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Iolanda
Via del Fontanile Arenato,155/157 - 00163 Roma
Tel: 06 66030551
Fax: 06 66041905
Data recensione: 07/2008


Gabriele Romagnoli scrive mille avventure del destino in "Solo i treni hanno
la strada segnata"...beh questa segnatevela pure, anche se non siete dei
treni. Faccio quindi una eccezione alla consegna del silenzio che mi ero imposto
perchè quelli di Iolanda meritano più di un sacrificio. Avrei voluto da tempo
verificare di persona le buone notizie lette qui, ma cercavo dei complici validi
per arrivare in si lontani lidi. Ci sono riuscito Sabato passato e il caso volle
che fosse l'ultima sera di apertura per questa estate prima che tutta la brigata
emigrasse per terre Sarde. Il sito è tutt'altro che centrale e trovare parcheggio
non facile.

I tavoli sulla piccola terrazza sono solo cinque e se le siepi li proteggono
dagli sguardi, nulla abbatte le urla dei vicini, arricchite da un insistente
pargolo frignante degno di Erode. Ma la gentilezza e la disponibilità
professionale di chi ci riceve ovatta tutto e cominciano le "coccole" che
Catia ha voluto intitolare alla nonna. Belle apparecchiature senza eccessi,
largo spazio di rispetto. Nell'attesa divertenti calde patatine fritte coperte
di pecorino grattugiato e pepe nero Nel  "menu" del  giorno:

- Un  Gran crudo di Sicilia composto da una portentosa tartare di tonno con
capperi di pantelleria, un profumatissimo battuto di pesce spada con
pomodorini secchi, carpaccio di ricciola con pesche piccanti e qualche
gambero. (rubato assaggio, forse la pesca sopravanza)

- Glorioso gnocchetto di ricotta fatto in casa con mezzo astice e salsa di
pomodorini peretti. (la delicatezza vinceva sulla porzione pantagruelica)
- Variazione di tonno: lombetto in crosta di pistacchio di bronte (perfetto
nella semplicità), guazzetto di ventresca saporitissimo guarnito da un
millefoglie con fichi e galantina d'oca.

- Ci sarebbe stato anche un Vermicello di Gragnano con ricci di mare,
guanciale di cinta senese e carciofi croccanti (per il futuro della rotaia).
Fortuna (mia) volle che la nostra ospite fosse pronta a condividere il
"buio" del Degustazione e quindi il fato mi sorride dove mia moglie suole
negare l'aiuto.

Si può anche optare per il percorso con vini ma essendo solo due su quattro
scelgo un Dettori Bianco che dovrebbe reggere bene con tutto e stupire chi
non lo conosce con la sua perlata opalescenza. Il benvenuto,  petto d'oca
su sfoglia di pane tostato su vignarola di soli carciofi, viene offerto a tutti
insieme a buone bollicine nostrane. Il cestino offre pani, grissini e focacce
fatte in casa con garbo ovviando alle scontate olive e pomodori.

Quindi degustazione:
- Parmiggiana di pesce spada con pomodori canditi e salsa di basilico - una
versione impreziosita e alleggerita al forno degli involtini di spada siciliani.
- Battuto di fassona con bom bom di parmiggiano (non ho osato chiedere cosa
il bom bom fosse e il perchè 2 g) "vacche rosse" e salsa al rucolino - piacevole,
semplice tartare.
- Raviolo doppio con caponatina di melanzane e bufala affumicata su salsa di
pomodorini e vaniglia - buona la consistenza della pasta e bilanciati i sapori
che godono anche della curata presentazione del piatto.
- Il risotto viene sostituito (ultima sera) con Linguina Pastaio di Gragnano
con ragù di calamari, fiori di zucca croccanti, crema di burrata e alici -
piatto che mi ha convinto meno degli altri sia per il punto di cottura della
pasta che per il condimento a mio gusto troppo cremoso.
- Anche la triglia imbottita viene sostituita da Polpo verace alla cacciatora
con zuppetta di lenticchie "aio e oio" e anelli di cipolla croccante - felicissima
sostituzione, perfetta cottura di un ottimo polpo di cui sono grande amatore
e giusto l'abbinamento alle lenticchie leggere contro le cipolle precise.
- Cheese cake con perle di melone, crema di vaniglia e olive taggiasche -
rivisitazione minimalista ed estiva mediterranea dell'originale d'oltre
oceano.

Fra gli antipasti ho adocchiato:
- Tartara di baccalà con cruditè di mela verde e sorbetto al cocco.
- Piccola variazione di pollo "San Bartolomeo": insalatina russa di pollo
con maionese fatta in casa, pollo fritto dorato, strudel croccante speziato.

Fra i primi:
- Vermicello con tonno sott'olio "produzione iolanda"
- Calamarata con sugo di coda di rospo, peperoni occhio di bue arrostiti,
capperi di Pantelleria
Fra i secondi:
- Suprema di pollo con sottopelle di pomodori secchi, purè di patate
all'arancia e salsa di peperoni agrodolci - (delizioso assaggio rubato)
- Carrè d'agnello arrosto con agretti, patate nocciola al rosmarino,
confettura di visciole
Ai dolci ho perso la memoria "altrui", salvo una variarione di cioccolato
(soufflè di amaro - spuma di al latte .....) molto ricca e ben combinata.
Piccola pasticceria  varia e fresca offerta con  caffè di tutto rispetto.
Estesa offerta di distillati che zoppicava un tantino sui Rum (e Ron) ma
ancora una volta l'ultima sera è veniale.

Note di fondo.
Le signore non si sono adirate per la mancanza dei prezzi sui loro menù.
Tutto il pesce arriva direttamente da Catania tre volte alla settimana con
un "canale diretto" e devo dire che quello che abbiamo assaggiato era
davvero di ottima consistenza e profumo. I due giovanissimi chef sono venuti
a salutarci al tavolo e scusarsi per le sostituzioni. Sono simpatici senza essere
invadenti, preparati senza presunzione. I piatti tutti molto curati sia come
supporto che come presentazione senza esagerazioni esotiche, ma con
invenzioni azzeccate.

Infine  Euro 360  - Cibi 234  Bevande  128 (Dettori 50 E, Acqua 2 E,
Caffè 2 E). Menù degustazione 50 E. Benvenuto, bollicine, piccola pasticceria
realmente offerte. Vale il viaggio e l'augurio che trovino presto il successo che
meritano e quindi un indirizzo più centrale. Riapriranno con un evento che
segnaleranno con una mail (raccolgono i dati degli ospiti).


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