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La Capanna da Eraclio
V ia per Le Venezie, 21 - Località Pontevicini - 44021 Codigoro (FE)
Tel: 0533 712154
Data recensione: 04/2008


1. Meta per giorni senza fretta, meglio non avere impegni pomeridiani
perchè pranzare alla Capanna significa che vi alzerete da tavola bene
che vi vada verso le 15, o più probabilmente verso le 16.

2. Non siate troppo confidenti del fatto di ricordarvi la strada a
distanza di tempo e soprattutto non confidate ciecamente nel
navigatore. Ponte vicini, che ancora non ho capito se si scrive
separato o attaccato, fondamentalmente non esiste, non è nemmeno
frazione di Codigoro, nel senso che è ancor meno che frazione, forse è
classificabile come "nucleo abitativo" o "case sparse", quindi non è
mappato, ci si arriva ricordando che è la strada che collega Codigoro
a Jolanda di Savoia ma non pensate che l'equazione inversa, ossia
strada che collega Jolanda di Savoia a Codigoro sia l'ovvia
conseguenza nonchè di immediata identificazione.

Via delle Venezie sotto Jolanda di Savoia è quella ancora più interna
che collega la suddetta a Tresigallo, ovvero vi state allontanando dalla
meta e non di poco. Un navigatore mi vede una località per le Venezie
sotto Codigoro e quindi ci siamo, mentre l'altro, una volta giunti
identifica la zona come Argine Ippolito (sic!). Bypasso il tedio delle varie
descrizoni del locale, sono già state fatte in passato. Sul tavolo alcuni
bocconcini di focaccia alle cipolle, localmente chiama ''tirota'' o ''tirotta'',
nota curiosa perchè è un termine simile a quello mantovano, e non mi
risulta diffuso in Emilia, sarebbe da approfondirne la diffusione e l'origine.

- Pane sul tavolo, uno-due pezzetti di una ottima crescenta con
ciccioli e grissini, il pane affettato invece era gommosetto e
leggermente raffermo. Meglio così, mi dico, in questo modo non mi
faccio distrarre da niente altro. Non apro il menù immediatamente,
altrimenti avrei chiesto quello normale, non voglio rinverdire vecchie
polemiche, il mio era senza prezzi ma il maitre, lo aveva già lasciato
sul tavolo e richiamarlo per farmelo sostituire mi pareva francamente eccessivo.

- Benvenuto della casa: vassoietto contenente bicchierini con una
crema calda di patate e porri, con relativi micro crostini, semplice,
calda, delicata, si percepiva l'ottimo olio con cui deve esser stata
emulsionata. Due cucchiai  con piccola quenelle di baccalà mantecato,
eccellente. Due bicchierini con pomodoro, caprino qualche germoglio di
pisello (suppongo, ma i germogli si assomigliano parecchio, è facile
confondersi) e olio al basilico.

- Fuori carta ci è stato raccontato un patè di fegato d'anguilla,
potevo mai non prenderlo ? notevole, l'anguilla non è riconoscibile
facilmente, è stato servito con pan brioche e una piccola brunoise di
arancia.

- Piatto di crudo con scampi, ombrina e tonno, semplice, come deve
essere, gli scampi sono tagliati in due, il tonno è affettato sottile
e anche l'ombrina è in forma di carpaccio, condimento appena
percettibile, freschezza come al solito perfetta.

- Sapori di una passeggiata nel Delta del Po con polenta bianca: meno
male che ceti piatti restano nel tempo, amo i posti dove posso tornare
e riordinare certi sapori che mi sono rimasi impressi. Su un letto di
polentina bianca abbiamo i gamberi appena scottati e conditi con
l'olio leggerissimamente profumato di aglio, appena percettibile,
bosega, assolutamente non grassa, ha mantenuto umidità e succhi, mi
sto ancora arrovellando per capire come deve esser stata cotta, è
perfetta, adatta anche a chi non è particolamente patito per
l'anguilla, si disfa, ancora calda, immediatamente, al tocco della
forchetta. Infine sua maestà la moleca fritta con il suo tappeto
volante di alga, qui le parole vengono a mancare perchè le moleche
sono una delle meraviglie culinarie dell'universo marittimo.

- Capasanta con caviale malossol. Probabilmente non specificano il
tipo di caviale per poterlo cambiare a seconda della disponibilità.
Ipotizzerei beluga dalle dimensioni e colore ma non sono esperta in
materia. La capasanta cruda, è leggerissimamente, ma proprio
leggermente condita, con un appena percettibile sentore di zenzero ed
il caviale sopra. E' il nudo perfetto. Viene servita su un letto di
ghiaccio tritato, decidete poi voi se ne volete una sola o più d una.

- Taglioline con capetonde, vongole veraci ed asparagi di campo, molto
buoni, perfettamente conditi, saporiti bilanciati, non un piatto
particolarmente creativo o sorprendente, anzi, estremamente normale
come scelta di sapori ma classificabile come la perfezione della
semplicità, molto delicato.

- Capellini con i giotoli, sto ancora cercando di capire cosa siano
esattamente i giotoli, quello che anche loro ti confermano è che sono
dei piccoli polpi ma sono Octopus macropus piccoli ? non sono
moscardini (Eledone moschata), di questo sono piuttosto certa, vengono
comunque cotti con il loro inchiostro. Questo è un piatto da non
perdere perchè davvero straordinario, è molto diverso da una semplice
pasta con il nero di seppia ha un sapore meno dolce.

- Fritto di moleche, se non vado errata le moleche durano fino a fine
primavera-inizio estate, quindi conviene darsi da fare finchè c'e'
tempo. Un sogno, bisogna cercare di non mugugnare mentre si mangia,
perchè disdicevole, loro ti spiegano come si tagliano a metà per poi,
ovviamente mangiarle interamente, francamente io le mangio con le
mani, il coltello mi intralcerebbe.

- Calamarone nostrano scottato nella padella di ferro. Semplice e
incredibile, cotto in padella di ferro, secondo me a fuoco molto
basso, condito con un olio molto buono, di buona personalità, lo
riprenderei senza ombra di dubbio perchè merita davvero, uno di quei
piatti che non ti scordi facilmente.

- Amouse bouche: due barattolini di quelli tipo marmellata ripieni con
una piccola zuppa inglese fatta a regola d'arte e con un alchermes
delicatissimo o usato in piccola percentuale, solo come aroma. Buoni e
simpatici.

- Come dolci non c'e' una scelta vastissima, ricordavo un superbo
Zabajone ma alle 16 la cucina a dichiarato forfait e ci hanno detto,
ma è ampiamente comprensibile, che non avrebbero potuto farlo. Ci
siamo consolati con un fuori carta sorbetto al Mojito, discreto, poco
alcolico, poca menta, menta in effetti, non mentuccia. Coperto 5?
comprensivo di eventuale aperitivo (brut Franciacorta). Conto sui 100?
a persona.

Antipasti:
Una dozzina di Ostriche ''Fine Binic'' selvagge.
Capasanta con caviale Malossol
Insalata di gamberi rossi
Scampi crudi nostrani
Carpaccio di tonno rosso
Piatto di crudo con scampi, ombrina e tonno
Granseola alla veneziana
Piatto tradizionale a vapore con maionese
Sapori di una passeggiata nel Delta del Po con polenta bianca
Padellata di scampi, mazzancolle e pomodoro fresco e basilico

Primi piatti:
Taglioline con capetonde, vongole veraci ed asparagi
Pasta alla chitarra con sgombro fresco, capperi, pomodorini ed olive
taggische
Spaghetti alla chitarra con aragosta, verdure croccanti e olio allo
scalogno (da una ricetta di Igles Corelli)
Crema di topinambur con mazzancolle fritte
Capellini con i giotoli

La griglia con brace di legna:
Anguilla della Sacca di Goro
Soaso/Sogliola di Goro
Rombo di Goro

Il fritto:
Fritto misto dell'Adriatico con alghe e zucchine
Fritto di moleche
Fritto di filetto di orata e carciofi moretti
Anguilla ''arost in umad'' (prima scottata intera sulle braci, po
steccata con aglio e rosmarino e cotta al forno) con polenta bianca
Capesante gratinate
Scampi a vapore
Calamarone nostrano scottato nella padella di ferro

Dolci:
Sorbetto di mandarino
Sorbetto allo zenzero
Gelato di zucca violina
Gelato di pistacchio di Bronte
Gelato di riso con saba di Pignoletto
Gelato di panna con amarene
Torta di mele e pere con crema inglese
Torta "tenerina" di cioccolato
Torta all'arancia (soffice con succo d'arancia fresco)
Crema belga (a base di cioccolato fondente Amedei e panna)
Zabaglione al vin Santo con ciambella
Semifreddo al caffè


Ruggine