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Il vino del mese - Aprile 2003
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Moro del Moro Rinaldini Igt 1998 Azienda Agricola Moro di Paola Rinaldini Via Andrea Rivasi, 27 42040 Calerno - S.Ilario d'Enza (RE) Tel. 0522 679.190 - Fax 0522 679.964 E-mail : info@rinaldinivini.it Alcool: 14,5% vol. Ode al Lambrusco, vino ammiccante, solo apparentemente disimpegnato e nazional-popolare, in realtà degno di ogni considerazione quando viene fatto con tutti i crismi. Ovvero, come lo fa Rinaldo Rinaldini di Calerno, per esempio. La sua azienda Moro si trova a metà strada tra Reggio Emilia e Parma, dove ai piedi delle colline Matildiche si stendono i suoi 15 ettari di vigneto ad alta densità d'impianto e bassa resa produttiva, dove la conduzione si avvale della lotta integrata e trovano posto anche e soprattutto varietà autoctone semisconosciute o dimenticate. Rinaldini è famoso per i suoi insoliti spumanti (insoliti per gli uvaggi, non tanto per il metodo, che è quello classico), ma quando si tratta di affermare il Lambrusco non teme di passare per originale. L'azienda di Rinaldini è a conduzione familiare e nasce propriamente alla fine degli anni '60, quando all'attività di apprezzati ristoratori (nel loro locale vino e salami erano fatti in casa) si scelse di sostituire quella di viticoltori, sulla scia dell'entusiasmo per i vignerons d'Oltralpe. Della loro produzione abbiamo avuto modo di provare questo "Moro del Moro 1998", un passito rosso secco realizzato da uve pinot nero (60%), ancellotta (30%), pjcol ross (10%) realizzato grazie alla consulenza di Luca Zavarise, enologo in forza alla società Enofly. Con buona pace di tutti i super (tuscan, venetian…), ecco un vino di classe, che non mostra solo i muscoli dell'alcool, dei tannini o del colore iperconcentrato, ma con intelligenza gioca le sue carte sul ventaglio dei profumi -fruttato-floreali con un che di esotico - sulla persistenza loro e del gusto, sull'eleganza. Le uve da vendemmia tardiva sono state portate a sovramaturazione, quindi vinificate a "cappello sommerso" e maturate in barriques prima di un subire un lungo affinamento in bottiglia. Ne risulta un vino dal colore rubino intenso e scuro con riflessi violacei, il profumo ricco e complesso, articolato su note dolci di piccoli frutti rossi (lampone) e fiori (viola) con sfumature boises e un legno aggraziato che non disturba. In bocca è anche meglio: vellutato e pieno, ha bella struttura, sapidità, sa di ciliegie sotto spirito con un ricordo di ferro dolce, cioccolato amaro venato di caffè, erba fresca, liquirizia che chiudono su un finale persistente e pulito. Il prezzo è proporzionato alla qualità e soprattutto alla quantità limitata. Prezzo in enoteca: 16 Euro Voto di Tigulliovino su l'altraguida.com : @@@@ Elisabetta Tosi |