Cinque Cucchiai
Via Emilia Ponente, 23 - 48018 Faenza (RA)
Tel: 0546.621527
Fax: 0546-621842
Data recensione: 08/2008
Si fà fatica a parlare male di un bel ristorante, dove si è mangiato
bene e si è speso il giusto, ma tant'è..... La location: una depandance
di una villa patrizia circondata da un grandissimo parco pieno di
alberi secolari. http://www.villa-abbondanzi.com/ristorante/index.php
L'idea del ristorante è nata ad alcune persone danarose, con a
disposizione il posto giusto ed il denaro necessario. Purtroppo, quando
manca il gatto, i topi ballano.
Abbiamo preso un antipasto di Polpo su patate selenella mantecate con
olio di Brisighella, piatto riuscito, nella sua semplicità, per l'ottima scelta
di materie prime. Un risotto alla pescatora in bianco, a me è sembrato più
un riso che un risotto, ma comunque buono, con il riso Vialone nano della
Pila Vecia di Ferron ed un piatto di Stracci di pasta fresca con calamari
croccanti, anche questo piatto, molto semplice, veramente buono,
equilibrato nei gusti con ottima materia prima. Un fritto misto, delicato e
croccante, ed una grigliatina con una Gallinella ed un pesce azzurro di
cui non ricordo il nome, il tutto molto saporito e ben cotto.
Da bere una bottiglia di acqua del rubinetto mineralizzata ed una
bottiglia di Manna di Franz Haas, quotata ad Euro 30,00.
Il conto totale, comprensivo di coperti (2) è stato di Euro 117,50.
Come detto, il prezzo era comparabile per l'offerta, allora cosa c'è
stato che non andava? Presto detto, il servizio proprio non era all'altezza.
Cominciamo con l'entrata. Nessuno ad attenderci, dopo un pò di attesa
all'ingresso, compare un aiuto di cucina dalla cucina e si rivolge a qualcuno
all'interno: "Aho, c'è gente!" dopo qualche secondo compare una ragazza
che ci accompagna ad un tavolo ben apparecchiato, anche se niente di extra lusso.
Ci viene servito un cestino di pane e subito notiamo che un panino di
farina integrale era stato cominciato da qualche altro, abbiamo dedotto
che si trattava di un reso da un altro tavolo.
Quando si è presentato il maitre per l'ordine, dopo aver fatto il
nostro ordine, facciamo la richiesta di farci cambiare il pane, questo
si scusa per il disguido, ritira il pane e non lo riporta più fino ad
una sucessiva richiesta, dopo che oramai avevo finito l'antipasto.
Al servizio delle bevande, scopriamo con dispiacere che l'acqua è di
quella mineralizzata, che non è proprio il massimo dei nostri piaceri.
La bottiglia viene apoggiata sul tavolo e nessuno ci versa neppure il
primo bicchiere. Viene poi la ragazza che ci fà assaggiare il vino da me scelto,
corretto, ne versa una lacrima nel bicchiere di Manuela ed a me lascia
l'assaggio che mi ha dato per giudicare la bottiglia.
Mai più nessuno si è avvicinato per versare qualche cosa da bere.
Senza alcuna richiesta sulla sucessione dei piatti viene servito a me
l'antipasto ed a Manuela il primo, quando viene servito a me il primo,
a Manuela viene servito il fritto, infine, quando viene servita a me la
grigliatina, nessuno ha pensato di portare un piatto vuoto a Manuela,
nel caso volesse assaggiare qualcosa dal mio piatto, lasciandola perciò
per tutto il tempo a guardare me che mangiavo il pesce. Dulcis in fundo,
ci alziamo ed andiamo a pagare alla cassa (sinceramente non abbiamo
chiesto, ma facevano tutti così. Anche se mi sarebbe sembrato più bello
portare il conto al tavolo) ci viene fatto il conto, paghiamo, visto il servizio,
non mi è sembrato il caso di lasciare mance, ed il maitre se ne và senza
neanche salutarci. Un semplice Buona sera od uno speranzoso Arrivederci,
non avrebbe guastato. Conclusioni: Bel posto, buona cucina, discreta
cantina, ma allla fine, a causa del servizio c'è rimasto l'amaro in bocca.
Per chi vuole approfondire ecco i dati:
Stefano
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Enociccio
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