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Iole Piscolla e prefazioni a Le Strade del Vino e dei Sapori

Iole Piscolla

Torna alle Strade del Vino


Scrive da anni di enogastronomia dopo aver realizzato vari progetti di valorizzazione delle tipicità e promozione dei territori. Oggi collabora con Le Vie del Gusto, il Corriere Vinicolo, Terre del Vino, TigullioVino. Dopo essere stata Responsabile Editoriale, è nel Consiglio di Amministrazione della Casa Editrice Civin. E' autrice di numerose opere finalizzate alla valorizzazione del turismo, come la Guida Le Strade del Vino e dei Sapori d'Italia, e di recente pubblicazione l'Atlante dei Parchi e dell'Enogastronomia del Ministero dell'Ambiente. Attualmente coordina il Centro Studi e Servizi alle Strade del Vino e dei Sapori d'Italia.


Prefazione di Iole Piscolla

Quando Leibniz, un filosofo, nel 1684 creava le linee definitive della sua impostazione al calcolo infinitesimale, nascevano le basi dell'analisi matematica. E quando Cartesio, un altro filosofo, introduceva il sistema di coordinate, gettava le basi della geometria analitica. Prendeva piede, in altre parole, l'intersettorialità delle discipline (umane e scientifiche), quella preziosa risorsa umana che fa sì che niente venga circoscritto ed escluso, ma tutto abbia rimandi all'esterno, e diventi patrimonio e risorsa di tutti. Dalla filosofia all'esperienza il passo è breve.

Quel tipo di cultura che l'amico Giacomo Tachis chiama "patrimonio geoantropico", concetto multiforme e polisemantico, altro non è che una inesauribile e affascinante dialettica fra l'uomo e l'ambiente circostante. L'interdisciplinarità garantisce infatti la fenomenologia dello sviluppo, la crescita costante e riuscita di una rete di aspetti intercomunicanti fra loro: socio-economici, politico-istituzionali, storico-culturali. Tutti riconducibili visivamente ad un unico fattore, quello paesistico e della tradizionalità. "Le Strade del Vino e dei Sapori" va in questa direzione, nella sua specifica settorialità. Ovvero si propone come strumento per valorizzare itinerari caratterizzati da produzioni vitivinicole e da attività di commercializzazione ad esse connesse, nonché come volano per la promozione delle tradizioni rurali e delle tipicità agricole e gastronomiche certificate nell'ambito del loro specifico contesto culturale, economico e sociale.

La guida propone quindi il censimento nazionale di tutti gli itinerari della tipicità riconosciuti mediante adeguate Leggi regionali e operativi grazie alla rete di servizi offerti dai Consorzi Turistici e dagli Uffici Informazione delle rispettive Associazioni. Ha l'aspetto quindi di una qualsiasi guida turistica, ma si tratta in realtà di una guida alla qualità dell'accoglienza. Ogni percorso, ogni azienda, ogni struttura ricettiva e di ristorazione segnalata risponde a standards di qualità stabiliti da Regolamenti di attuazione e Statuti, ovvero requisiti minimi per ricevere un servizio di qualità, in qualsiasi luogo indicato ci si trovi. E' una guida quindi ai territori, ai prodotti a denominazione, ai piatti della tradizione, ai percorsi del vino, assoluti protagonisti; ma che possono prevedere, al loro interno, itinerari di collegamento con le aree di produzione dei prodotti tipici DOP e IGP e dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, perché integrati con le attività di ricezione turistica e di ospitalità dei territori del vino.

Ogni Strada viene presentata attraverso una scheda informativa che ne tratteggia tutte le caratteristiche "desiderate", in piena aderenza rispetto al "messaggio" che si intende comunicare, vuoi legato maggiormente agli itinerari, vuoi ai 7 territori, vuoi ai prodotti o ai vini stessi. Ringrazio quindi le Strade del Vino e dei Sapori di tutta Italia, che continuano ad abbracciare questo progetto editoriale, con l'amicizia di sempre, sicure di essere tratteggiate senza giudizi, voti, né bollini. Perché nessuna possa essere, in maniera errata, appellata più bella. Iole Piscolla.


Prefazione di Floriano Zambon

Vorrei augurare ai lettori di questa Guida uno splendido viaggio nelle Strade del Vino e dei Sapori esistenti in Italia. Attraverso questi itinerari incontrerete una o più Città del Vino: ad oggi 540 Comuni che testimoniano il rapporto stretto tra territorio e vino, con le loro buone produzioni, l'unicità di un paesaggio da difendere e valorizzare. Le 540 Città del Vino sono anche il segno evidente di un'Associazione divenuta sempre più importante, che si sta sviluppando rapidamente e che è divenuta punto di riferimento per la valorizzazione dei vini e dei territori italiani. In questo viaggio nelle Strade del Vino e dei Sapori vi accorgerete spesso di visitare piccoli Comuni tra loro legati da una comune identità culturale in cui il vino fa da denominatore comune.

A pochi anni di distanza dalla normativa che ha istituito le Strade (nel 1999), sono nati circa 100 percorsi di cui molti ancora in corso di approvazione e riconoscimento. Le Strade, attraverso le Associazioni che le gestiscono, si stanno imponendo come strumenti qualificati per la promozione di quei territori altamente vocati alla produzione di vino di qualità e di prodotti tipici. Ma anche come grande elemento di novità dell'integrazione e della valorizzazione delle diverse filiere produttive coinvolte. Visitare uno di questi itinerari vuol dire ricevere un servizio di qualità, ovunque ci si trovi, in un agriturismo come in un ristorante, in un'enoteca come in cantina. Floriano Zambon