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La Pista
Via Nizza, 294 (ingr.auto) - Via Nizza, 262 (ingr.ped) 10100 Torino
Tel: 011 6313523
Data recensione: 09/2008


Per l'ottavo anniversario di nozze torno alla Pista, dove ero già stato con
soddisfazione nella precedente gestione. Fino all'ultimo sono indeciso
se scegliere "La Credenza" di San Maurizio Canavese. La vicinanza legata
al fatto che, lasciato il bimbo grande ai nonni, abbiamo comunque la
bimba di 4 settimane al seguito mi fa propendere per la Pista. La location
si sa è splendida. La sala è migliorata assumendo un tono un filo più
classico che gradisco. Tra i 40-50 coperti disponibili (il dehor è ormai chiuso)
durante la serata ne verranno occupati quasi 20.

Veniamo accolti dal gentilissimo maitre Walter, che per competenza e
simpatia si rivelerà sicuramente la nota migliore della serata, e fatti
accomodare al nostro tavolo. Non richieste ci vengono servite due
bottigliette da 33cc di acqua naturale e gassata. Il maitre ci illustra il
menù con le sue tre proposte in degustazione (terra, mare e vegetariano)
con vini in abbinamento ed i piatti alla carta (4-5 scelte per portata).
Un paio di piatti non sono disponibili causa l'imminente cambio del menù.
Prima nota negativa: mi sembra una motivazione assurda in un ristorante
di questo livello! Possibile che tu non possa avere qualche costoletta
d'agnello e qualche quaglia? Mah....

Per la stessa motivazione non verrà accolta la richiesta di mia moglie
di cambiare il dessert (Semifreddo alla menta di Pancalieri con cioccolato
fondente e biscotto di riso soffiato, con Solera 1927 Ximenez). Viene
offerto un prosecco di Valdobbiadene come aperitivo che risulta molto
gradevole, con 3 coppie di mini-tartine ed un pre-antipasto consistente in
una fettina sottilissima di vitello tonnato scomposto dalla salsa. Abbiamo
scelto il menù di mare e cominciamo dal "Carpaccio di salmone
selvaggio al fumè di faggio, salsa avocadi servito con caviale asetra
iraniano. In abbinamento Soave Monte Alto Cà Rugate doc 2006. Il
salmone è davvero buono. Però il piatto è finito lì. La salsa non incide sul
complesso del piatto.

Con lo stesso vino abbinato arriva il primo: "Orecchiette fresche salvate
agli scampi su pesto di basilico e pomodoro ramato". Anche qui un piatto
anonimo. Uno scampo uno, slegato da quello che era un piatto di orecchiette
al pesto. Speriamo nel secondo......"Chateaux di rana pescatrice avvolto
nel guanciale di Norcia, passata di cicerchie e tartufo estivo". Il pesce è
sopraffatto dalla forza del guanciale e del tartufo. Qualche problema anche
di cottura dato che il pesce era stopposo almeno quanto la passata di
cicerchie. Buono lo Scjarè 2 Colline 2007. Il dessert è la Perla d'ambra:
parfait di papaya con albicocca allo zenzero (anche qui le albicocche
erano finite) abbinato con Petit Arvine Tardive di Maison Free Grojean.
Il vino doveva contrastare una decisa dolcezza del dessert che però non
è pervenuta.

Termino con un onesto caffè (che verrà offerto) accompagnato da buone
friandises. Conto di 146? di cui 3+3 delle due bottigliette d'acqua.
Il giudizio complessivo è sicuramente negativo in quanto nulla di quanto
proposto ha saputo emozionare riducendosi a piatti banali assolutamente
senza sprint. E va bene l'abbinamento di vini ma 70? per mangiare del
salmone affumicato ed un piatto di pasta al pesto non può invogliarmi
a ritentare l'esperienza. Devo anche dire che un menù degustazione,
che quindi vuole dare una panoramica della cucina dello chef, dovrebbe
prevedere almeno un secondo antipasto (ad es. il menù degustazione
della Credenza consta di 6 piatti). Mi toccherà farmi prendere in giro
dai miei amici ma per la prima volta mi sono alzato da tavola quasi
affamato.


F_R