Locanda Liuzzi
Via Fiume, 63 - 47841 Cattolica (RN)
Tel: 0541-830100
Chiuso: Mercoledì
Data recensione: 11/2008
Tempo addietro esordivo il mio racconto dicendo he il Liuzzi World mi
piaceva davvero tanto, e tale convincimento si è, nel tempo,
rafforzato. C'era una vecchia fiaba che mi raccontava mia mamma, mai
più letta da nessuna parte, ed ancora mi chiedo da dove l'avesse
tirata fuori, in cui c'erano questi bambini che erano giunti in un
mondo magico con case di marzapane e fiumi di cioccolata, già da
allora cominciavo a dare segni di comportamento deviante chiedendo ad
una stupita madre se c'era anche qualcosa di salato al prosciutto o
alla mortadella e da lì in poi suppongo che il resto della storia
fosse di sua pra invenzione con ponti di grissini e gondole di
tortellini, ma sto divagando come al solito fin troppo, quel che
volevo dire è che non so per quale arcano motivo, entrare alla Locanda
mi provoca una similare sensazione di mondo parallelo ed in qualche
modo magico.
Che sia per la sua cucina ? una cucina che potremmo definire di fuochi
d'artificio, esplosioni di sapore, in cui ti trovi ad assaggiare un
boccone accompagnato a questa sensazione intensissima
che ti esplode sul palato, non è una cucina di accostamenti delicati
ed imprecettibili sfumature, è una cucina che ti scuote e, come tale,
può essere amata o tutto l'opposto, molto, molto difficile, possa
lasciare indifferenti. Sono presenti in carta 4 menù (Liuzzi mi ha
giurato che il sito lo aggiornerà...) il primo è quello "Vintage"
a 56? (tre portate classiche più dolce e varie entrate/pre-dessert/pasticceria),
Poi abbiamo il "Crudo di pesce fuor d'acqua", 58? una sorta di leggero
stuzzichino (almeno per me) dei 3 antipasti di crudo ed il dolce.
Poi il menù: "non solo pesce" 50? anche qui classiche 3 portate più
dolce, diciamo che è il menù che rappresenta gli ultimi piatti tirati
fuori dal cappello dello chef, ed infine "non solo carne" 48? stessa
composizione base.
Immersa a comporre un puzzle di sapori, soffro sempre nella scelta,
troppe le cose che restano inevitabilmente fuori, senza contare che ho
anche voglia di ripercorrere vecchie sensazioni e sapori e riprendere
uno o due piatti il cui ricordo è ancora vivido, un pò come la
necessità di rimettere su di quando in quando Nevermind dei Nirvana.
Prossimo giro: carne, per stavolta rimango sul classico, con il menù
di pesce ed inserendo qualche piatto da "viale dei ricordi".
- Per iniziare: il bon-bon di scampi, lo avevo assaggiato anche la
volta scorsa ma adesso ha raggiunto la perfezione, quando il sapore si
schiude sul palato la sensazione è davvero seducente, per restare su
una descrizione dignitosamente diplomatica senza scivolare in ansiti e
fusa poco adatti alla resa digitale e poco consoni ad un signoril
contegno.
- Il crudo non crudo, per me resta uno dei piatti imperdibili della
Locanda, d'altronde non è un piatto che sazi in qualche modo, appaga
solo e completamente il gusto, quindi, per quanto mi concerne, risulta
inseribile comunque, e perchè no, sono certa che sarò tentata di
prenderlo anche assieme al menù di carne, per me è un piatto che causa
dipendenza, quindi non sento resposabilità a riguardo. Potrei persino
ordinarlo al posto del dolce... si inizia con l'ostrica e si spazia
nei vari assaggi in cui la materia prima del pesce crudo resta
principe di una corte variegata di sapori dalla tagliatella di seppia
al gambero con latte di mandorla e scampo con arancia.
- Il viaggio della memoria continua con l'ormai classica e famosa
Ricciola affumicata con legno di ciliegio FAI-da-TE, forse il piatto
simbolo del locale, l'abbinamento con lo squacquerone è sempre
intrigante e con dolcezza ed acidità calibrate per sposarsi alla
leggera affumicatura del pesce. Non un piatto puramente di gioco o
fatto per divertire ma sapori studiati per fondersi ed esaltarsi in
una sinergia equilibratissima.
- Triglie in crosta di ceci, maionese di arachidi, insalatina di
verza, guazzetto di latte di mandorla: già questo piatto mi rammenta
perchè tendo ad orentare le mie scelte sul menù degustazione. Cosa
scatta nel nostro cervello quando scegliamo un piatto ? Presumo
funzioni così per quasi tutti, ciò che ci calamita l'attenzione di un
piatto complesso è sempre una delle materie prime elencate che amiamo
particolarmente. Ecco l'esempio contrario: questo piatto non lo avrei
mai ordinato: le triglie mi piacciono ma non mi fanno impazzire, i ceci
insomma, le arachidi poi stanno su una mia persoanle graduatoria molto
bassa, non mi fanno orrore ma manco mi piacciono, la verza la considero
verdura casalinga invernale, robusto riempitivo atta a piatti dalla tradizione
ruspante. No, non lo avrei mai preso, non con tutta la scelta che il
menù propone (il sito...ehhh il sito... è meglio un sito aggiornato e
non esteticamente perfetto che un sito bello e non aggiornato, quindi
anche un pdf scaricabile a mali estremi è sempre meglio). Smetto di
divagare. Smetto di divagare e cerco di spiegare il matrimonio di
sapori che si riesce a creare fra la verza, il latte di mandorla, e le
triglie che, nella sua intensità riesce ad innalzare come un
piedistallo il sapore della triglia stessa. La salsa di arachidi è
oltre che delicatissima un pefetto elemento del coro a latere.
- Altro passaggio nostalgico sui tortelli farciti di ostriche e
profumati al finocchio selvatico. La zuppa viene servita a temperatura
millimetricamente perfetta, una fra le migliori bisque mai sentite,
con una sapiente calibrazione del sapore del finocchietto - erbetta di
non facile dosaggio perchè tende a voled diventare protagonista - ne
risulta una preparazione che si può definire classica e che per quanto
mi concerne ha lasciato una traccia indelebile nella mia memoria
culinaria.
- Tagliolini di passatelli con canocchia, verza, guanciale e mollica
di pane, leggero purè di lenticchie di castelluccio. Esempio della
tecnica che c'e' ma non si vede, esempio anche di un piatto il cui
aspetto trasmette inverno, calma, tranquillità, insomma l'impressione
stessa del mare invernale, poi il sapore che riesce a spiazzare il
palato per la sua intensità e forza assolutamente non percettibile dal
pacato aspetto esteriore. La consistenza dei tagliolini di passatelli
è avvincente, notevoli, davvero notevoli.
- Rombo chiodato, gioco di funghi e salsa d'aglio dolce: rombo e
funghi è un abbinamento classico, nulla da dire e nulla da inventare.
Sto fissando la pagina bianca del mio scritto per cercare di capire in
che modo delle semplici parole ed aggettivi possano riuscire a
comunicare il sapore di quel rombo. La cottura del pesce è
straordinaria, rosolato alla perfezione con il contrasto fra la
croccantezza esterna e l'umidità interna e morbidezza interiore (e qui
sento già i lamenti che otterrei dai classici frequentatori di
it.hobby.cucina per l'uso sconsiderato della parola croccantezza in
riferimento al cibo, lo so, ne sono conscia, ma non ho altro modo per
spiegare la perfetta rosolatura tale non solo da meritare menzione ma
anche da entrare come necessaria nella descrizione del piatto). La
salsa, in cui l'aglio non è percettibile come despota ma solo come
lontana suadenza, regola essa stessa la danza del gusto fra il pesce
ed i funghi, dandone spinta, ritmo e cadenza ma senza essere al centro
della scena. Forse come piatto della giornata sceglierei questo ma vi
assicuro che sarebbe una scelta complessa.
- Pre-dessert traquillizzante: passata di pesca con spuma al cocco
- Assaggio di due dolci (scambati ovviamente non ho mangiato tutto
solo io.. le porzioni qui sono sapientemente bilanciate): Torrone in
millefoglie di cioccolato valrhona 55% e salsa di liquirizia e
Semifreddo di pastiera napoletana scomposta con salsa di acqua di
fiori d'arancio e cedro candito. Lo confesso ho qui meno affinità sui
dolci, sono un pò meno nelle mie corde, forse la forza del sapore che
tanto mi intriga sul globale, nei dolci non la cerco e tendo a
combinazioni leggermente meno zuccherine e fruttate.
- Piccola pasticceria servita sempre sulle fantastiche tazzine
capovolte.
- Buono il caffè, per quanto un piccolo appunto sia necessario ? che
caffè ho bevuto ? uuna qualche comunicazione sul menù o a parte sul
tipo di caffè sarebbe perfetto... c'e' da dire però che non avendo
consultato l'eventuale carta del dolci, potrebbe essere lì citato.
Foto: http://picasaweb.google.it/Rugginees/LocandaLiuzziCattolicaRN#
Ruggine