Il Loggiato
Via Bonaparte, 11 - 19038 Sarzana (SP)
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Data recensione: 11/2008
Il pomeriggio verso le 18 mi reco personalmente per riservare un tavolo per due persone per la sera stessa intorno alle 20.30/21.00. Alle 20.30 in punto io e mia moglie siamo al ristorante, ci viene assegnato un tavolo nella sala in fondo a sinistra; la sala, come tutto il ristorante, risulta molto piacevole, i tavoli sono grandi e ben distanziati, apparecchiati in modo corretto ed elegante. Fin qui tutto bene, ordiniamo da bere una minerale e un Vermentino Montesagna Colli di Luni di Terenzuola, qui la prima nota negativa, mentre agli altri tavoli della sala (in quel momento erano tre oltre il nostro) il vino dopo l’assaggio veniva riposto nel secchiello con il ghiaccio, la cameriera ce lo lasciava sul tavolo senza il doveroso accessorio, solo dopo mia richiesta mi veniva portato il secchiello.
Il menù (come la carta dei vini) altro non erano che due fogli formato A4 non certo consoni al livello del locale, la lista dei vini comprendeva dei bianchi e dei rossi non suddivisi per regione, con alcuni errori di stampa e senza alcuna indicazione relativa a grado alcolico, annata ecc.; dal menù (piuttosto scarno, quattro/cinque portate per ogni voce) scegliamo: antipasti: fagiolini e seppie al vapore, frittura di verdure e pesciolini, il primo senza infamia e senza lode, piatto leggero materia prima fresca, il secondo gustoso ma al gambero avevano “dimenticato” di togliere l’intestino; primi: optiamo per un primo in due, ovvero calamarata con calamari, vongole e pomodorini, quantità da mezza porzione o anche meno, pomodorini a pezzi aggiunti alla fine per cui crudi e freddi, vongole non presenti ovvero erano presenti solo i gusci vuoti (sei pezzi in tutto) ma del mollusco nessuna traccia ne dentro ne fuori dal guscio, faccio presente il disguido alla cameriera e ci dice che a sua volta lo farà presente al cuoco, ma la segnalazione non sortisce alcuna conseguenza; secondi: rombo al forno con patate, olive taggiasche e pomodorini, buono ma anche qui porzione scarna, spiedini grigliati di seppie ed uva, appena sufficienti, materia prima fresca ma abbinamento non azzeccato.
Decliniamo il dolce e chiediamo il conto, dopo alcuni minuti arriva la sorpresa 99 euro!!!! Il primo viene addebitato per intero malgrado il disguido segnalato e il vino viene calcolato 18 euro invece di 16 come riportava la carta dei vini. Piuttosto alterato mi recavo alla cassa per pagare, alla signora che aveva preso la prenotazione (immagino la proprietaria) faccio notare il disguido del primo e il prezzo del vino, pago comunque con una banconota da 100 euro non pretendendo alcun resto e mi avvicino all’uscita, a questo punto la signora in questione mi segue e comincia scusarsi, faccio notare che ormai era tardi per le scuse, avevo segnalato l’anomalia del primo immediatamente, se fossero stati corretti avrebbero in qualche modo rimediato li per li con un’altra portata o comunque decurtata dal conto, a questo punto mi offre i soldi del primo e la differenza del vino, offeso le faccio presente che se avevo scelto di cenare li non era per risparmiare per cui non accetto soldi, mi offre un dolce, declino anche quello, mi promette di riservarmi un trattamento di riguardo per le prossime volte (difficilmente mi rivedrà) e poi il trattamento di riguardo dovrebbe essere offerto a tutti e tutte le volte? Saluto e me ne vado. Morale: l’abito non fa il monaco, per gestire un ristorante non serve solo il locale ma anche tanta professionalità.
Marcello Parmeggiani