


Il vino del mese - Novembre 2001
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Soave Classico Superiore "Bucciato" 1999
Az. Agr. Ca' Rugate,
V.Mezzavilla 12, Brognoligo, Monteforte d'Alpone, 37032 Verona, tel.045-6175082
E-mail : carugate@carugate.it
Il vino bianco va male, dicono i pessimisti.
Va "meno bene" del rosso, dicono i realisti. Tranquilli.
E' questione di mode e di modi. Di mode più o meno salutistiche - e anche
il bianco fa bene al pari del rosso, dal momento che oltre a (poco)
resveratrolo contiene tirasolo - e di modi di proporre il vino stesso.
Che non va snaturato alla ricerca di prestazioni impossibili o caratteri
organolettici che non gli sono propri, ma valorizzato nella sua tipicità.
L'azienda agricola Ca' Rugate di Monteforte d'Alpone (VR) è una di
quelle realtà che fanno ben sperare nel futuro del Soave; posta sull'omonima
collina di origine vulcanica, ovvero una delle zone più belle e caratteristiche
della zona di produzione del Soave Classico, è circondata dai vigneti di
proprietà della famiglia Tessari, circa 18 ettari piantati a garganega.
Nella conduzione della campagna è impegnato il pater familias Amedeo,
mentre della cantina si occupa il figlio Giovanni e il nipote Michele.
Tutti insieme realizzano alcuni dei migliori Soave dell'intera area per
eleganza e tipicità. Di recente hanno acquistato alcuni ettari anche in
zona Doc Valpolicella (Illasi, per la precisione), per incrementare la
produzione dei rossi, nei quali hanno già dato prova di abilità, ed è in
corso di ultimazione la nuova cantina.
Bianchi o rossi che siano i vini però, la formula aziendale è la stessa
per tutti: rese contenute, potature rigorose, grande attenzione alla vigna
per ottenere una materia prima di grande qualità.
Che lavorino bene lo si sapeva da tempo: non è la prima volta che la
guida più famosa e chiacchierata d'Italia tributa loro i tre bicchieri.
Era successo con il Soave Superiore "Monte Alto" '96, ricapita
quest'anno con l'atteso "Bucciato" 1999, mentre al Recioto di Soave
Docg "La Perlara" 1998 è andato addirittura l'Oscar della Douja D'Or,
massimo riconoscimento del noto concorso enologico italiano che si
tiene ad Asti.
E parliamo pure del Bucciato, "tre bicchieri strameritato", come ha
confidato a chi scrive uno dei curatori della guida del Gambero
Rosso/Slow Food. Entrato per la prima volta in Guida Oro Veronelli
nel 2000, questo vino vuol essere un ritorno alle origini, a quando a
Brognoligo, già patria di un quasi scomparso ma mai dimenticato
Vin Santo, si lasciava che la fermentazione della garganega avvenisse
con le sue bucce. Di qui il colore caldo di questo vino, un oro intenso
e brillante, e il profumo fine di frutta a polpa bianca, mandorla,
fiori d'acacia con un accenno di legno grande (o comunque non
nuovo). In bocca si presenta di buona corposità anche se non di
eccessiva lunghezza, con bella fragranza floreale e un ritorno di
mandorla amara che tuttavia sfuma in un retrogusto abbastanza
dolce. Con un vino così in circolazione, la riscossa dei bianchi è
solo questione di tempo.
E.Tosi