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Il vino del mese - Ottobre 2000
Segnala questo articolo ad un amico "Villa Novare" Albion 1996 - Bertani (Vr) Appuntamento con gli dči, poco fuori Verona. C'č una valle tutta loro: la Valpantena. Atena e Dioniso hanno qui i loro possedimenti - colline di vigneti e olivi che abbracciano casolari, contrade e vecchi muri. Come quelli del cavalier G.B.Bertani, che mi accolgono nel silenzio quieto di un tardo pomeriggio. La mia guida, emozionante competente amico, č l'enologo Flavio Peroni. Qui siamo nel suo regno, e si vede: mi fa strada in meandri di sale tra ristrutturazioni e antiche mura, e recessi profondi che a pochi č concesso visitare. Una dimensione quasi tagliata fuori dal presente. I passi sui vecchi pavimenti in pietra destano inaspettatamente echi d'altri ricordi: il carcere Mamertino, a Roma. Sarŕ per la pietra, o per la luce - diffusa, piccola e calda come di candele. Luogo di culto e di storia quello e altrettanto, a modo suo, anche questo. Non tutto, intendiamoci. Non le sale di vinificazione con le loro torri fredde d'acciaio, e nemmeno quelle d'affinamento in barrique. No, il sancta sanctorum č altrove: uno spazio nč piccolo nč grande, dove anni - decenni - di polvere e ragnatele custodiscono castelli di bottiglie di un Amarone "sperimentale" del '53 e di quel mitico Acinatico del '28. Un vino? No, praticamente un mito. Senza prezzo, o quasi. La visita si conclude con una degustazione. Cinque assaggi, tante canzoni ma un solo concerto: il n.2 per pianoforte e orchestra in do minore op.18 di Sergej Rachmaninov, nel primo movimento (Moderato: allegro) Villa Novare Albion 1996, un Cabernet Sauvignon vinificato in purezza. Pensato e nato in Valpolicella. Accordi perentori e sicuri, a piene mani del pianoforte introducono l'accompagnamento discreto di archi e clarinetti; l'atmosfera č rilassata ma non lenta, come in una passeggiata tra i vigneti verso sera, in maggio. La veste liquida dell'Albion č di un colore rubino intenso, con profumi scuri ma lievi come note di violoncello; i frutti di sottobosco - mora, ribes, lampone - sono frasi di violini che si annunciano nel bouquet e si fanno piů intensi in bocca… ….a tratti, la melodia č come sospesa, ma all'improvviso c'č un cambio di velocitŕ. La cascata di note del pianoforte accelera, si fa risoluta, travolgente……al palato, Albion rivela la statura indiscutibile e imperiosa del grande vino, classe e morbidezza senza strappi, stoffa di velluto eterea e nobile, dove le sensazioni di calore avvolgente si accompagnano ad un senso di persistenza misurata. Nobiltŕ di suoni nel concerto, di profumi sentimenti sensazioni in questo vino. Splendidi entrambi. Elisabetta Tosi (elisa.tosi@tiscalinet.it) (In collaborazione con "Ex Vinis", Veronelli Editore)
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