


Il vino del mese - Settembre 2001
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Alto Adige Doc Gewurtztraminer 1999 Linea Sanct Valentin
Cantina Produttori St.Michael-Eppan
Piccola storia di una tromba e di un sorso di rose
Suggestioni di un paesaggio montano: tasselli di campagna minuziosamente
pettinati a filare, dove l'arco delle stagioni esprime la tavolozza dei verdi in tutte
le sue sfumature, toni bruni in autunno, teneri e brillanti a primavera.
Macchie di case interrompono a tratti un ambiente armonioso come una sinfonia,
una variegata tovaglia di campi che si stendono ai piedi delle montagne, bagnati
dal sole e dai venti che scendono dalle cime attorno.
Appiano - meglio, Eppan - è nel cuore di un territorio così, tra il lago di Caldaro
e la conca di Bolzano, zona vitivinicola da secoli, votata a produzioni di eccellenza.
Una terra vissuta e coltivata da generazioni di vignaioli, che nei secoli hanno cercato,
sperimentato, operato scelte di cui gli attuali coltivatori sono i continuatori e i custodi.
E' in questo passato che affonda le sue radici il presente di una grande realtà
produttiva - più che nei numeri, "grande" nella qualità delle sue bottiglie - , quella
della Cantina Produttori St.Michael-Eppan.
La storia è antica, e ben le si addice la sede principale della cantina stessa,
immagine significativa di un "castello" del vino: eredi di un impegno iniziato
ai primi del '900 dello scorso millennio, i vignaioli di Eppan soci della Cantina
condividono cultura, tradizioni e speranze dei loro vigneti, dislocati nelle tarsie di
colline più diverse e vocate: Sanct Valentin, Montiggl, Nofnerhof, Gleif, Shulthaus.
Luoghi ricchi di tutta la nobiltà che può derivare da una natura rigogliosa e
coinvolgente, terreni soprattutto calcarei e ghiaiosi che la particolare ubicazione
rende generosi di aromi originali ed eleganti, una viticoltura avveduta che concilia
tradizione e modernità, pergola e guyot, rese contenute con disciplina ferrea,
una predilezione per vitigni tipici come schiava, traminer aromatico, pinot grigio,
riesling, Muller Turgau.
I vini nascono nel vigneto, non c'è dubbio, laddove la parola d'ordine è selezione.
Del meglio, del più vocato. La migliore uva del miglior vigneto nella migliore
annata della migliore zona. Il cammino di queste uve prosegue poi in cantina,
regno indiscusso del kellermeister Hans Terzer - enologo saggio esperto
appassionato -moderno guru capace di mediare tra consuetudini antiche e innovazione,
tecnologie e natura. Capace soprattutto di trarre il meglio da ogni annata, ogni vitigno,
perché ogni bottiglia faccia storia a se'. Come una composizione musicale non è mai
uguale a se stessa ad ogni esecuzione, così ogni vendemmia è un capitolo a parte.
Il leit-motiv lo esegue il vitigno, le sue caratteristiche originali e uniche, il suo legame
con il territorio e il suo carico di storia ed esperienze umane; tutto il resto si può
discutere, interpretare.
Sanct Valentin è la linea di prestigio di St.Michael, i suoi vini-gioiello; e tra questi,
l'Alto Adige Gewurztraminer Doc 1999 canta dal bicchiere come il terzo movimento
dal Concerto per tromba e orchestra in mi bemolle maggiore di Franz Joseph Haydn
(1732-1809). L'oro diafano e brillante che illumina il bicchiere è metafora del sole
di queste terre, il tema principale si annuncia già al naso: un portentoso,
incredibile avvincente profumo di rose. Gioioso e vivace come l'entrata in
scena della tromba al seguito degli archi, che discretamente sostengono il suo
intervento; così il sottofondo di note speziate - noce moscata, pepe, chiodi di
garofano - danno risalto a sensazioni eleganti e composte ma decise e inconfondibili.
Fiori e ancora fiori - una macchia, un giardino - come la tromba di Haydn
s'impongono anche in bocca in un cantabile che propone più volte la stessa
melodia fatta di frasi brevi e compiute come piccole canzoni: calore e seta, corpo
e finezza. Un'ammirevole insieme orchestrale di profumi e sensazioni quasi
tattili che si rincorrono vivaci e briosi come fiori appena colti e un finale
persistente che si accomiata sfumando senza fretta in un ultimo, sorprendente
sorso di rose.
Elisabetta Tosi