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Prestige di Corrado Lombardo
Baluardo Lamarmora, 6 - 28100 Novara
Tel: 0321 442317
Chiuso: martedi'
Prenotazione consigliata
Data recensione: 05/2008

Questo locale e' aperto relativamente da poco e incredibilmente la
voce non si e' sparsa affatto tra i novaresi. Pochi coperti, sembra (e
probabilmente e') un'appartamento trasformato in ristorante. Ci siamo
andati per una cenetta a due Marcella ed io, sabato sera. Ambiente
sobrio, assenza di eccessi e gentilezza senza affettazione ti mettono
subito a tuo agio. Abbiamo scelto un menu' degustazione di 4 portate,
due di carne e due di pesce, con dessert a chiudere. Noi non abbiamo
chiesto cosa lo chef avrebbe preparato e loro non ce l'hanno detto, sicche'
sorpresa totale.

Credendo che ci fosse un sommellier, abbiamo chiesto l'abbinamento
di vini al bicchiere portata per portata; scopriremo poi che l'abbinamento
viene fatto direttamente dalla cucina, perche' un sommelier in sala non c'e'.
Peccato perche' mi sarebbe piaciuto farmi raccontare qualcosa dei vini che
abbiamo bevuto, invece mi sono accontentato di accompagnarci le pietanze
senza troppo analizzare. Per ingannare l'attesa, con l'aperitivo offerto (*veramente*
offerto) una spuma soffice di zucchine ed erba cipollina, partenza magnifica, a
me che piace la zucchina in ogni possibile declinazione. In tavola c'e' il loro
pane, in bocconcini, che vengono serviti ancora caldi: normale, ai semi di
finocchio e alle olive. Buoni tutti e tre, sebbene io preferisca una crosta
piu' consistente.

Partenza con il fegato grasso servito in abbinamento a marmellata di
prugne e scaglie di cioccolato bianco. Ne' a Marcella, ne' a me
piacciono i contrasti dolce-salato, specie quando il tutto e' spostato
verso il dolce. Non ci e' piaciuto, ma per sapere se il piatto era
fatto bene o male, mancava un estimatore di questo genere di
abbinamenti. A seguire un tortino di baccala' mantecato, delicato e
perfetto nella consistenza, davvero piaciuto. Si passa quindi agli gnocchi
di patate nere con code di gamberoni e qualche virgola panna acida. Cosa
posso dire? Primo, voglio sapere dove Corrado Lombardo, lo chef, va a fare
la spesa: le code erano di una freschezza irrintracciabile, qui in citta'.
Secondo, il piatto per quanto semplice, era perfetto per equilibrio di sapori
ed effetto scenico, piaciuto moltissimo a entrambi, piatto della serata per
Marcella.

Si conclude con la carne: anatra arrosto con riduzione di porto, piatto
all'apparenza semplice, ma molto, molto ben fatto. Anche questo
piaciuto a tutti e due, piatto della serata per me. Potevamo saltare il
carrello dei formaggi? Non e' nella degustazione, ma privarsene pareva
brutto... :) In realta' il "carrello" non esiste: e' un tagliere con una scelta
piuttosto limitata, tutti piemontesi. Qui il cameriere ha toppato
l'ordine e ha anteposto due potenti caprini a formaggi vaccini
nettamente meno saporiti, il che ha un po' alterato il "crescendo".
Buoni, e in tutta onesta', se mangiassi sempre questi formaggi, la mia
vita sarebbe migliore, pero' mi e' un po' mancato l'elemento da urlo,
l'assaggio magico. Infine il dessert, una crema di cioccolato con foglia d'oro a
guarnire, per me troppo dolce, ma ribadisco il concetto: il dolce non
va troppo d'accordo con le mie papille gustative, sebbene non rinunci
ad assaggiarne sempre.

Lo chef e' venuto per le consuete due chiacchiere e ci e' rimasto
piuttosto male quando gli abbiamo riferito del fegato grasso: si e'
detto dispiaciuto e che non ci sarebbe stato alcun problema a cambiare
il piatto con qualcosa di nostro maggiore gradimento. Ma in fondo e'
giusto cosi': *noi* abbiamo deciso di andare "alla cieca", e cose
cosi' fanno parte del gioco. Eppoi non mi pareva affatto giusto che
una cena ben riuscita passasse per deludente, e spero di essere
riuscito a trasmettergli il messaggio. Comunque, 80 euro a testa, 58
per il menu', 2 di caffe e 20 per i vini al bicchiere. Acqua e aperitivo offerti.

Come giudizio generale: ristorante da provare. Il servizio ha qualche
leggerissima sbavatura, per un locale di questo tono (quando ci siamo
seduti mancava un bicchiere, il cucchiaio per il dolce e' stato messo
a me a destra e a Marcella a sinistra). Secondo me un salto di
qualita' notevole lo farebbe fare un sommelier in sala. Come ultima
cosa: ho avuto occasione di leggere non so piu' dove di porzioni
monoboccone. Non e' vero: Marcella non ce l'ha fatta a finire il dolce
e io stesso l'ho finito a fatica. Il prezzo e' indubitabilmente un po'
alto, ma non credo che questo mi impedira' di andare a trovarlo di
nuovo.

Speck