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Un giro di Francia tutto da gustare
di Enza Bettelli

La Francia si offre ai visitatori con una grande varietà di paesaggi affascinanti, dalle spettacolari coste rocciose della Bretagna alla selvaggia pianura della Camargue, dalle sinuose anse della Valle della Loira ai verdi pascoli della Normandia, per citare solo alcuni tra i luoghi piú conosciuti. Ma ci sono anche gli estesi vigneti del Beaujolais o di Bordeaux, le scure pendici dei Pirenei e le spiagge alla moda della Costa Azzurra, per non parlare delle città d'arte e dei villaggi rimasti uguali nel tempo. E tutto questo dando per scontato che Parigi da sola vale il viaggio fino in terra francese, magari sul mitico Orient Express che parte anche da Venezia. Oltre a tutte queste piú che allettanti ragioni per visitare la Francia, non ultima c'è la componente gastronomica perché il moderno viaggiatore gourmet non ha piú esitazioni nel confessare apertamente di trovare la bouillabaisse o il pâté de foie gras intriganti quanto una visita al Louvre. E quindi si commuove senza falsi pudori per un piatto ben cucinato come se fosse una bella architettura, dissertando di entrambi davanti a una tavola imbandita, e con tanta piú ispirazione quanto piú sono gustose le vivande.

Informazioni:
Ente Nazionale Francese per il Turismo
Via Larga 7 • 20122 Milano
Tel. 166.116.216 - Fax 02 584 86 221
e-mail: info.it@franceguide.com
www.franceguide.com


Bretagna, il cuore selvaggio di Francia ritmato dalle maree

Difficile decidere cos'è piú affascinante della Bretagna, se le selvagge scogliere battute dalle onde o le spiagge che l'Atlantico ridisegna piú volte al giorno, ritirandosi per chilometri per poi ridistendersi a coprirle di nuovo. Oppure le antiche architetture fiammeggianti dei Calvari e delle città cattedrali o i misteriori menhir, enormi pietre che risalgono a millenni avanti Cristo, o le fitte foreste come quella del Parco Naturale d'Armorique; ancora promontori sormontati da antichi fari o porti internazionali come Brest. Contrasti avvincenti, che non finiscono mai di stupire ed emozionare, ai quali l'antica origine celtica della lingua bretone aggiunge un ulteriore tocco di mistero. Terra rude e bellissima, la Bretagna ha una gastronomia ugualmente semplice ma di grandi sapori alla cui base sono i frutti di mare, le ostriche e i crostacei che arrivano freschissimi in tavola, appena pescati o raccolti in uno dei numerosi allevamenti che punteggiano le coste. I mitili crescono abbarbicati agli alti pali (bouchot) che la marea copre e scopre con regolarità tanto che gli allevatori utilizzano speciali battelli anfibi per poter lavorare senza interruzione anche quando la marea si alza. La marea raggiunge infatti livelli inconsueti lungo le coste della Bretagna tanto da dare origine a un singolare metodo di pesca, la pesca a piedi, che ha dei veri e propri cultori che percorrono i lunghi tratti di sabbia lasciati scoperti dal mare, attrezzati con reti e rastrelli speciali. Molluschi e crostacei costituiscono il piatto piú tipico della Bretagna, il vassoio bretone, con almeno sei tipi diversi che variano a seconda della stagione e del risultato della pesca; sempre eccellente ma ancora piú garantito quello offerto da un gruppo di ristoratori che espone all'esterno del locale il logo Fruits de Mer Frais Breton.

Oltre a ostriche, cozze, aragoste, granchi e gamberi, tra le altre specialità bretoni figurano le galettes, di farina di grano saraceno, di solito servite con guarnizioni salate, e le crêpes di farina bianca, piú spesso dolci. Il far breton e il kouign-amann sono due dolci soffici, il secondo con prugne secche. Ugualmente caratteristico è il burro salato, utilizzato anche per i dolci, mentre il vino, ad eccezione del Muscadet di Nantes, è poco diffuso perché nella regione non si coltiva la vite; sono quindi l'ottima birra bretone e il sidro ad accompagnare i vari piatti, comprese le ostriche e le cozze, che vengono anche cucinate con queste bevande. Ad affiancare i molti piatti di mare sono agnello e formaggi dell'Argoat, gustoso pollame e pesce di acqua dolce, come salmone e trota.

Gli indirizzi

L'Escale des Bouchot, Vildé la Marine - Hirel
Simpatica trattoria davanti al mare con ottimi piatti di ostriche e cozze.
Daniel Tony, Cancale
Fornitissimo negozio con almeno una dozzina di tipi di ostriche e altri frutti di mare.
Maison de la Baie, Le Vivier-sur-Mer
Allevamento di mitili con visite guidate agli impianti durante la bassa marea.
La Ferme Marine, Cancale
Allevamento e interessante museo dedicato alle ostriche e ai molluschi; su prenotazione si possono fare anche delle degustazioni.
J.-P. Moulinet, Tréguier
Pescheria con salette per la degustazione del vassoio bretone, ostriche e crostacei.
La Fromagée, Saint-Malo
Qui si vendono circa 200 tipi di formaggi da tutta la Francia.
Isigny Sainte Mère, Isigny-sur-Mer
Caseifico per la produzione dell'omonimo formaggio, con visite guidate e possibilità di acquisto nell'annesso negozio.


Sbarco pacifico nei sapori di Normandia

Percorrendo la Normandia ci si sente presi dalla tranquillità evocata da pascoli, colline, meleti, campagne, cioè la parte della regione che giustifica l'appellativo di verde Normandia.
E poi ci sono chilometri di coste, lungo le quali le testimonianze di guerra di quel 6 giugno 1944 sono ben evidenti ma stemperati con la bellezza del paesaggio. Sulle coste ci sono però anche gli allevamenti di ostriche e, arrivando giú fino alla splendida abbazia di Mont Saint-Michel, anche agnelli, e oche e anatre per il foie gras.
Rouen, Caen, Alençon, Evreux, St. Lô, sono città d'arte che impreziosiscono la regione, per non parlare di Bayeux che custodisce uno splendido arazzo dell'XI° secolo, lungo ben 70 metri. Una visita è però d'obbligo anche all'antica Villedieu-les-Poêles, dove si fondono ancora le campane e si producono utensili di rame che riempono le vetrine di quasi tutti i negozi della città.
Terra di pittori come Monet e di scrittori come Maupassant, la Normandia è anche una specie di cornucopia per il gastronomo, a cominciare dai formaggi, ben noti e apprezzati in tutto il mondo: camembert, livarot, pont-l'Evêque, neufchâtel.

L'altra grande protagonista della gastronomia normanna è nel Calvados
(www.calvados-tourisme.com) ed è la mela, che viene sì gustata al naturale ma soprattutto serve per la produzione di sidro dolce o secco, fermo o frizzante, ottenuto con accurate mescolanze di diverse varietà di frutti. Dal sidro si distilla il calvados, il liquore simbolo della Normandia che l'antica tradizione vuole si beva, anche a metà di un pasto impegnativo, un bicchierino chiamato trou normand per aiutare la digestione.
E non è finita: dal mix di calvados e sidro si ottiene il pommeau, un liquore aperitivo AOC che si serve ben freddo.

Proseguendo nella carrellata gastronomica non si possono non citare la trippa alla moda di Caen cucinata con il sidro secco; l'anitra alla moda di Rouen servita ben rosata; le andouille o salsicce di Vire; l'agnello pré-salé che ha pascolato nei prati salmastri di Mont Saint-Michel; ostriche, astici e pesci pescati nella Manica.

Gli indirizzi

Ecomusée de la Pomme au Calvados, Le Sap
Museo della lavorazione del sidro, con antiche costruzioni, negozio di prodotti locali e bellissimo ristorante immerso nel verde.
Route du Cidre, regione doc del Pays d'Auge
40 km di strada del sidro tra villaggi e campagna con possibilità di degustazione e acquisto nelle aziende che espongono il cartello "Cru de Cambremer".
Strada del sidro di pere, regioni di Domfront e Mortain
L'unica zona dove si produce questo tipo di sidro.
La strada del Camembert, da Vimoutiers
55 km nelle zone di produzione con un interessante museo situato in una casa dell'epoca di Marie Harel, l'inventrice di questo formaggio.
La strada del formaggio di Neufchâtel, Pays de Bray
Il piú antico formaggio di Normandia.
Museo del Livarot, Livarot
Qui è stato ricostruito un antico caseificio.
Château du Breuil, le Breuil en Auge
Maestoso complesso con antica distilleria con visite guidate e degustazione e acquisto di calvados e pommeau.
Espace Boulard, Coquainvilliers
Antica distilleria con visite guidate e annesso negozio, ristorante e Bistrot Normand.


Champagne-Ardenne una regione spumeggiante

Piccola ma famosissima, questa regione ha fatto e fa ancora sognare a occhi aperti perché champagne vuol dire vino speciale per occasioni altrettanto speciali. I vigneti si estendono senza soluzione di continuità, bassi e molto curati, intervallati solo dal lento fluire della Senna e della Marna e da cittadine storiche, come Reims, famosa per la cattedrale ma anche per la senape e l'aceto, per arrivare infine alle foreste nel territorio delle Ardenne. A movimentare il paesaggio contribuiscono inoltre circa 10.000 ettari di specchi di acqua, alcuni dei quali navigabili e con la possibilità di praticare sport nautici come nel Lac du Der-Chantecoq, la piú grande riserva artificiale d'Europa. Ma la Champagne-Ardenne è anche una regione storica, che ha visto la consacrazione dei re di Francia e i combattimenti delle due Guerre Mondiali mentre il suo patrimonio religioso è tra i piú importanti di Francia, con i suoi maestosi edifici, tutelati dall'UNESCO, e le tipiche e ormai rare chiese a graticcio.

Per quanto riguarda la gastronomia è lo champagne, ovviamente, a farla da protagonista e basta percorrere la strada tra Epernay e Reims per rendersi conto di quante sono le aziende che producono questo vino, dalle piú famose e titolate fino a quelle artigianali meno note ma ugualmente valide (Venoge, Drappier, etc.). Tutte ben disposte ad aprire le porte ai visitatori che vogliono dare un'occhiata alle cantine, alcune davvero storiche, dove è possibile assaggiare e acquistare le preziose bollicine. Lo champagne viene prodotto con Pinot nero, Pinot Meunier e Chardonnay blanc secondo una regolamentazione molto severa in un territorio che si estende per circa il 90% della regione, con 30.000 ettari e 320 villaggi "cru". Pochi ricordano, tuttavia, che in questa zona si produce anche vino fermo, come per esempio il Bouzy rosso molto apprezzato dagli intenditori o il raro Rosé di Riceys, vino preferito da Luigi XIV. Lo champagne accompagna perfettamente un menu completo e ancora meglio i piatti e i prodotti della regione, per esempio il tartufo della Haute-Marne, la cui raccolta è stata incrementata da un metodo di coltura degli alberi da tartufo; formaggi come il caprice des dieux; prosciutto cotto, salsiccia e sanguinaccio nelle Ardenne; biscotti rosa di Reims e i "tappi di champagne" al cioccolato e distillato di champagne; la potée, una zuppa di carni miste, cavolo e patate; la choucroute; la bayenne, patate stufate con le cipolle; la trota di Diderot.

Gli indirizzi

Les Crayères, Reims

Relais et Château in uno splendido palazzetto del XIX secolo, con arredamento raffinatissimo e cucina di alta classe.
Le Royal Champagne Relais et Châteaux, Champillon
Affacciato sui vigneti, ha una cantina con oltre 200 etichette di champagne. Nel ristorante lo chef Philippe Augé, stella Michelin.
Strada Turistica dello Champagne
Circa 600 km e un'ottantina di punti di accoglienza alla scoperta delle marche piú rappresentative.
CIC, Centro Informazione Champagne, Milano
Per sapere tutto sullo champagne visitare il sito www.champagne.com.
Cristalleries Royales de Champagne, Bayel
Qui i mastri vetrai fabbricano bicchieri e altri oggetti ancora con la soffiatura del vetro con la bocca.


Alsazia, sulle strade del vino e delle cicogne

Francese simpatizzante tedesca o tedesca con influenze francesi? Non è facile rispondere, ma non si nota alcun conflitto in Alsazia nelle belle cittadine dalle caratteristiche case a graticcio o percorrendo la strada del vino che si snoda tra vigneti e villaggi fioriti, a naso in su per scorgere i grandi nidi delle cicogne che punteggiano i tetti di ogni tipo di costruzione. A Strasburgo si può girovagare tra canali e viuzze dell'antica Petite France o visitare l'imponente Palazzo delle Nazioni per poi fermarsi nella storica cantina degli Hospices Civils. A Colmar, capitale dei vini d'Alsazia, c'è il museo del vino presso la Maison des Vins, ma anche quello dedicato a Bartholdi, il creatore della statua della libertà, di cui quest'anno si celebra il centenario della morte. A Mulhouse affascina il Musée de l'Impression sur Étoffes, con migliaia di antichi tamponi di legno, una incredibile raccolta di campioni di tessuto di circa due secoli e la possibilità di seguire corsi di decorazione su stoffa.

Sulla strada del vino, che ha compiuto nel 2003 i 50 anni, le soste alle cantine riservano solo piacevoli sorprese, per esempio quella sociale di Turckheim, o a Guebwiller o a Riquewihr o in una delle sedi dei Vignerons Indépendant a Soultz-Les Bains. Da non perdere la degustazione presso l'antica confraternita di Saint-Etienne a Kientzheim che è una vera e propria celebrazione dei sette vini tipici della zona: Gewürztraminer, Sylvaner, Pinot bianco, Riesling, Moscato, Pinot grigio, Pinot nero. Ai buongustai l'Alsazia offre dell'ottima birra, il formaggio munster; la tradizionale choucroute; il baeckaoffa, un robusto stufato di carne e verdure cotto nella tipica casseruola di ceramica; la tarte flambée, una sorta di focaccia ricoperta di cipolle e pancetta; il kougelhopf, soffice dolce a corona con l'uvetta. Ma soprattutto l'Alsazia è la patria del foie gras, d'oca bianca d'Alsazia o grigia di Tolosa, oppure di anitra della Francia atlantica, una prelibatezza che viene ancora prodotta artigianalmente.

Gli indirizzi

Regent Petite France, Strasburgo
Bellissimo albergo con arredi di design di gran gusto.
Les Prés d'Ondine, Rathsamhausen le Haut (Baldenheim)
Delizioso piccolo Hôtel de Charme, sul fiume Ill, con una buona cucina casalinga con i prodotti del territorio.
Les Violettes, Jungholtz
Albergo con vista sulla vallata e il santuario, ben ristrutturato con materiali e arredi tradizionali e cucina tipica molto curata. Da vedere la collezione di macchine d'epoca.
Hostellerie du Rosenmeer, Rosheim
Piccolo albergo ma soprattutto grande ristorante nel quale lo chef Hubert Maetz propone ai suoi ospiti anche interessanti corsi di cucina.
Au Fer Rouge, Colmar
Tre generazioni della famiglia dello chef Patrick Fulgraff, un bellissimo ambiente e una cucina eccellente.
Maison des Têtes, Colmar
Nel bellissimo palazzo del 17° secolo, piccolo albergo caratteristico e ottimo ristorante con arredi e piatti tradizionali.
Lisiel, Ribeauvillé e Colmar
Marco e Marianne Willman sono tra i piú famosi e apprezzati artigiani di foie gras.
Georges Bruck, Strasburgo
5 generazioni e 150 anni di pregevole foie gras.
Le Coin des Saveurs, Obernai
Piccolo fornitissimo negozio di prodotti tipici artigianali.


Nel Rodano - Alpi un filo di seta lega vino e gastronomia

In questa regione convivono incredibili contrasti naturali. E sono grandi vette, laghi limpidi, un fiume maestoso, parchi naturali e vallate ridenti, che si chiamano Alpi della Savoia, Lago di Lemano, Rodano, Pilat Rodanense e Beaujolais. Una festa per gli amanti della natura e per gli sportivi, ma anche per i cultori del buon vino e della grande cucina. I vigneti del Beaujolais (www.beaujolais.com), che abbracciano i famosi villaggi dalle pietre dorate e numerosi storici castelli (Bagnols, Montmelas, Basty, ecc.) con cantine, aperti al pubblico, offrono ben 12 tipi diversi di vino e l'allegra tradizione del Beaujolais Nouveau che si stappa solo il terzo giovedì di novembre. Ma è Lione la perla della regione. Città ricca di storia e d'arte, patria dei Fratelli Lumière, patrimonio mondiale dell'UNESCO, è anche la culla dell'eccellenza gastronomica, dove mangiare nei ristoranti tra i piú famosi del mondo (Bocuse, Troigros, Veyrat, Orsi, e altri ancora) è un'esperienza indimenticabile. Poi ci sono i bouchon, osterie custodi della cucina popolare, così chiamate perché anticamente all'insegna veniva fissato un tappo (bouchon): è questo un luogo ideale per pasti secondo la migliore tradizione lionese, come il mâchon, lo spuntino di metà mattina. I vari locali si possono raggiungere percorrendo le strade ricche di negozi di specialità gastronomiche o infilandosi in uno dei tanti traboules, gli antichi passaggi segreti che collegano molti degli edifici piú vecchi e storici della Croix Rousse. Lione è anche la capitale della seta, che vi si tesseva già nel 1500 e che ancora viene lavorata e dipinta in parecchi ateliers, mentre musei in tutta la regione ne raccontano la storia. E per aggiungere ulteriore appeal a una regione già molto dotata, bisogna ricordare i numerosi formaggi che vi vengono prodotti (emmental a pasta cotta non pastorizzata, reblochon a pasta grassa e bionda, beaufort dal sapore di nocciola, vacherin morbido e cremoso, chevrotrin cremoso di latte di capra, abondance dal gusto leggermente salato, solo per citarne alcuni).

Tutti da gustare lungo la strada del formaggio in Alta Savoia. A Bourg-en-Bresse vengono allevati i rinomati polli di Bresse mentre nel lionese c'è addirittura un percorso dei frutti rossi: fragole, ciliegie, ribes, more, mirtilli, lamponi. E ancora salumi, dolci, cioccolato...

Informazioni
Comité Regional du Tourisme Rhone-Alpes
104, route de Paris • 69260 Charbonnière les Bains
Tel. 0033 4 7259 2159 • Fax 0033 4 7259 2160
www.rhonealpes-turismo.com
www.rhonetourisme.com

Gli indirizzi

Château de Pizay, Saint-Jean d'Ardières
Magnifico castello del XIV secolo, trasformato in albergo immerso nel verde e con un curatissimo giardino alla francese.
L'École Beaujolaise des Vins, Villefranche-sur-Saône
Per imparare a degustare i vini del territorio, e non solo.
La Maison des Beaujolais, Belleville- sur-Saône
Eccellente enoteca dove si possono anche gustare piatti della tradizione e seguire corsi per conoscere il vino.
Pierre Orsi, Lione
Ristorante tre stelle Michelin, con cucina a dir poco sublime in un ambiente di raffinata e pacata eleganza.
La Tour Rose, Lione
Uno degli alberghi piú esclusivi della città, con annesso ristorante dove vengono organizzati corsi di cucina di alto livello.
L'Atelier de Soierie, Lione
Vi si decorano a mano tessuti di seta che vengono poi venduti nell'annesso negozio; si può assistere alla lavorazione.
Les Ardoises de Lyon, Lione
Un delizioso negozio che vende lavagne di tutte le fogge e dimensioni prodotte artigianalmente sul posto.
Le Petit Musée Fantastique de Guignol, Lione
Un tuffo nell'affascinante mondo delle marionette.
Hotel Dieu, Belleville
Un antico ospedale del 1733 con arredi e farmacia dell'epoca, in uso fino a non molti anni fa.


Sole, mare, buona cucina e relax.
Siamo in Costa Azzurra


La regione, costituita da non moltissimi anni, è la piú famosa della Francia e anche la piú frequentata dai turisti. La sua bellezza si può quindi godere meglio evitando l'estate, periodo di maggiore affollamento, ma scegliendo le altre stagioni che offrono comunque tempo soleggiato e una rigogliosa e fiorita vegetazione, oltre alla possibilità di passare qualche ora nei molti casinò della regione.
Sul litorale si affacciano cittadine piú che note come Nizza, con il suo pittoresco mercato in perfetta simbiosi con negozi e ristoranti; Mentone, città giardino dove crescono profumati limoni; Cannes, sede del festival; Antibes con suggestivi quartieri vecchi.
Subito alle loro spalle si sale però fino a circa 3000 metri di altezza con paesaggi diversi di uguale grande bellezza. Il clima davvero mite durante tutto l'anno, consente la coltivazione di fiori, frutti e ulivi, base della cucina locale che ha una impronta prettamente mediterranea.
La frutta viene trasformata in canditi, secondo un'antica tradizione, così come vengono canditi molti fiori.
Gli ulivi forniscono un ottimo olio e piccole e saporite olive. Con gli ortaggi si preparano l'insalata nizzarda; la rataouille, cioè un gustoso mix di verdure stufate; i farcis, le piccole verdure farcite cotte nel tian; la trippa al pomodoro; la socca, un tortino di farina di ceci; il pan-bagnat, una ricca bruschetta; zuppe di pesce che ricordano la bouillabaisse; la tapenade, una saporita crema di olive; la pissaladière, una focaccia ben guarnita. Naturalmente le specialità sono molto piú numerose, parecchie simili a quelle della nostra cucina ligure, ma vale la pena provare anche la cucina marocchina e araba proposta dai molti locali sulla costa. Per gli appassionati, a Villeneuve-Loubet c'è il Musée Escoffier, dedicato al grande Maestro della gastronomia, con raccolta di ricette e menu, una cantina e la ricostruzione di una cucina. Ancora grazie al clima, dai vigneti si ottiene un ottimo vino e, percorrendo appunto la strada del vino dalle Alpi Marittime al Var, si incontrano un centinaio di tenute che producono il rinomato rosato di Provenza, da sorseggiare ben fresco.

Gli indirizzi

Hôtel Le Grand Cap, Roquebrune Cap Martin
A100 metri dalla spiaggia di Carnolès, un albergo molto accogliente e confortevole con una bellissima vista.
Hôtel Le Mas d'Artigny, Saint-Paul-de-Vence
Stupendo e super attrezzato (ha anche 25 piscine private) è uno dei 10 alberghi di grande atmosfera della catena Grandes Etapes Françaises.
Le Chantecler, Nizza
E' il ristorante dello storico Hotel Negresco, in una splendida sala in stile Reggenza, regno dello chef Alain Llorca.
Confiserie Florian, Nizza
Tradizionale fabbrica artigianale di frutta e fiori canditi, cioccolatini e caramelle, con annesso negozio.
Moulin à huile Lottier, Mentone
Un frantoio dove acquistare eccellente olio.
Mas Faraldo, Colline de l'Annonciade, Mentone
Produttore di agrumi e derivati.
Terres de Truffes, Nizza
Un piccolo tempio del tartufo, da acquistare o da degustare nella accogliente saletta, ordinando il menu del giorno.


Come una tavolozza, la Provenza tra profumi e colori

La Provenza è forse la regione piú famosa e visitata della Francia, per la solare bellezza del paesaggio e le molte città d'arte, come Avignone, la splendida residenza dei Papi patrimonio dell'umanità, e la romanica Arles, conosciuta per l'allevamento dei tori, la corrida e per aver ospitato Van Gogh.
Da Arles si parte per le spiagge della Camargue poi, procedendo lungo la costa, si toccano Marsiglia, Tolone con il suo museo navale, fino alla piccola insenatura di Carqueiranne e poi a Hyères dalle 15.000 palme, proprio di fronte alle piccole e bellissime Isole d'Oro (Porquerolles e Port-Cross).
Ma all'interno della regione non si può fare a meno di lasciarsi prendere dalle spettacolari e profumate distese dei campi di lavanda, da Apt a Sault, lungo la via della lavanda che culmina con il museo a Coustellet, uno dei molti specializzati e gastronomici della Provenza.
Beauville e Châteauneuf-du-Pape sono due cittadine in mezzo a estesi vigneti che producono vini caldi e profumati, mentre il Mont Ventoux domina, quasi lunare, con le sue pendici bianche e sassose dove però crescono le erbe per un aromatico liquore.

Tra i prodotti di artigianato, oltre alle famose stoffe, introdotte a corte nel XVII secolo dalla Compagnia delle Indie e poi tessute vicino ad Avignone, ci sono i santons (statuine), i cesti delle Hautes Alpes e le ceramiche. Il sapone è prodotto nella zona di Marsiglia, anche se sono ormai pochissime le saponerie artigianali; quello autentico deve contenere almeno il 72% di olio d'oliva ed è profumato con le essenze della regione.
Erbe aromatiche e olio d'oliva sono due prodotti tipici della Provenza che danno un tocco particolare anche ai piatti della tradizione, come le tenere verdure da farcire, il riso coltivato in Camargue, la bouillabaisse di Marsiglia, la gardiane (stufato di toro) di Arles.
Ancora tipici della Provenza sono il delicato aglio rosa, le piccole e saporite olive e gli aromatici tartufi neri.

In questa regione, contrariamente a quanto avviene nel resto della Francia, non si usano molte salse, a parte il pistou, che è un pesto insaporito con pomodoro; rouille e aïoli, entrambe a base di aglio e che accompagnano zuppe di pesce e insalate; la tapenade a base di olive nere e acciughe, perfetta per i crostini.

I musei Gastronomici

Museo del vino Père Anselme, Châteauneuf-du-Pape
Si può acquistare e degustare il vino.
Museo dei cavatappi, Ménerbes (Luberon)
Ricchissima collezione di cavatappi e interessante punto vendita dei vini in produzione.
Museo della lavanda, Coustellet
Mostra di macchine per la lavorazione della lavanda e in vendita prodotti e miele di lavanda.
Museo del riso, Arles
In vendita riso della riseria locale.
Museo del pane, Bonnieux
La lavorazione del pane nel corso dei secoli suddivisa in varie salette.


In Linguadoca lungo le antiche vie dei vetrai

Posta nel sud della Francia, la Linguadoca-Rossiglione è caratterizzata da una antica impronta romana con testimonianze di grande impatto, come il Pont du Gard, e da vari monumenti del patrimonio dell'UNESCO, come le abbazie sul cammino verso Santiago de Compostela. Poi ci sono le saline del Midi, il parco protetto di Lozère dove vivono ancora alcuni lupi, città balneari e note mete turistiche come Sète o Cap d'Agde. Tra le città storiche Montpellier, capitale della regione e antica sede universitaria; Nîmes, con la sua arena per le corride, Uzès con un bellissimo castello e il Giardino Medievale; Sommières circondata dagli oliveti. La regione offre poi molti itinerari, alcuni davvero inconsueti, come quello dei vetrai, da Sommières verso le Cévennes, che si snoda anche tra la garrigue, cioè la tipica macchia provenzale, dove sono ancora visibili gli antichi forni di epoche diverse. Scendendo piú a valle, si trovano gli ateliers degli artigiani vetrai mentre, spostandosi verso Saint Quentin la Poterie, la tradizione della ceramica prende il posto di quella del vetro. Ma c'è anche la strada dei vignaioli e dei pescatori, 150 km nel cuore del Pays d'Adge con una cinquantina di tappe tra allevamenti di ostriche e mitili e cantine e vigneti, in alcuni dei quali vi sono ancora vecchissime piante che hanno preso la forma di piccoli alberi. In Linguadoca-Rossiglione sono molte le occasioni di festa, alcune chiamate feria, in spagnolo, a volte legate a tori e cavalli, ma sempre con una componente gastronomica, con pesci e frutti di mare che provengono dalla parte costiera, poi salumi e formaggi dalle montagne, le fragole della garrigue, la cipolla dolce delle Cévenne che non fa “piangere”, gli asparagi violetti, il riso della Camargue, il tartufo di Uzès, l'olio del Midi e gli ottimi vini che vengono prodotti da Montpellier a Carcassonne fino alle coste del Roussillon. I piatti tipici sono la truffade, patate saltate in padella con formaggio; merluzzo con il tartufo; la brasucade di frutti di mare grigliati; l'insalata di funghi porcini; le lumache grigliate; lo stufato di carne. E altro ancora che conviene scoprire sul posto.

Gli indirizzi

L'Oustal de Baumes, Ferrières les Verreries
Antica costruzione nella garrigue sulla strada dei vetrai, con bellissime camere e cucina del territorio.
Hôtel de l'Orange, Sommières
Antico palazzo con camere molto particolari e terrazzo con piscina e vista sulla cattedrale.
Le Relais de l'Estelou, Sommières
L'albergo, molto funzionale e accogliente, è stato ricavato dalla vecchia stazione della città.
Restaurant Les Fontaines, Uzès
All'interno di un antico castello, ha sale e salette che si snodano tra interni e cortili; ottima cucina creativa e del territorio. Chef Jimmy Nival.
Auberge du Pont Romain, Sommières
Albergo e ristorante, davvero suggestivi, sono situati all'interno di un'antica fabbrica di tessuti di lana.
Restaurant Le Magíster, Nîmes
Piccolo ed elegante ristorante che offre piatti di alta cucina.
Mas de Tourelles, Beaucaire
Ricostruzione di una cantina gallo-romana con produzione di vini antichi e possibilità di degustazione e acquisto e visita dei vigneti sulla strada romana.
Le Pressoir du Vieux Mas, Manduel
Produzione artigianale di fragole, le gariguettes, e di succhi di frutta a coltivazione integrata.
Sorgente Perrier, Vergèze
Dalla sorgente alla produzione e un piccolo museo dedicato annesso.


Midi-Pyrénées, dove il sacro e il profano si intrecciano

E' la regione piú vasta della Francia, culla della lingua e della storia francese, patria di grandi artisti come Toulouse-Lautrec e punto fermo per il cristianesimo. Qui infatti è stato forndato l'Ordine Domenicano e ancora da qui partono due degli itinerari piú percorsi dai pellegrini, uno verso Santiago de Compostela in Spagna e l'altro verso Lourdes, il piú importante santurario mariano del mondo. I Midi-Pyrénées sono chiusi tra il Massiccio Centrale e i Pirenei, un paesaggio bellissimo reso meno austero dalla valle dove scorre la Garonna, interamente coltivata a frutteti e con un terreno ideale per i vigneti, e dalla Guascogna dove sono orti e girasoli a prevalere. La Garonna e altri corsi d'acqua come Lot e Canale di Midi si possono navigare e sono mete di piacevoli crociere. Tolosa, capitale della regione, è una città storica ricca di attrattive, famosa anche per le violette, ed i prodotti realizzati con i loro delicati petali, come profumi, carte profume, tè, miele, liquori, caramelle e altro ancora. Tuttavia i prodotti piú noti di questa regione sono l'armagnac e il roquefort. L'armagnac è forse la piú antica acquavite del mondo, con la quale si prepara anche il Floc di armagnac, un aperitivo che si produce aggiungendo succo d'uva al distillato e che accompagna il foie gras se bianco, o dessert e cioccolato se rosso. Il roquefort non ha bisogno di presentazioni; viene prodotto nell'omonimo borgo nel cuore dell'Aveyron con latte di pecora ed ha denominazione AOC. Altre specialità sono il foie gras di oca o di anitra, prosciutto e salumi, selvaggina, pesci di acqua dolce e il tartufo. La cucina, robusta e saporita, propone cassoulet cioè stufato di carne di maiale e oca con fagioli, l'oulado che è un'altra zuppa di verdure e confit d'oca, e l'aligot che è una specie di fonduta di formaggio e patate.

Gli indirizzi

La Ferme de J. Carles, Monteils
Famosa fattoria con allevamento di oche e anitre e coltivazione di vegetali per la preparazione di foie gras, confit, salami di oca e di anitra, rillettes che si possono assaggiare o degustare sul posto su prenotazione, con visita guidata dalla produzione alla trasformazione.
L'Amphitryon, Colomiers
Bellissimo ristorante immerso in un parco, con una mostra permanente di opere d'arte in ferro battuto, è guidato da Yannich Delpech, il piú giovane chef stellato di Francia, che propone piatti leggeri e raffinati con prodotti del territorio.
S.A.R.L Aubrac Aligot, Laguiole
L'aligot viene preparato anche per gruppi molto numerosi, basta prenotare.
Societé des Caves et Producteurs Reunis de Roquefort, Roquefort-sur-Soulzon
Sono le cantine storiche dove si produce il formaggio; si prenotano visite guidate con degustazione e acquisti.


Nel Poitou-Charentes romantiche atmosfere riscaldate dal cognac

Ecco un'altra regione ricca di storia, ampiamente testimoniata da città come La Rochelle, Poitiers, e con un paesaggio dolcemente ondulato dalle colline. Città storiche, città balneari, resti romani, porti gloriosi, isole multicolori, paludi salmastre con allevamenti di ostriche e cozze. Sono i molti aspetti di un territorio che, complice l'umidità delle pioggerelline dell'Atlantico, hanno però in comune un'atmosfera romantica e vagamente malinconica che tuttavia si scalda arrivando nella zona del Cognac. Qui, l'aroma di questo nobile distillato, nato quasi per caso distillando il vino per conservarlo piú a lungo, aleggia impalpabile tra una cantina e l'altra, con i muri degli edifici anneriti dalla "parte degli angeli", cioè l'alcol che evapora durante l'invecchiamento. Ogni produttore ha la sua formula, alcuni dispongono ancora di un po' di acquavite di un centinaio di anni fa e la utilizzano per gli assemblaggi piú raffinati, anche se poi si cerca di dare un'impronta piú giovane al cognac, proponendo varianti al modo classico di degustarlo, per esempio in un bicchiere a tulipano o cilindrico perché gli aromi si sprigionino meglio o addirittura addizionato con ghiaccio e acqua tonica per un corroborante long drink. In questa stessa zona si producono anche vini non destinati alla distillazione, sono i vins de pays, cioè i vini da pasto della Charente. Un'altra specialità è invece il Pineau des Charentes che si ottiene mescolando acquavite e succo d'uva, invecchiato per un anno nelle botti di rovere e quindi servito fresco come aperitivo o utilizzato nella preparazione di piatti particolari. Per quanto riguarda la gastronomia, oltre alle cozze e alle saporite ostriche dal guscio verde allevate nella zona di Marennes-Olérons, nel Poitou-Charentes sono rinomate le anatre; il prosciutto aromatizzato con sale e cognac servito con le mojettes (fagioli bianchi); l'agnello cucinato con aglio novello; la caillebotte che è una cagliata con fiore di cardo, cotta e quindi servita fredda con pepe e sedano; la mouclade o cozze alla crema; le piccole lumache grigie cotte nel vino. Tra i prodotti, il burro dolce o salato, i piccoli meloncini dalla scorza striata di verde, le fragole e ottimi formaggi di capra, tra cui lo chabichou la cui preparazione fu introdotta dagli Arabi durante la loro invasione.

Gli indirizzi

Visita alle cantine di Cognac
La piú antica è quella di Martell, ma sono tutte molto interessanti e si può accedere anche alle distillerie; ognuna ha inoltre un negozio annesso per l'acquisto di cognac e pineau, alcuni dei quali reperibili solo in loco.
Manoir du Maine Giraud, Champagne Vigny
Castello del XV secolo dove soggiornò il poeta Alfred de Vigny, oggi adibito a museo; visita guidata della distilleria e dei vigneti.
Singulier Pluriel, Melle
Vendita di prodotti del territorio e di artigianato.


Enza Bettelli
Tratto da La Madia TravelFood