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Trattoria da Lojze
Palazo Zemono vicino a Vipava, Zemono 8 - 5271 Vipava (SLO)
Data recensione: 05/2008
Tel: ++386 5 368 70 07 - ++386 41 455 555
Fax: ++386 5 366 54 40
Chiuso: Lunedi e Martedi
Data recensione: 05/2008


Butto giù una piccola rece relativamente a questo ristorante (nonostante
il nome, infatti, ha ben poco a che spartire con una trattoria) visitato
ieri a pranzo. Mi scuso già per le imprecisioni, ma la mia vuole essere
non una vera e propria rece ma solo un piccolo resoconto senza pretese...
Il locale si trova in Slovenia a circa 35 Km dal confine, ed è molto
facile arrivarci: in autostrada si esce a Gorizia-Villesse e si prosegue
verso la Slovenia imboccando la superstrada che porta a Lubiana fino
all'uscita per Vipava. A questo punto si prosegue sulla strada normale
seguendo l'indicazione per la località Zemono: sull'omonima collina si
trova il ristorante dello chef Thomas.

Tornando in topic, passiamo alle impressioni: il locale è molto
gradevole e si articola in varie piccole stanze tutte con pietre a vista
per un totale di circa una sessantina di coperti. L'effetto complessivo
è gradevole, ma ho trovato l'illuminazione decisamente insufficiente: i
faretti (unica fonte di luce della sala) illuminano il tavolo ma il
resto della sala -- avventori compresi -- rimangono al buio...
Come cucina abbiamo optato per un menu degustazione "allargato", più
incentrato sul pesce ma con alcune divagazioni carnivore..

Saluto della cucina:
- cucchiaio con musse di champagne, fragole e rose: sinceramente
insignificante, sia per temperatura/consistenza che per sapore.
- vasetto di crema al kren e pane tradizionale sloveno: una delle cose
migliori della giornata...un vasetto di vetro con all'interno una crema al
kren (rafano nel resto d'Italia...) da accompagnare con del pane tipico
sloveno appena sfornato e spezzato rigorosamente a mano e non affettato.
- lecca lecca di formaggio aromatizzato: una cialda di formaggio con
diversi aromi..buona ma non indimenticabile.

Antipasti:
- Bicchiere da martini con una crema di asparagi selvatici con
all'interno una punta di asparago verde: la punta era solo scottata ed
essendo più "dolce" del fondo creava un bel contrasto.
- crema di cren con composta di cipolla rossa: la crema era la stessa
servita come appetizer, però sifonata e calda. Anche qui si è rivelato
vincente il contrasto tra il kren e il dolce della composta di cipolla.
- crudi (o quasi...) di mare: bel piatto con sardoni marinati su chip di
pane (buone, non troppo agre ma le avrei preferite più "crude"), mille
foglie di seppia appena scottata con fragole (ottima), scampi crudi con
sale all'arancia (ottimi) tartara (molto grossolana) di tonna con olio
gelato all'arancia (ottimo tonno, non la porcheria che oramai sempre più
spesso si trova in giro). Era da tempo che non trovavo crudi di così
buon livello...
- cappa santa scottata su pure di patate al limone: buon antipasto,
l'idea di limone nella crema di patate da una marcia in più al piatto
- porcini alla piastra con lardo e pecorino di (...nome di località
slovena...): porcini locali tagliati a fette e scottati alla piastra,
serviti con alcune fette di ottimo lardo "fumato" disposte sopra e un
piccolo spicchio di pecorino locale freschissimo. Bel piatto, semplice
ma di ottima resa...

Primo:
- raviolo "coperto" con dentice, asparagi, uova di quaglia: delusione
del giorno: si presenta con una cupola di albume (il piatto viene
brevemente gratinato al forno) che sormonta un raviolo appoggiato su una
crema di asparagi selvatici e una crema di dentice. Nell'intenzione
dello chef uno prima si dovrebbe mangiare il raviolo (pasta troppo
spessa e dura, ripieno che si "perde" negli altri sapori...) e l'albume
montato, per poi passare al resto del piatto diventato una sorta di
zuppa di asparagi e dentice...Boh, troppi sapori, piatto "caotico"...

Secondi:
- branzino di amo cotto su tegola di sale di pirano: un ottimo filetto
di branzino, la particolarità sta nella cottura, che viene effettuata su
una sorta di tegola di sale grosso aromatizzato (presentato nel piatto)...
ottima materia prima, simpatica l'idea della piastra di sale.
- guanciale di orso al terrano: un assaggio di guanciale di orso con
polenta bianca... a me è piaciuto però è una carne molto dolce che
potrebbe non piacere a tutti.

Dolci:
- Sorbetto di limone con gelatina al gin tonic: buon sorbetto, ma il
servizio è stato trash da morire...i bicchieri vengono serviti con un
centrotavola composto da una vaschetta con ghiaccio secco e frasche di
ginepro a cui viene aggiunta dell'acqua...si scatena così del fumo che
scende su tutto il tavolo stile concerto dei Pooh per intendersi...
- Tiramisù scomposto: una rivisitazione del classico dolce molto ben
riuscita...all'interno, come gioco, sono inserite alcuni cristalli che in
bocca scoppiettano (stile Frizzi Pazzi, per intendersi) e che creano un
effetto tutto sommato gradevole.

Vini: il menu degustazione prevedeva l'abbinamento con vini scelti dallo
chef: tutti vini locali, non male ma decisamente niente di che...

Prezzo: 60 euro a testa.

Che dire di questo locale: io lo consiglierei, soprattutto per quel che
riguarda le materie prime davvero notevoli. La mano dello chef (peraltro
simpaticissimo e presente ai tavoli senza essere invadente) è buona,
anche se mi sembra che in certe preparazioni le soluzioni utilizzate
abbiano come scopo principale quello di stupire il cliente piuttosto che
quello di ottenere l'equilibrio nel piatto.
Quanto ai vini, da una rapida visita in cantina ho notato una buona
selezione di bollicine ma per il resto quasi solo etichette locali: e la
cosa può essere un limite non di poco conto...


Luca