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          Il vino del mese - Agosto 2005


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Kairos Rosso Veneto Igt 2002
Zymè s.n.c. di Gaspari C. & C.
Viale Europa, 3 37024 Negrar (VR)
Tel. 0457.501305 Fax 0456.012070
Web : www.zyme.it - E-mail: info@zyme
Alcol : 15,40, Bottiglia : 0,75 l, Vitigni : minimo 15 della Provincia di Verona


La tentazione: dopo (molti) anni trascorsi in giro per la provincia veronese e dintorni a far consulenze enologiche e viticole per gli altri, a far grandi vini (degli altri) e a far crescere le aziende dei clienti, è arrivato il momento di far qualcosa anche per se stessi. Il vino che piace. Che poi piaccia anche ai consumatori, per una volta tanto è (davvero) un fatto secondario. Del resto, con una "tiratura" di poco più di 2000 bottiglie e la previsione di arrivare a 5000 nel 2004, quanti consumatori puoi accontentare?
Così, questo del team Zymè - Celestino Gaspari, Flavio Peroni e Francesco Parisi, tre professionisti veronesi di lungo corso, con curricula personali costellati di grandissimi vini che il pubblico però ha imparato a conoscere solo con il nome del produttore per cui sono stati fatti - più che una sfida o l'ennesima avventura professionale, appare innanzitutto come un atto di rispetto verso se stessi. Era ora che uscissero allo scoperto e iniziassero a firmare vini fatti da loro per loro, soprattutto.


Pur avendo inaugurato la loro azienda agricola in Valpolicella solo nel 2003, la produzione vinicola aveva mosso i primi passi già nel 1999, con un vino sbalorditivo: Harlequin. Quintessenza della veronesità - ovvero le suggestioni, le emozioni, i ricordi e tutto ciò che di bello e buono richiamano questi luoghi e le sue genti - lo potresti definire il rosso-souvenir di Verona, composto com'è da tutte o quasi le uve - bianche e rosse - che trovi sul territorio (non meno di 15), raccolte a mano grappolo per grappolo nel rispetto dei tempi di maturazione di ciascuna.

"Kairos" (dal greco: 'il tempo sacro', ma anche 'il momento opportuno'), è il suo fratello minore: nasce cioè dalle stesse uve e dalla stessa filosofia, ma da annate più sofferte, come la prima di produzione, il 2002, leggermente appassite e quindi vinificate in acciaio, con lieviti indigeni, senza l'intervento di biotecnologie di sorta. 8/10 giorni dopo la svinatura il vino finisce in barrique francesi, dove viene "dimenticato" per 24 mesi, senza mai subire travasi.

Allo sguardo si presenta perciò di un rubino intenso, scuro e denso, con sfumature violacee, al naso è ampio e complesso, quasi ruffiano senza essere scontato. Sa di piccoli frutti rossi in marmellata, more e ribes freschi e in gelatina, sa di cioccolata, tostatura di caffè, cannella, con ricordi rinfrescanti di erbe selvatiche. Al gusto è vellutato, elegantissimo, di un equilibrio quasi perfetto, con una magnifica fusione tra il legno e le note fruttato-speziate, comprese quelle acido-alcoliche (e di alcool ce n'è, anche se non disturba). Nel retrolfatto tornano in primo piano cioccolata, spezie e frutti rossi, tutti con una persistenza che si spegne lentamente. La sua grande bevibilità lo rende un prodotto che dimostra allo stesso tempo la grande classe del vino importante e la sfacciataggine del rosso da pasto: e che Dio aiuti il cuoco di turno!.
Prezzo in enoteca: 45 Euro


Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@


Elisabetta Tosi