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Sicilia - Strada del Vino Doc Monreale
di Iole Piscolla

Archivio generale Strade del Vino


Strada del Vino Doc Monreale
c/o Fattorie Azzolino s.r.l.
Piazza Lo Struzzo 14 90046 Palermo
Tel. 092436123 Fax 092436797
Web : /
E-mail : info@fattorieazzolino.com


Fra le tante definizioni che hanno avuto ad oggetto in questi anni l'universo siciliano - ricordiamo quelle di Jean Houel, Goethe, Monpassant - è rimasta nell'immaginario collettivo, molto forte, l'immagine data da Renè Bazin che a fine Ottocento descriveva così il paesaggio siculo: "vorrei tentare di darne qualche idea. Non hanno nomi negli atlanti né nelle guide, eppure sono così diversi, e se voi andate a nord, a sud oppure ad est, incontrerete quasi sempre uno di essi. In mancanza di meglio li chiamerò terra di agrumi e terra da grano. […] E' un deserto di frumento. Il suolo ondeggia, senza un albero, senza una siepe, senza nulla che arresti la vista. Un tappeto di stoppie indefinito, senza solchi, interamente d'oro".

In realtà la Sicilia è anche un' "oceano verde" con variegati aspetti, ovvero un paesaggio e una qualità visiva che cambia da luogo a luogo. Le Strade del Vino di Sicilia valorizzano queste varietà di luoghi e persone, interessando territori maggiormente toccati dal turismo o località meno battute.
La Strada del Vino Monreale Doc, nello specifico, promuove il territorio monrealese e in parte l'areale di Piana degli Albanesi interessato dalla Denominazione inaugurata con la vendemmia 2001, corrispondente a un vigneto compessivo di circa 12 mila ettari, con uve bianche e nere, autoctone e internazionali.

La posizione è felicissima non solo per la vicinanza alla città in termini di ricchezza del paniere gastronomico che vede in trionfo il cannolo, gli arancini, le pappardelle alla monrealese, le panelle, gli sfincioni, la pasta finocchi e sarde, gli analetti, il caciocavallo, il torrone di mandorle in crosta di zucchero, i buccellati e i biscotti di San Martino. Ma è felice anche la particolare georeferenzialità di questo percorso. Siamo infatti alle spalle di Palermo, a soli 8 Km di distanza dal centro e a una manciata di minuti da Alcamo.

I comuni complessivamente interessati dal nuovo itinerario del vino sono Camporeale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Santa Cristina Gela, Corleone e Roccamena.
Ma il cuore ruota intorno alla cittadina di Monreale (Mons Regalis), che ha una peculiarità storica di grande importanza, ovvero quella di essere una città di 30.000 abitanti sorta intorno all'immensa e meravigliosa Cattedrale. Questo Duomo arabo-normanno, un vero e proprio capolavoro architettonico, fu fatto edificare da Guglielmo II a partire dal 1174 su un ripiano naturale che ad est domina l'immenso agrumeto della Conca d'Oro dove i re normanni avevano costruito le loro dimore.

La Cattedrale di Monreale rappresenta il massimo esempio di architettura Normanna in Sicilia.
L'idea che guidò Guglielmo II nella sua decorazione fu quella di superare la bellezza e l'imponenza di analoghi monumenti quali la Cappella Palatina di Palermo e il Duomo di Cefalù.
Il sovrano impiegò quindi colossali ricchezze nelle decorazioni interne, fino alla conclusione della parte più impegnativa di lavori che avvenne intorno al 1186, anno in cui fu collocata la monumentale porta in bronzo, opera di Bonanno da Pisa. Attorno a questo nucleo nacque, a successive ondate, la città. Alla fine del XIII secolo un piccolo agglomerato era già chiamato Monte Reale e si articolava tra i due quartieri del Pozzillo. Tra il 1400 e il 1700 sono sorti i quartieri Carmine, San Castrenze, Santo Vito, Baviera e Carrubbella.

Tra il Cinquecento ed il Seicento vengono costruite alte mura e porte che cingono tutto il perimetro della città. Infine, con il Settecento, si conclude il periodo d'oro di Monreale.
Il monumentale complesso del Duomo con i suoi mosaici di tipo bizantino, l'ex convento dei Benedettini, il chiostro, il belvedere, il palazzo municipale ed il seminario dei chierici rappresentano insieme alle chiese settecentesche e le Fontane del Drago e del Tritone un misto di civiltà, arte, storia e culture diverse che non mancano di imprimersi nella memoria di chi visita.
Venendo in questi luoghi si consiglia anche una visita al Lago di Scanzano, alla Riserva di Serre della Pizzuta dove sono stati rinvenuti resti fossili di 250 milioni di anni fa e agli scavi archeologici del Monte Jato che hanno rilevato testimonianze di insediamenti del primo millennio a.C.


Iole Piscolla