato quello del produttore Ferrari Iris: distintosi su tutti per struttura : l'IGT "Viburno" 2002 (Cabernet Sauvignon e Merlot).
" molto interessanti anche i rossi del produttore Pagani de Marchi (simboleggiato nel suo logo da una simpatica papera stilizzata) con l'IGT "Casa Nocera" 2001 a base Merlot, l'IGT "Montaleo" 2003 con prevalenza di Sangiovese e il superiore IGT "Casalvecchio" 2002;
" buoni sapori, con ottime potenzialità di crescita nell'ormai affermato IGT "Lupicaia" di Castello del Terriccio annata 2001 con la prevalenza di Cabernet Sauvignon (si tenga comunque presente che è un vino che va in enoteca intorno ai 70 euro, ci mancherebbe che non fosse buono...ndr).
Vi segnalo quindi altri ottimi prodotti che, da qui a breve, valorizzeranno ancora di più le spiccate e gustose caratteristiche già in loro possesso, come i "giovani ma molto corretti" Montescudaio DOC "Campordigno" 2003 (Merlot) e IGT "Castello Ginori" 2002 (Merlot e Cabernet Sauvignon) dei gentilissimi Marchesi Ginori Lisci, che hanno appunto ospitato la manifestazione.
Altro vino molto interessante, il Montescudaio DOC "La Botra" 2003 (composto curiosamente da Cabernet Franc 50%, Cabernet Sauvignon 30%, Petit Verdot 15% e Merlot 5%) della cantina Caiarossa.

Fra i pochi vini dolci presentati vorrei segnalare :
il passito "Sondrete" 1999 di Podere La Regola con prevalenza di Trebbiano ed una "vera novità" della Fattoria Poggio Gagliardo con il suo "Rovo Chinato".


Andrea Surbone di Poggio Gagliardo

Queste giornate di degustazione di tanti vini confermano, per numero di prodotti valutati e per le molteplici caratteristiche "gustate e degustate" le straordinarie potenzialità offerte dai territori di Montescudaio, della Val di Cornia e anche delle vicine Colline Pisane. Una vastità di prodotti valutati e confrontati che tuttavia, nella loro mole, rendono difficile offrire giudizi specifici e/o consigli precisi ai consumatori poco esperti.
In generale, posso dire che la carta vincente di questi territori potrebbe essere quella di sviluppare dei vini che si distinguono, non tanto per le caratteristiche conferite dai diversi vitigni che li compongo (si pensi ai vari Sangiovese, Canaiolo e Ciliegiolo nonché agli ottimi Cabernet, Merlot e Syrah) bensì per la tipicità ed unicità che questo particolare territorio è in grado di imprimere sul prodotto finale : l'influenza della costa toscana. Insomma, arricchiendo l'internazionalità di molti dei vini presentati con le particolari caratteristiche pedoclimatiche di questo territorio, si potrebbe forse ipotizzare un confronto con cugini d'oltralpe o del nuovo mondo. Confronto che in questo momento, proprio per l'inadeguatezza dell'attuale rapporto qualità/prezzo, vedrebbe molti di questi vini accusare una sconfitta dura e scontata.

In questo difficile momento di mercato, a testimoniare che l'unione fa la forza, l'evento "Guide in Concordi", quest'anno si è "felicemente sposato" con un'altra importantissima rassegna toscana, denominata "Pisa Vini" (ormai all'ottava edizione consecutiva), svoltasi nei giorni 27 e 28 novembre, proprio all'ombra di una delle sette meraviglie del mondo, la torre pendente, e precisamente nell'Ex Convento di Santa Croce in Fossabanda di cui vi parlerò più dettagliatamente nello specifico "inserto" che troverete su TigullioVino.it nei prossimi giorni.


Kate Maciejewska