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Il vino del mese - Febbraio 2006
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Cagnulari Isola dei Nuraghi Igt Collezione Corona de Logu
2003 Feudi della Medusa, Santa Margherita di Pula (CA) Tel. 070.9259019 Fax 070.9245449 Web : www.feudidellamedusa.it E-mail : info@feudidellamedusa.it Alcol : 13 - Bottiglia : 0,75 l - Vitigni : Cannonau 100% Era il 1996 quando Francesco Siclari e la moglie Heidi decisero di trasferirsi in Sardegna e scommettere sulle potenzialità di questa terra. Quattro anni più tardi nasceva ufficialmente l'azienda Feudi della Medusa, dal nome della madre del mitologico fondatore della città di Nora, l'eroe Norace, nei cui pressi si estendono 40 dei 60 ettari di proprietà. Di questi, poco meno di una trentina sono già in produzione; grazie ad una filosofia aziendale che non ammette deroghe alla qualità e ad una conduzione tecnica d'alto e collaudato livello - non a caso il consulente enologo è Donato Lanati, mentre la campagna è seguita da Francesco Bruno Lizio - i risultati non si sono fatti attendere, i vini targati "Feudi della Medusa" mostrano fin da subito personalità ben precise. Questo "Cagnulari" viene da vigneti posti in quei 20 ettari che non rientrano nel corpo aziendale, e sono coltivati a cannonau e, appunto, cagnulari. Quest'ultima, per quanto meno conosciuta della prima, è una cultivar autoctona con interessanti caratteristiche di colore e tannicità, probabilmente imparentata con la spagnola bovale. Coltivate con rese molto basse - intorno ai 60 q/ha - e con sistemi tradizionali (l'alberello, antico retaggio greco), le uve cagnulari sono poi pigiate in maniera soffice e poste a macerare in acciaio per una decina abbondante di giorni, prima di venir messe in barrique nuove di Allier (forse il meno invasivo dei legni), dove rimangono a fermentare e ad affinarsi per un'altra decina di mesi. Il vino si presenta così di un rubino cupo e lucido, con sfumature violacee, profumi variegati e altrettanto scuri di fiori (viola) e frutta (prugna della California, sia fresca che secca, amarena), ma anche speziati e minerali, che ricordano la grafite e l'inchiostro, addolciti appena sullo sfondo da un ricordo di cioccolata. Al gusto è ampio e morbido, setoso, di grande eleganza e incoraggiante bevibilità grazie ad una gradazione alcolica "modesta" per un rosso; alle note del naso poi si aggiungono sentori di erbe aromatiche, il tutto di bella persistenza. Un prodotto magnifico, con un solo difetto: il prezzo, che lo rende "un vino della festa". In enoteca intorno ai 30 euro la bottiglia. Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@ Elisabetta Tosi |