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          Sigaro amore mio
          di Andrea Grignaffini

          Il fumo si tinge di rosa. La roccaforte più oltranzista, quella del fumoir del puros, 
          ormai inizia a sbrecciarsi. Le donne si stanno facendo avanti anche in questo 
          settore fino a poco tempo fa esclusivamente appannaggio del cosiddetto sesso 
          forte, e lo fanno con delle autentiche portabandiera della femminilità.
 
          Ecco quindi una passerella di star che pare una sfilata di moda capeggiata da 
          Claudia Schiffer che tra esercizi aerobici e lezioni di vita salutistica non si 
          tira indietro se c’è da farsi fare qualche scatto con un sigaro tra le dita.
          Non c’è da stupirsi invece di due sex-symbol con sfumature trasgressive come 
          Demi Moore e Sharon Stone che non esitano farsi qualche puff dopo le cene 
          più importanti.

          In tutti i modi l’identikit della fumatrice del sigaro è quello di una donna in 
          carriera sui trentacinque anni con attitudini al comando magari inguainata in 
          abiti eleganti con qualche accessorio di tendenza piuttosto provocatorio. 
          Sigaro incluso, ovviamente. Che potrà essere un Lanceros di Cohiba (lungo, 
          sottile e molto raffinato) o uno Shorts di Partagas (perfetto per anche per un drink).
          Lo diciamo, è vero, con malcelato orgoglio: oggi viviamo da precursori, insieme a 
          chi, come noi, è stato da tempo rapito dall’irrevocabile passione per il sigaro, il 
          dilagare del Nostro che, sulla scia della moda, fa davvero strage di… cuori.
          In realtà non basterebbero queste poche righe per spiegare i motivi dell’odierna 
          diffusione del sigaro che piace sempre più, e non solo ai rappresentanti del sesso 
          forte, e reca in sé il fascino dell’alternativo. 

          Movimento slow contro i ritmi fast (troppo!) della vita moderna, riscoperta della 
          triade della qualità: cibo, vino, fumo; in contrapposizione all’economia del basso 
          costo; potere di gestire una libera scelta che, come sappiamo, può anche far 
          male e, ciononostante, si dimostra di riuscire a interpretare con moderazione 
          ed educazione.
 
          Il sigaro è una filosofia di vita. Che oggi, va detto, gode nel nostro paese del 
          notevole beneficio derivato dalla caduta del Monopolio di Stato, importatore sì, 
          ma con qualche ristrettezza, delle rarissime e ancor più mitizzate vitolas 
          d’oltreoceano. La perdita dei viaggi mordi e fuggi all’estero alla ricerca di un 
          buon sigaro, se farà un po’ perdere l’alone romantico che ammanta ogni 
          passione come si deve, sarà la conseguenza di una capillare quanto 
          provvidenziale diffusione, nel giro di brevissimo tempo, come è nei propositi 
          della Diadema, l’importatore esclusivo di Havana, a servizio dei consumatori 
          attenti e informati. È a questi, e nel contempo anche a chi fosse incuriosito 
          e volesse saperne di più, che diamo qualche notizia sull’universo del sigaro, 
          attraverso un rapido viaggio fra i suoi… pianeti, preceduto da un propedeutico 
          mini-glossario.

          TABACCO: la pianta del sigaro possiede affinità elettiva col sole e col clima 
          di Cuba, i cui coltivatori vendono in tutto il mondo i semi locali, considerati i 
          migliori in assoluto. Dei due tipi di piante di tabacco, il corojo, 
          prevalentemente coltivato in serra, e il criollo che cresce all’aperto, si 
          ricavano le foglie che servono alla confezione del sigaro. 

          CAPA: la fascia esterna che riveste il sigaro, conferendo il caratteristico 
          aspetto liscio e vellutato. Viene utilizzata la miglior foglia delle piante corojo. 

          TRIPA: il cuore del sigaro è fatto di una miscela di foglie delle piante criollo, 
          prelevate a diverse altezze e quindi a diversi gradi di maturazione. 
          La tripa è mantenuta compatta dalla capote, immediatamente sotto la capa. 

          TORCEDOR: letteralmente “l’arrotolatore”. Colui o colei che confeziona, 
          con abile lavoro d’artigianato, il sigaro. Un buon torcedor arriva a produrre 
          100 sigari al giorno che, naturalmente possiedono una qualità superiore rispetto 
          a quelli prodotti a macchina, riempiti con trinciato. 

          VITOLAS: indica un sigaro di diametro e lunghezza determinati. 
          Il diametro corrisponde alla fascetta (anilla) del produttore. Ogni fabbrica 
          identifica le vitolas col suo specifico nome (apellido de galera).

          HUMIDOR: contenitore per sigari a umidità controllata. La conservazione 
          ideale dei sigari avviene a temperatura di 16/18°, a tasso di umidità 
          fra il 65 e il 75%. 

          
          I RISTORANTI DEL SIGARO 

          Aumentano gli appassionati del sigaro, che spesso sono anche amanti 
          del vino e della buona tavola, e di pari passo si moltiplica anche il numero 
          di locali che consente di coniugare felicemente le due passioni. 
          Naturalmente in spazi appositamente dedicati: le sale riservate ai fumatori 
          ci regalano la gioia di chiudere una cena in bellezza, senza arrecare disturbo 
          a nessuno. Facciamo allora un breve excursus fra le carte… dei sigari 
          dei ristoranti italiani. Cominciando da Roma dove Agata e Romeo (al secolo 
          Parisella e Caraccio – via Carlo Alberto 45 – telefono 06/4465842) offrono 
          una vasta selezione di sigari cubani, da abbinare a ottime annate di 
          Armagnac, degna chiusura per un pranzo a base di Parmigiana di 
          melanzane e Agnello ai carciofi. 

          Varcando il confine con la Toscana si approda da Caino (via Canonica 
          n. 3 – Montemerano di Grosseto – telefono 0564/602817) per trovare un 
          autentico angolo riservato: con tanto di salotto e caminetto, libreria e un 
          attrezzato humidor dotato di una buona rappresentanza, oltre che delle 
          vitolas d’oltre oceano, anche degli immancabili toscani. 

          Un salto in Piemonte e si arriva da Davide Scabin che, nel suo 
          Combal, (via Rubiana n. 82 – Almese Torino – telefono 011/9350253) 
          mette in pratica una cucina piena d’estro e genialità. Chi cercasse il 
          sigaro lo troverà… nella carta delle pietanze: utilizzato per aromatizzare, 
          nella “boite à fumer”, bocconcini di storione crudo col caviale, baccalà 
          col tamarindo e ancora finocchio, caffè acciughe e tartufo bianco; 
          rigorosamente su prenotazione. 

          Selezione top da Aimo e Nadia (via Montecuccoli n. 6 – Milano, 
          telefono 02/416886), grazie alla passione del Sommelier Fabio Scarpitti, 
          con rappresentanze delle migliori case: da El Rey del Mundo Tainos al 
          Cohiba Siglo V.

          Carta dei vini di gran spessore anche alla Siriola (presso l’Hotel Ciasa 
          Salares n. 127 – Località Armentarola – San Cassiano - Bolzano, 
          telefono 0471/849445) dove l’intelligenza e la competenza di Stefan 
          Wieser ha permesso di costruire un’offerta di 26 puros che ha ben 
          pochi eguali nel Bel Paese. 

          Lungi dall’aver compilato un elenco completo, consigliando all’appassionato 
          una stimolante… ricerca sul posto, dobbiamo dedicare una menzione speciale 
          ai “cigar bar & restaurant”...
          Nati anch’essi sulla felice scia della moda, magari ammiccando ai modelli 
          d’oltreoceano, si distinguono per il ruolo di protagonista affidato al Nostro.

          Sigari soprattutto quindi e in particolar modo alla Casa dell’Habano 
          (via Molino delle Armi n. 25 – tel. 02890420089). Sorta a Milano in tempi 
          recenti e già pioneristici per volontà di Andrea G. Molinari, presidente del 
          Cigar Club Cigair, è oggi il punto di riferimento per l’universo sigaro. 
          Di concezione ultra moderna ed estremamente chic, con le sale ad accesso 
          riservato fino al caveau in legno di cedro, la Casa ha da poco inaugurato 
          anche l’angolo restaurant, con la cucina fusion dell’enfant prodige Oldani.

          Stile Miami e longdrinks magistrali in uno dei locali più trendy della rivera 
          romagnola. Al Sonora Blu (via II giugno n. 62 – Milano Marittima - telefono 
          0544.991699), ci si può sbizzarrire con gli abbinamenti pescando dalla 
          nutritissima carta dei distillati, concedersi una fumata davvero slow negli 
          spazi dedicati o godere dei piaceri di una cucina meditata e creativa. 


          ABBINAMENTI 

          Gli appassionati di sigari conoscono bene i piaceri dispensati da una lenta e 
          meditativa fumata. E sanno anche che il miglior modo di scoprire nuove 
          gioie per i sensi e per la mente è quello di accompagnare al fumo i migliori 
          abbinamenti alla ricerca dell’accordo perfetto. L’accoppiata Sigari-Porto, 
          ultraclassico della cultura anglosassone ha visto di recente aumentare i 
          sostenitori anche nel nostro Paese. Abbinamento aromatico per eccellenza, 
          produce il miglior risultato col matrimonio fra vini di buon corpo, in ispecie i 
          più maturi, in grado di sovrapporsi idealmente e compenetrarsi con la 
          gamma aromatica dei sigari. Gli zuccheri e il frutto dei Vintage giovani 
          infatti tenderebbero a contrastare il vigore olfattivo e strutturale del 
          sigaro, finendo col prevaricarlo. 
          Da provare, per i più curiosi, l’accoppiata fra il Taylor’s Vargellas 
          Vintage 1984, aperto e gradevole, e un “leggero” Davidoff Special R.

          Dal Porto al Rum: affinità elettive intimamente radicate si scoprono 
          fra Rum e sigari Cubani, un matrimonio che conferisce ricchezza e 
          complessità alle due parti in causa, già ricche di personalità per conto loro. 
          Allora ben vengano le calde evocazioni, le stimolanti provocazioni che non 
          possono non rimandare a terre arse dalla canicola, a mari lontani teatro di 
          esotiche avventure. Quanto alle accoppiate, ci si può ben sbizzarrire: i 
          Rum della Guayana, della Martinica o Venezuelani regalano un’ampiezza 
          di gamma tale da poter provare diversi sigari. 
          Per gli amanti delle emozioni forti consigliamo l’aroma ricco e intenso 
          di un prestigioso Partagas, Serie du Connaiseur No. 1 col rotondo e 
          persistente Demerara Dark Rum 1975 dalla fine aromaticità. 

          Questa sintetica carrellata dei migliori “matrimoni” non poteva dimenticare il Cognac. 
          Abbinamento ultraclassico, da sempre sinonimo di savoir faire e di esclusività, 
          un po’ come il caviale con la Vodka, le ostriche con lo Chablis, quello fra il 
          sigaro e il Cognac rende la miglior soddisfazione una volta “personalizzato” 
          e quindi dopo aver attentamente selezionato, col tempo, la coppia preferita. 
          Ci permettiamo di consigliare la nostra: quella formata dal Delemain Gran 
          Champagne millesimato 1960, estremamente elegante, dotato di una grande 
          morbidezza, una fragranza di aromi inconfondibile e l’intenso Partagas Churchills 
          de Luxe che dà il meglio di sé fra il secondo e l’ultimo terzo. Quando vorresti 
          che non finisse mai… 
 

          CONSIGLI PER L’ACQUISTO 

          Sono arrivati i cubani! Per la gioia degli appassionati i nostri amati sigari 
          invadono finalmente le terre d’Italia, importati in esclusiva, ora che è caduto 
          il monopolio di Stato, dalla già citata Diadema. 
          Lungi dal voler interferire con preferenze personali diamo qualche consiglio 
          per gli acquisti dei nuovi venuti. 
 
          Rivolgendoci in primis ai principianti: per coloro che si avvicinano ora al 
          mondo del sigaro suggeriamo prodotti dalla spiccata regolarità, ben 
          controllabili e dall’immediato impatto come ad esempio un Partagas Londres 
          extra Petit Cedro, dalle note terrose e vegetali, oppure anche un H. Upmann 
          Aromaticos Mareva, dal buon rapporto qualità prezzo e dal precipuo impatto 
          tutto tabacco, a scapito di una dimensionata aromaticità. 

          Ai fumatori già avvezzi consigliamo un Punch Corona Gorda, dal buon ventaglio 
          aromatico fatto di note di terra umida ed erbacee, regolare e dosato; o 
          anche un Montecristo no. 5, potente, dalle caratteristiche note pepate e dall’aroma 
          rotondo.

          Infine, solo per espertissimi: il lunghissimo (quasi venti centrimetri) Montecristo 
          Especiales Laguito no. 1, dalla grandissima ricchezza aromatica, esplosivo 
          nel finale.


          IL TOSCANO 

          Bruno, coriaceo, bitorzoluto; dalla bruciante intensa aromaticità: tra i sigari 
          quello che per immediata associazione mentale si identifica con il mondo 
          maschile. Un sigaro per uomini veri. Che infatti dalla sua nascita, ormai 
          dobbiamo dire due secoli fa: nel 1815, ha catalizzato la passione di un nutrito 
          numero di virili quanto celebri fan: da Vittorio Emanuele II a Giuseppe Verdi, 
          da D’Annunzio che lo interpreta con un utilizzo geniale e controcorrente 
          (“ho fumato molto contro l’odore del prossimo”) fino ai giorni nostri e agli 
          indimenticabili Mario Soldati e Giuanin Brera, e solo per citarne alcuni. 

          La leggenda narra che dobbiamo il Nostro, come molte cose buone, a un 
          incidente del tutto fortuito: l’acquazzone che bagnò e fece fermentare 
          una partita di tabacco che, per non essere buttato, venne utilizzato 
          come cuore di nuovi “potenti” sigarelli.
          Da allora dalle foglie del Kentuky che, i neofiti si sorprenderanno: 
          viene proprio coltivato anche in Italia, perfino in Sardegna e in 
          Sicilia, quest’ultima (udite!) sita alla stessa latitudine dell’omonimo 
          stato americano, non solo si continuano a ricavare le numerose 
          “vitolas”, tanto per mutuare un termine dai cugini d’America, ma con 
          un occhio più attento alla qualità. 

          Citiamo, fra i Toscani fatti a mano, la versione Originale Millenium 
          della manifattura di Lucca, zerghi e ctoni, intensi e raffinati. 
          Dalla caratteristica fascetta grigia i sigari, millesimati 2000 (i primi, 
          fascetta blu, millesimati 1999 erano migliori) , sono incellofanati e custoditi 
          nella bella scatola in legno e cuoio a forma di libro antico. 

          Da ultimo, un paio di indicazioni per i principianti: il toscano è un duro e lo si 
          dovrebbe fumare tutto d’un pezzo. Ma la divisione a metà del formato 
          standard, che ha dato vita alla tipologia degli ammezzati, produce la 
          conseguenza, piacevole o no: la scelta al gusto dei fumatori, di aumentare 
          la spinta energetica e produrre una fumata ad alto impatto. 
          Da buon duro il toscano si divide spezzandolo con un colpo secco 
          delle mani. Il profumo sprigionato dall’operazione farà da ideale preludio 
          a una lenta, profonda, fumata. 


          LA VENDITA

          Il problema di maggior attualità per il fumatore di sigaro è che la vendita è 
          regolata da disposizioni che obbligano la vendita dello stesso confezionato; 
          l’idea quindi di scegliersi il sigaro come si fa all’estero cernendolo nella scatola 
          a seconda della colorazione e dell’aspetto che impercettibilmente differiscono 
          l’uno dall’altro – e forse proprio in questo sta il bello – adesso è cosa vietata. 
          Si va a scatole quindi, come se fossero sigarette. Ma con costi ben diversi. 

          Vediamo allora cosa costano (secondo il listino in vigore da aprile 2001) le 
          scatole di sigari cubani più in voga del momento. Per chi ama i “Torpedo” 
          scelta obbligata sul Montecristo N.2, speziato e potente (una confezione 
          da 25 costa 500.000 lire; 20.000 lire al pezzo) o sull’Unicos di Vegas Robaina 
          (una confezione da 25 costa 525.000 lire; 21.000 lire al pezzo). 
          Nella categoria “Robustos”, una delle preferite per bontà e tempistica di fumo, 
          possibilità di scegliere tra due must: il raro Cohiba - marca che porte sempre 
          con sé l’alone della leggenda - Robustos, elegante e potente al contempo 
          (una confezione da 25 costa 700.000 lire; 28.000 lire al pezzo) e il difficilmente 
          reperibile Partagas Série D N.4 (una confezione da 25 costa 400.000 lire; 
          16.000 lire cadauno). Per chi non bada a spese tre pezzi da “novanta”: il 
          Siglo V di Cohiba (una confezione da 5 costa 165.000 lire; 33.000 lire l’uno) 
          e il Lusitanias di Partagas (una confezione da 25 costa 625.000 lire; 25.000 
          lire al pezzo) e il Churchills di Romeo y Julieta (una confezione da 3 costa 
          90.000 lire; 30.000 lire al pezzo). 

          Ma c’è anche la possibilità di buone fumate a prezzi più contenuti e abbordabili 
          per tutte le tasche come il Londres Extra di Partagas (anche in comode ed 
          economiche confezioni da 5 a 24.000 lire; 4.800 lire al pezzo) o più costoso 
          ma invero eccellente Juan Lopez Seleccion N. 1 (una confezione da 25 
          costa 387.500 lire; 15.500 lire al pezzo). 
          Insomma per tutte le tasche e per tutti i gusti. O quasi. 


          SITI E CLUB

          Diamo ora una rapida scorsa alle numerose associazioni degli amanti del fumo. 
          Non si può che iniziare da Cigair, con sede presso la raffinata Casa 
          dell’Habano, (via Molino delle Armi n. 25 – tel.. 02890420089: un locale di 
          tendenza con reparto humidor tutto legno di cedro e luci soffuse, ora anche 
          arricchita anche dalla cucina fusion di Davide Oldani. 
          Un salto da cuba a casa nostra e si arriva al Club Maledetto Toscano, 
          (via delle Caldaie 9, Montepulciano; www.maledettotoscano.it). 

          Menzione d’onore per i fumatori del Cigar Club di Udine (via Riva Bartolini 
          14, tel. 0432.502703. Ma ci sono fan attivi anche in diverse città, da 
          Bologna (Cigar Club, e-mail cigarbo@tin.it, fax n. 0532.210291) a 
          Merano (Cigar Club, B. Jhoannes Strasse 9, fax: 0473.233720) da 
          Milano (Havana Cigar Club, via Romani 2, tel. 02.89420089), a Roma 
          (Havana Cigar Club, piazza Augusto Imperatore 10, tel. 06.3226273) 
          Non solo sigaro infine per i soci dei Pipe & Cigar Club di Trento (c/o 
          Tabaccheria “al Sociale” tel. 0461.236196) e di Ravenna (via Bassano 
          del Grappa 46, tel. 0544.405076, e-mail: minigma@uol.iunet.it). 

          Il fumo del sigaro viaggia velocissimo anche su web. 
          Da segnalare in primis www.cigarstyle.it di Giovanni Iozzia. 
          Non si tratta di un sito vero e proprio ma, piuttosto, di una piattaforma 
          autonoma di registrazione alla newsletter settimanale piena di novità 
          caldissime  e una sezione di link attentamente scelti dal mondo del fumo. 
          Sigari, liquori, abbinamenti, luoghi, pareri e quant’altro possa affascinare
           i cultori del fumo e – in genere - del buon vivere si trovano sul sito 
          www.baccoetabacco.com, interessante magazine on-line che, senza 
          voler essere cattedratico, fornisce notizie d’attualità e punti di vista delle 
          varie associazioni ruotanti intorno al mondo dei puros. 


          SIGARI, DALLA CARINZIA ALLA SPAGNA
          di Enza Bettelli

          SONNENALPE, Pramollo (Carinzia)

          A pochi chilometri dal confine italiano di Tarvisio, Pramollo offre ai suoi visitatori in 
          inverno abbondante neve e modernissimi impianti e d’estate la possibilità di 
          passeggiate a piedi e in bicicletta alla scoperta delle malghe dove si lavora e si 
          vende il formaggio o l’eccellente speck della Carinzia, oppure l’emozione di 
          prendere all’amo i pesci del Lago Bianco per farseli poi cucinare dal ristoratore 
          più vicino.  Il soggiorno è reso piacevole dal comfort degli alberghi che propongono 
          inoltre una cucina davvero eccellente e curata, con piatti tradizionali, italiani e 
          internazionali.  

          Accontentati anche gli appassionati del buon bere con le 
          oltre 600 etichette tra le migliori della produzione internazionale della cantina 
          dell’Hotel Wulfenia gestito da Arnold Pucher mentre, proprio di fronte, l’Hotel 
          Sonnenalpe di Michael Pucher oltre a una buona scelta di vini da abbinare agli 
          eccellenti piatti dello chef Gerhard Mömhlendid mette a disposizione dei suoi 
          clienti un accogliente angolo con un camino in pietra dove gustare un buon 
          sigaro sorseggiando un bicchiere di vino o di distillato suggeriti da Michael. 
          Per esempio, con il Churchill di Romeo Y Julieta consiglia il Guado al Tasso 
          del 1995, un vino toscano rosso ben strutturato e profumato con 13,5 gradi. 
          Buona la scelta dei sigari e etichette particolare per quella dei distillati. 
          Per informazioni: telefono 0043.4285.8211, fax 0043.4285.8128, 
          e-mail sonnenalpe@carnica.at, internet www.hotel-sonnenalpe.at. 


          COSTA BRAVA 

          In alcuni punti è ancora davvero selvaggia, o brava come dicono gli Spagnoli, 
          con rocce preistoriche che si tuffano nell’acqua di un intenso blu lasciando 
          di tanto in tanto un po’ di spazio alle calette o alle spiagge delle cittadine che 
          si affacciano sul mare. Sono circa 200 chilometri dal golfo di Rosas fino a 
          Blanes, con un entroterra che ben presto si rivela al visitatore come una 
          gradevole sorpresa di relax gastronomico e sportivo. E infatti, oltre ai curati 
          campi da golf e agli stupendi alberghi immersi tra verde e mura storiche, 
          offre il piacevolissimo imbarazzo di dover scegliere tra l’ottima cucina di 
          uno dei tanti locali tipici e quella blasonata dei ristoranti con le stelle Michelin, 
          a cominciare dal mitico El Bulli di Ferran Adrià. 

          In Spagna la guerra ai fumatori non è accanita come in altri Paesi e a tavola 
          si possono ancora fumare sigarette e sigari senza problemi. 
          Molti, quindi, i locali che mettono a disposizione dei loro clienti un buon 
          assortimento di sigari con una altrettanto vasta scelta di vini e distillati. 

          La Cuina de Can Pipes, aperto da soli 4 anni e insignito della stella Michelin 
          già dal secondo anno, è situato a Mont-ras (Girona) al centro di un incantevole 
          parco e in una antica casa del XVIII secolo che lo scorso anno è stata arricchita 
          di un piccolo padiglione per i fumatori di sigaro con annesso bar. In cucina 
          Ramón Casabayó con un passato nel marketing e ora splendido chef di una 
          cucina innovativa che utilizza prodotti del territorio e ortaggi e pollame di 
          propria produzione. In sala la signora Fernanda García, psicologa pentita 
          che si occupa anche dei sigari: una trentina di tipi tra grossi, medi e sottili. 
          Scelta la carta dei distillati che comprende inoltre vini dolci, champagne e cava.
          Per informazioni telefono 0034.972.306.677, fax 0034.972.306.999, 
          e-mail  canpipes@retemail.es.

          A Taialà, ancora a Girona, El Celler de Can Roca, altra stella Michelin di 
          cucina del territorio rivisitata e molto creativa. Il ristorante è gestito dai due  
          fratelli Roca, in cucina Joan, chef, e in sala Pitu, sommelier. 
          La carta dei sigari  comprende circa una quarantina di qualità e quella dei distillati 
          una decina di pagine di tipi e marche da tutto il mondo. 
          Per informazioni telefono 0034.972.222.157 oppure scrivere al ristorante, 
          contrada Taialà 40, 17007 Girona. 

          A L’Escala, sulla costa e con una bellissima vista sul mare il ristorante 
          El Roser 2 propone cucina marinara del territorio gradevolmente rivisitata e 
          con pesci e crostacei freschissimi provenienti dal mare antistante. 
          In cucina Rafael Sabadí che, come tiene a precisare, ha ormai ceduto il ruolo 
          di chef al bravissimo figlio Jordi. In sala la signora Angelina Vila e Rafael junior, 
          giovane sommelier di 23 anni che si occupa anche della vastissima scelta di 
          sigari ben collocati in una cava nuova, molto funzionale e per il momento 
          l’unica in Spagna.
          Per informazioni, telefono: 0034.972. 771.102, fax: 0034. 972. 774.529.