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La Costa Reggina, colori e profumi tra due mari
Tra Tirreno e Ionio alla scoperta della Costa Viola

Fotoservizio di Enza Bettelli



Sembrano così vicini che viene voglia di stendere la mano per toccarli. Sono i palazzi, le case, la gente della costa siciliana che si allungano verso il cielo riflettendosi nell'acqua dello stretto, sagome irregolari ma nitidissime che si possono vedere solo dalla riva opposta, quella reggina, quando sole, mare e calura trovano le condizioni favorevoli per fondersi in quel fantastico miraggio. Quotidiana è invece la suggestiva luce del tramonto che tinge di viola il blu e turchese del mare, lungo la riviera tra Villa San Giovanni e Palmi, non a caso chiamata Costa Viola.
Qui vi sono innumerevoli scorci di grande bellezza, come Scilla, la cui spiaggia di sabbia fine è dominata dall'antico castello dei Ruffo, a picco su un meraviglioso parco marino, meta prediletta dai sub.

Questo tratto di costa ma anche piú giú sullo Jonio fin dopo Reggio (che D'Annunzio definì il piú bel lungomare del mondo) o piú su sul Mediterraneo, fino quasi a Capo Vaticano conserva ancora le tracce di millenni di storia che hanno reso la Calabria magnogreca, poi bizantina, normanna, spagnola. Queste tracce, che hanno nei Bronzi di Riace del Museo Nazionale di Reggio un esempio tra i piú emblematici, sono evidenti anche sulla costiera opposta, completamente tuffata nel Mare Jonio, con le montagne dell'Aspromonte a fare da spartiacque con le secolari foreste e i tranquilli laghetti del Parco Nazionale.


La gastronomia
La Calabria ha un ricco patrimonio gastronomico: un paniere di oltre duecento prodotti tipici.
Tra questi, alcuni tra i piú noti sono capocollo, salsiccia con finocchio e piccante, fichi secchi, provola, pecorino, funghi, cipolla rossa di Tropea, zibibbo di Bagnara, liquirizia di Rossano, cedro e gli altri agrumi, annona e un'infinità di conserve sott'olio e sott'aceto. Tuttavia due sono i piú rinomati.

Il primo è il bergamotto, vanto della regione poiché la provincia di Reggio sembra essere l'unica zona ideale di coltivazione al mondo, la stessa dove crescono i gelsomini; indispensabile in profumeria, viene utilizzato anche in farmaceutica e in gastronomia.

Il secondo è il peperoncino che infiamma tutta la cucina calabrese ed è alla base della rosamarina, la piccantissima pasta da spalmare, con avannotti di pesce azzurro. La cucina ha sapori e profumi intensi, è colorata e molto appetitosa, con grande uso di verdure, soprattutto melanzane (parmigiana, involtini, polpette) e di carne di maiale.
Con questa carne si prepara anche il ragú che va a condire la sontuosa pasta al forno e i maccaruni i casa, rustici e corti bucatini, ricavati abilmente a mano con l'aiuto di un "ferretto" sottile per calza o con il tradizionale cannizzo, un rametto di arbusto.
I dolci richiamano in genere quelli arabi e greci, con la specialità del torrone gelato che è invece di zucchero e marzapane, e della granita con la panna.
Per ogni tipo di ricetta, dolci compresi, la terra di Calabria ha un vino da abbinare che non è solo il classico Cirò, ma anche i rossi corposi come il Palizzi e il Pellaro, il Greco di Bianco e altri ancora.


Il pesce da non dimenticare
Sono ovviamente parecchie le ricette con il pesce, dallo stoccafisso a tutto quello che viene pescato lungo la costa, a cominciare da tonno e pesce spada e una grande quantità di sarde, aguglie, costardelle, pesce sciabola e mille altre, un vero patrimonio alimentare ritenuto a torto di categoria inferiore.

Per rivalutare questi ottimi ingredienti della cucina marinara piú tradizionale, il Comune di Bagnara Calabra e l'Associazine Nazionale Città del Pesce di Mare si sono alleati in un progetto, “Gourmet del Mare”, dedicato soprattutto alla ristorazione e che coinvolge i ragazzi delle scuole alberghiere, ossia i futuri chef, istituendo dei corsi di specializzazione che insegnano a conoscere e a cucinare queste specie ormai dimenticate. Tra i docenti nomi d'eccezione, come lo chef Alfonso Jaccarino del ristorante Don Alfonso1890, e il professor Giorgio Calabrese, dietologo, membro dell'Autorità Europea della Sicurezza Alimentare e vice presidente del Consiglio dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione. “Amo Azzurro” è una promozione affine, promossa dalla Regione Calabria ma indirizzata invece al pubblico. Da Bagnara, il porto peschereccio piú importante in Calabria e di tradizione millenaria, partono le veloci imbarcazioni (passerelle) attrezzate con un'antenna altissima per la vedetta all'avvistamento.

Il pesce portato a riva dai pescatori, che sono riuniti in cooperative, viene poi convogliato ai vari mercati, anche se è tradizione che ad attendere l'arrivo delle barche ci sia sempre un buon numero di acquirenti privati. E se gli uomini cominciano ad andare per mare già a 4-5 anni, sono le donne che si occupano della vendita sul molo, secondo una usanza che ha avuto le bagnarote protagoniste in tutti i campi dell'economia cittadina, e che oggi le vede impegnate in ruoli piú moderni nell'ambito dei molti programmi che il Comune ha avviato per la rivalutazione del territorio.


Enza Bettelli