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Il vino del mese - Giugno 2006
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Cabreo La Pietra Chardonnay Toscana Igt 1985 Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari Via di Nozzole, 12 - località Passo dei Pecorai - Greve in Chianti (FI) Tel. (+39) 055 859811 - Fax (+39) 055 859823 Web : www.tenutefolonari.com Alcol : 13,5 - Bottiglia : 0,75 l - Vitigni : Chardonnay Ogni tanto capita che l'eterna questione su "quanto può durare un bianco" torni a galla e animi discussioni più o meno accese, dentro e fuori Internet. La risposta, banale, è però sempre la solita: dipende dal vino bianco. Esistono vitigni che per loro vocazione sono più portati alla longevità - come il trebbiano di Lugana, il verdicchio, la garganega - e altri che lo sono meno. Molto poi dipende dal vino stesso: ovvero da come è nato, da come è stato vinificato, affinato, conservato. Quando si parla di longevità dei bianchi però solitamente lo Chardonnay non viene portato ad esempio; quello che vi presentiamo è perciò la classica eccezione che conferma la regola. Volete provare voi stessi? L'annata 1985 è ancora in commercio (sebbene, temo, solo presso l'azienda stessa) e come questa anche le annate successive. Questo pregevole millesimo, il terzo da che il progetto Cabreo La Pietra delle Tenute Cabreo dei Folonari venne iniziato, è stato presentato di recente in provincia di Verona in una verticale più unica che rara di 18 vini di aziende diverse: il più giovane era uno Chardonnay delle Langhe del 1993, il più vecchio un Gewurztraminer dell'Alto Adige del 1967. Il Cabreo La Pietra si è trovato appena alle spalle di questo e ha fatto la sua brava figura. Le uve da cui proviene sono da vigneti di chardonnay (posti a 450 m d'altitudine in località Greve in Chianti) sovrinnestati su precedenti di sangiovese. Fermentazione, malolattica e affinamento si svolgono tutti in piccoli legni di rovere, in parte nuovi e in parte di primo passaggio, e per oltre un anno il vino è anche sottoposto a batonnage. Se oggi è ancora gradevole lo deve al fatto che il tempo ha avuto la meglio sui sentori più scontati e banali di legno e vaniglia. Dal colore dorato intenso e lucido si passa a profumi freschi di menta piperita ed altre erbe aromatiche. In bocca è sapido, fresco e lungo, minerale e floreale insieme: la frutta bianca è un po' confusa, ma presente e il retrolfatto regala ricordi di mandorle, pasticceria e confetti. Dal 2005 sarà messo in commercio non filtrato e in Magnum. Intorno ai 25 euro la bottiglia, se lo trovate. Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@ Elisabetta Tosi |