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          Il vino del mese - Gennaio 2005


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Recioto di Soave Docg 2003
Az.Agricola Vicentini Agostino
Via C. Battisti, 62 - Loc. San Zeno, Colognola ai Colli (VR)
Tel. 045.7650539 Fax 045.6170166
E-mail: vicentini@vinivicentini.com
Web : www.vinivicentini.com
Alcol : 13; Bottiglia : 0,50 l; Prezzo sorgente : 12 euro


In questi giorni di stravizi culinari e continui attentati alle diete, dato che abbiamo fatto trenta, come si dice dalle mie parti, facciamo trentuno e (alla faccia delle calorie) inauguriamo il nuovo anno con un vino dolce, splendido nella sua semplicità, antesignano di un trend stilistico che ci auguriamo venga presto imitato da tanti. Parliamo del Recioto di Soave: in quanto vino da uve appassite bianche come garganega e trebbiano di Soave, corre il rischio costante di assomigliare ad un "normale" passito, come ce ne sono molti in giro per l'Italia e nel mondo.

Cosa lo rende allora unico e particolare? Proprio la garganega. Un'uva dall'aromaticità sottile e fragile, mai invadente, capace però di riflettere con fedele precisione le peculiarità dei terreni in cui cresce: sentori fruttati, floreali o minerali a seconda delle caratteristiche della microzona in cui si trova il vigneto. Non è facile esaltare queste caratteristiche e riversarle nel vino: nella vigna occorre lavorare moltissimo, contenendo le rese, quand'è il momento della vendemmia bisogna quasi sorvegliare di giorno in giorno l'andamento della maturazione e lo stesso dicasi per la fase dell'appassimento. Fatto questo, una volta pigiata l'uva e messo il mosto a fermentare, bisogna resistere alla più grande delle tentazioni, alla quale invece molti cedono: quella di voler rendere il vino "importante", snaturandolo con legni e legnetti.

Agostino Vicentini (una vecchia conoscenza: ricordate il suo Valpolicella?) è uno che si fida: della sua esperienza di agricoltore e delle doti naturali della garganega. Alla quale, quand'è buona, non serve aggiungere nulla. Per questo per il suo Recioto ha voluto tentare un affinamento nel solo acciaio. "Un esperimento", lo definisce lui. Un colpo e un centro, diciamo noi: al suo debutto sul mercato, questo vino ha ottenuto subito il massimo dei voti nella guida specializzata "Bere Dolce", sbaragliando ben più titolati concorrenti, in zona e fuori.

Colore dorato brillante, al naso questo vino è una sinfonia di profumi di frutta e fiori che partono dalla banana e arrivano al gelsomino, dopo aver toccato pera Williams, pesca, melone bianco, ananas, camomilla, ginestra e persino salvia, albicocca e gelatina di agrumi. In bocca ciò che più entusiasma è la freschezza e la "polpa": sembra di mordere un frutto che sa di pera-banana-pesca-ananas-camomilla eccetera, con in più un che di minerale, intrigante e piacevolissimo. Pressoché perfetto l'equilibrio alcool-zuccheri-acidità, che dona al vino grande eleganza, compostezza e un retrolfatto lunghissimo. Last but not least, il prezzo: intorno ai 18/20 euro in enoteca. Una sola disdetta: la bottiglia è da 50 cl. Finisce subito.

Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@


Elisabetta Tosi