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Tutti a tavola !
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Ristorante
Vittoria La classe e il fascino della cucina piemontese di campagna di Ivana Gant Asti, una delle città che meglio definisce il Piemonte medioevale, un'architettura di torri e casseforti che si armonizzano con l'austerità delle file di portici ottocenteschi e le silenziose piazzette del centro storico, testimonianza di un passato nobile e prestigioso, di un'economia vivace ricca di traffici e di commerci, rappresenta nel panorama enogastronomico italiano un punto di riferimento per gli amanti della buona tavola. Famosa è la fiera del tartufo che si svolge la terza domenica del mese di novembre dove, oltre al prezioso tubero, è possibile trovare il meglio dei prodotti del territorio sia che si tratti di verdure, formaggi, dolci e vini. Se una gita autunnale diventa una tentazione irresistibile per il palato e desiderate gustare al meglio la tradizionale cucina piemontese ricordatevi questo indirizzo, vi riserverà una sorpresa meravigliosa e diventerà un appuntamento fisso. Per inciso, in primavera, in estate o in inverno, la qualità dell'accoglienza, la cura e la scelta delle piatti e delle materie sono le stesse, così armoniosamente accordati alla stagione che potrete solo goderne. A pochi km da Asti, nel comprensorio delle "Colline Alfieri", tra rocche, colline vitate, boschi, castelli e chiese romaniche, sopra un bricco Tigliole d'Asti. Le lineari facciate delle case che costeggiano la strada e la chiesa secentesca definiscono il paese. Siamo nel Piemonte più classico e austero dove la tradizione non è tradita dallo scorrere del tempo. Il Ristorante e Albergo Vittoria, un bell'edificio che costeggia la strada e si apre, all'interno, con una vista incantevole sulla verde vallata sottostante, è un'oasi di pace e di buon gusto. Qui le chef Gemma Gallo e sua figlia Alessandra Strocco propongono una cucina piemontese raffinata e nel contempo innovativa e creativa, valorizzata dall'uso di materie prime del territorio di straordinaria qualità. La trattoria della famiglia Strocco esiste dal 1928 ( tutto il paese venne rinominato ai tempi del fascismo, da allora è rimasto il nome Vittoria). Racconta Aldo Strocco, marito di Gemma, " nel 1970 ho dovuto fare una scelta: io allevatore di vitelli fassone volevo fare una stalla modello ma la cucina di Gemma era molto apprezzata, e allora ho deciso di abbandonare la mia attività zootecnica e di trasformare la trattoria in ristorante". La ristrutturazione affianca alle sale del ristorante, una cucina e un laboratorio di pasticceria modernissimi e un salone per la banchettistica. La professionalità e il buon gusto nella conduzione ne decretano il successo: "da allora c'è stato un incremento costante molto forte, non abbiamo mai risentito di crisi". Tre anni or sono l'apertura dell'Albergo Cà Vittoria, 11 stanze con parco e piscina; l'attenzione per i particolari, la giusta misura di lusso e comodità permettono un soggiorno rilassante nel verde della campagna. La posizione strategica per l'esplorazione della cultura enogastronomica del territorio ne fanno luogo di soggiorno ideale per una clientela esigente e selezionata, spesso straniera. Tutta l'organizzazione dell'impresa è equamente distribuita tra i componenti della famiglia, ciascuno svolge mansioni secondo le proprie competenze. "La cucina piemontese affonda le sue radici nella cultura contadina della quale conserviamo le abitudini alimentari, le preparazioni e le cotture, attualizzandole ai gusti e alle esigenze di oggi". Gemma Gallo prepara ancora con le sue mani i "tajarin" e gli gnocchi alla ricotta, splendide basi per le profumatissime scaglie di tartufo bianco d'Alba. In stagione, infatti, il Ristorante propone piatti della tradizione, o interessanti rivisitazioni che vedono il tartufo bianco d'Alba protagonista assoluto, come nell'immancabile cocotte con uovo, fonduta di fontina e polenta gratinata al forno. Mi stupiscono per la splendida semplicità i piatti storici della casa: antica tartrà su cipolle caramellate, il girello di vitello al sale con erbe aromatiche, gli agnolotti col plin alla monferrina, la carne cruda battuta al coltello, la trippa all'antica maniera contadina, le lumache di Cherasco allo zafferano, piatti in cui la qualità degli ingredienti e la sapiente cottura esaltano all'estremo sapore e delicatezza. Alla sicura competenza di Gemma si affianca la creatività di Alessandra: bouquet di gamberi e asparagi con panna acida e olive nere, noci di capesante con salsa al lime, ravioli di pomodoro al burro e timo, sella di coniglio ai funghi porcini, mele al porto e vinaigrette di Aceto balsamico oppure tortino di porcini, patate, cardo gobbo e uova di quaglia e tartufo. Quest'ultimo piatto è un concentrato di bontà tutte piemontesi eppure la ricchezza e la varietà dei sapori ben si fondono in uno straordinario equilibrio. Aldo Strocco si alza prestissimo ogni mattina, con lui visitiamo il grande orto in campagna da cui provengono tutte le verdure adoperate in cucina, le vigne di grignolino, nebbiolo e barbera. Grazie al suo lavoro possiamo gustare, in autunno il cardo gobbo, in primavera e in estate, fiore di zucchina con aragosta su salsa di pomodoro, la tortina di melanzane e verdure su salsa di bietole e quenelle di mantecato di pecorino, la terrina di pollo con verdure e ovuli reali, le millefoglie di ricotta e verdure su un letto di basilico e piselli con uova di quaglia: eccezionale! Massimiliano Musso, figlio di Alessandra, rappresenta la continuità. Frequenta stages a Madrid (Madrid Fusion) e a San Sebastian (Lo major de la Gastronomia) : "sono affascinato dalla cucina spagnola, le tapas che stravolgono la sequenza di primo, secondo piatto e diventano infinita sequenza di assaggi, dalla cucina francese con la sua ricerca esasperata di perfezione di equilibrio, dalla cucina giapponese, molto tecnica e creativa. Queste esperienze a contatto con i più grandi chef del momento, con culture culinarie tanto diverse mi hanno dato tanti stimoli e un grosso bagaglio di esperienza ma sono convinto del valore della nostra cucina di tradizione, cerco di imparare le novità, le studio ma poi le adatto ai prodotti tipici della nostra terra". La sua passione però è la pasticceria: "ho studiato le basi e i fondamentali della tecnica di pasticceria a San Damiano; dal Maestro Rolando Morandin a San Vincent le tecniche della lievitazione a bagno d'acqua, cosa che mi ha permesso di creare la pasta madre, lievito col quale posso confezionare dolci a lievitazione naturale, i grissini e il pane, da Mauro Morandin la lavorazione del cioccolato, quello che utilizzo in pasticceria e per le torte è di eccezionale qualità". I dessert: tortino di gianduia su crema di cioccolato bianco, spuma di torrone su crema di nocciole, semifreddo alla menta su crema di menta, semifreddo al miele con crema di camomilla, parfait di agrumi con sfoglia croccante, sorbetti di frutta mista. Nell'ultima pagina del menù troverete la carta degli olii extravergine d'oliva e carta dei produttori delle materie prime, quale garanzia di tracciabilità. In sala il Patron Gianpiero Musso, sommelier, padre di Massimiliano e marito di Alessandra. La regia di Gianpiero garantisce la perfetta sequenza dei tempi e del servizio e la qualità del ristorante è valorizzata dalla sua insostituibile presenza. Dal momento dell'aperitivo al dessert siamo nelle sue mani. Cortesia e attenzione, competenza nel consiglio sui vini della bella cantina: è un piacere lasciarsi condurre da lui alla scoperta delle sorprese del percorso di degustazione e scegliere, aiutati dai suoi suggerimenti, tra le numerose proposte del menù. Tutto in questo luogo meraviglioso rivela il Bon Ton piemontese, l'eleganza sobria e la semplicità di questa famiglia che vive la campagna, ne comprende e rispetta l'armonia tanto da trasmetterne con stile il suo più profondo e nobile significato. Vittoria Via Roma 14 Tigliole (AT) Tel.0141.667713 Chiusura domenica sera e lunedì Aperto la sera (prefestivi e festivi anche a mezzogiorno) Ferie in gennaio e agosto Web : www.ristorantevittoria.it E-mail : info@ristorantevittoria.it Ivana Gant |