


Gli alberi del Viaggiatore
Gli alberi del viaggiatore, è una rubrica curata da Guido Porrati,
cultore di enogastronomia ed addetto ai lavori con la sua Bottega dei Sestieri.
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Settimo numero
In Viaggio
Ci siamo abituati a navigare in internet, ed ora proviamo a viaggiare in
alcune regioni italiane, partendo dal Piemonte, come se le strade sulle
quali muoversi si trovassero su di un lungo tavolo apparecchiato e
ricchissimo di prodotti contadini, e seduti ad esso ci fossero come
commensali, gli agricoltori, i contadini, gli artigiani stessi.
Partendo da Alessandria è opportuno cercare tra le vie del centro Via Bergamo,
una traversa dell'antico Corso commerciale dedicato ai negozi di alimentari che
è Via San Lorenzo (Alessandria è ancora tracciata nel cuore cittadino da tre vie
principali dedicate tematicamente, al cibo, Via San Lorenzo, all'abbigliamento,
Corso Roma, agli uffici, Via Trotti).
Trovata Via Bergamo non potrete fare a meno di sbirciare la vetrina curiosa di
uno dei migliori Bar d'Italia, il Tazza d'Oro di Giorgio Pagella, dove potrete mangiare
i migliori tramezzini rompifame del mondo, da lui stesso ideati con infaticabile
passione e conoscenza, sempre nuovi e curati con i migliori ingredienti immaginabili;
il piccolo bar è sempre affollato dal vario mondo alessandrino nonché da studenti
che alla mattina "bigiano" la scuola per fare tappa in questo luogo goloso, inoltre
sugli scaffali noterete, insolitamente per un bar, il meglio dei prodotti gastronomici
artigianali italiani, che in alcuni casi sono stati ispirati dall'estro e dalla conoscenza
di Giorgio per i piatti tipici e le ricette regionali, come quelli de "Il Mongetto" di
Vignale Monferrato, ormai riconosciuta come una delle migliori "griffe" in
barattolo in circolazione.
Proseguendo per Asti e le sue colline è il caso di fermarsi a conoscere una
simpaticissima Signora di mezz'età, indomabile e vulcanica, Marilena Fornaca , che in
località Cappuccini mette sotto vetro il frutto delle tradizioni piemontesi secondo le
ricette del suo famoso marito Bruno Concone, custodite e riproposte con grande
amore dalla sua inarrestabile vedova, la quale sotto il nome di "Musica per il palato",
gioca a stuzzicare la nostra curiosità ghiotta con la linea "I peccati della Vedova" dove
si racchiudono mostarde fatte col mosto cotto di uva barbera per accompagnare
formaggette di Roccaverano o, perché no, la neve fresca, le fragranti salse verdi
da bollito, con zenzero bianco o tradizionali, le verdure con il cumino, la purrea di
zucca con la senape, per i caprini, tutte ricette dal sapore medioevale, in sintonia
con l'atmosfera del famoso Palio di Asti.
Sarà poi il caso di fermarsi nel cuore della città in Via Brofferio dove ha sede la
pasticceria Daniella, laboratorio di tentazioni paragonabile alla casa della strega di
Hansel e Grethel, dove Daniela e Raffaella sfornano i migliori pasticcini di pasta
frolla che voi possiate immaginare, intensi e friabili, ricchi ed equilibratissimi,
insieme alla torta di nocciole senza farina né burro, mini meringhe all'amarena ed
i delicatissimi bacetti di cacao.
La sosta pranzo sarà un tuffo nel passato e nella passione contadina:
a Magliano Alfieri sulla statale Asti-Alba c'è un angolo di paradiso, di memoria dei
tempi andati; entrate nel cortile de "Il Cornale", uno dei migliori progetti di vita in
connubio con la terra immaginabili.
Si tratta di una cascina restaurata da gente dalle idee molto chiare e dai principii
nobilissimi e coerenti.
Il Cornale è una cooperativa che segue e vende i prodotti di molti contadini del
Piemonte, i quali lavorano in biologicità da sempre, e nel suo negozio interno
propone gli ortaggi locali come il cardo gobbo di Nizza, le farine macinate a pietra
di granoturco di varietà locali come l'otto file, le uova dell'aia, i formaggi di cascina
della Langa, i salumi tradizionali fatti stagionare in cantina, i vini piemontesi di
piccoli produttori tutti da scoprire e anche l'olio ligure di Bronda di Vendone.
Ci si potrà ristorare nella sala da pranzo in stile campagnolo, assaporare i piatti
tradizionali accompagnati da un ottimo pane di forno al legna, prima di ripartire
senza però aver fatto la spesa più bella del mondo, in cascina!
Saliamo ora nel Torinese ed esattamente in Valle Pellice dove in pochi chilometri
troviamo una serie di paesi di montagna ognuno custode di qualche specialità
tradizionale di questa area di religione Valdese.
Sarà Walter Eynard, cuoco massimo di questa cucina valligiana nel suo Ristorante
gioiello "Vecchio Piemonte" , chiamato Flipot, a farci da cicerone portandoci a
visitare la macelleria di Bruno Gonin in Torre Pellice, il quale macella in proprio
capi allevati in zona da razza piemontese, e produce la tipica Prustinenga con le
frattaglie del bovino e dei capretti e le mustardele fatte con sangue e ciccioli
cotti a lungo insieme per poterli insaccare.
Bisogna poi farsi accompagnare a mille metri in quel di Bobbio Pellice dove vive
la famiglia Durand-Canton, che dal latte ovino e caprino produce una rarissima
ricotta stagionata e fatta asciugare nel fieno maggengo che nasce alle basi degli
alberi di altura, detta "Seirass 'ntel fen", ingrediente squisito dei piatti di Walter.
Così termina questa prima tappa fra le strade del Piemonte artigiano, e se nel
frattempo lo spirito da girovago gastronomico si è risvegliato non vi resta che
prendere l'auto una domenica di primavera e regalarvi l'assaggio di questi prodotti
andandoli a scovare, per portarvi via non solo quelle rarità ma anche la soddisfazione
di una rinnovata coscienza di "uomo che si Nutre" in tutti i sensi, anche
culturalmente (per non usare l'odioso vocablolo "consumatore").
Buon Viaggio!
Guido Porrati
Bottega dei Sestieri
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