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Sicilia - Strada del Vino Val di Noto
di Iole Piscolla

Archivio generale Strade del Vino


Strada del Vino Val di Noto
Consorzio di Tutela Vini Doc Eloro e Moscato di Noto
Sede legale: C.da Camporeale Pachino (SR)
Sede operativa: Via Durando 49 Pachino (SR)
Tel. 0931.592555 / 595333
Web : www.stradadelvaldinoto.it
E-mail : /


Strada del Vino Val di Noto


La Sicilia ha detenuto e detiene tutt'ora in Italia - con uno scarto minore rispetto al passato - il primato assoluto per estenzione a colture biologiche.
Il clima, amico dell'agricoltura isolana, favorisce il maturare di prodotti e vini di indiscussa qualità.
Fra questi spiccano i Moscati, che costituiscono una numerosa famiglia di uve diffuse in tutta l'area del Mediterraneo.

La Denominazione tutela in Sicilia quello di Pantelleria, di Noto, e di Siracusa; dei quali cambiano, però, notevolmente le quantità: se quello di Pantelleria raggiunge e supera i seimila ettolitri, quello di Noto si attesta sui duecento, seguito dai quaranta del siracusano.
La Regione siciliana ha inteso dedicare un riconoscimento istituzionale al percorso che tocca le campagne e i Comuni dello spigolo meridionale della Sicilia, laddove le vigne del siracusano si affacciano sullo Ionio, a due passi dalle terre della Docg Cerasuolo di Vittoria.
La Strada del Vino della Val di Noto, che comprende appunto le Doc Eloro (istituita per valorizzare i rossi della parte meridionale della provincia di Siracusa e ottenuta da Nero d'Avola e/o Frappato e/o Pignatello), Moscato di Noto e Moscato di Siracusa, interessa alcuni territori dei Comuni siracusani del Sud Est dell'Isola, tra i quali il capoluogo aretuseo, Noto, Pachino, Portapalo di Capo Passero, Rosolini, Palazzo Arceide e Ispica, nel ragusano.

Il risultato è un anello enoturistico che si fonde con le testimonianze archeologiche di quella che può vantare a pieno titolo di essere stata una delle più potenti città della Magna Grecia, con le emeregenze ambientali e naturalistiche degli Stagni, della Valle del fiume Anapo, oggi Riserva Naturale, meritevole di essere visitata a cavallo, e quelle balneari delle spiagge che corrono verso Capo Passero.

Un connubio di natura e storia, in cui si alternano spiagge di sabbia candida, grotte assolutamente meritevoli di un visita (come quella di Calafarina a Pachino, precisamente a Marzamemi il cui nome deriva dall'arabo Marsaal-haman che significa il "porto delle colombe", da dove partivano numerose spedizioni di vino e dove sono state rinvenute tracce di insediamenti preistorici risalenti all'età dei metalli), fertili pianure e colline, necropoli greche di indiscusso fascino - la Necropoli di Pantalica, la più grande d'Europa, è un alveare di cinquemila tombe distribuite su una superfice di ottanta ettari per circa dodici chilometri che si sciolgono lungo la Valle del fiume Anapo; la zona archeologica di Palazzo Acreide con il teatro ellenistico-romano; le antichissime cave di pietra detta Latomia e i cosiddetti Santori, le sculture rupestri risalenti al III Secolo a.c. - cosiccome le più significative testimonianze del Barocco siciliano.

Ma è la vigna, in questo panorama di ricchezze, ad unire la rete dei percorsi dall'interno della provincia fino alla costa, toccando quasi trenta associati, fra Aziende vitivinicole, agricole e strutture ricettive e di ristorazione e i sei comuni di Avola, Ispica, Noto, Pachino, Palazzolo, Rosolini, nonchè il Consorzio di Tutela Vini Doc Eloro e Moscato di Noto.
La manifestazione da non perdere è sicuramente l'Infiorata che si svolge a Noto a fine maggio, quando il centro storico accoglie un fulgido tappeto floreale, dove dapprima gli artisti tracciano le sagome dei riquadri ispirati a temi religiosi, mitologici e di cultura popolare e poi, proseguendo per l'intera notte fino al mattino, ricoprono i bozzetti di petali di fiore e frutta.


Iole Piscolla