All'Osteria Bottega
Via S. Caterina, 51 - 40100 Bologna
Tel: 051 585111
Chiuso: Domenica e Lunedi
Data recensione: 01/2008
L'Osteria Bottega di via S.Caterina sembra considerata l'attuale novità gastronomica di Bologna-centro, una sorta di "punto salvezza" in un deserto di "malagastronomia" diffusa. Spinti dalle molteplici recensioni positive e suggerimenti di amici, dopo aver prenotato con anticipo (il locale è piccolo, con pochi posti, e quindi richiede prenotazioni di settimana in settimana), siamo infine riusciti ad ottenere un tavolo un sabato sera. L'atmosfera, sapientemente ricreata per suggerire gli antichi fasti delle "vecchie osterie", ci è parsa intima ed accogliente, corroborando le nostre aspettative. Dopo all'incirca venti (20) minuti di attesa, un cameriere frettoloso ha servito al nostro tavolo due crostini con del lardo, senza chiedere precedentemente la nostra opinione: purtroppo, uno di noi era vegetariano.
Dopo all'incirca altri venti (20) minuti di attesa, il proprietario del locale si è avvicinato per presentarci il menu. A quel punto, abbiamo fatto notare che uno di noi due era vegetariano: questo ha creato notevoli imbarazzi in fase di ordinazione. Decidiamo alla fine di ordinare un piatto di prosciutto crudo invecchiato con scaglie di parmigiano e pere, una mezza porzione di passatelli come "antipasto pseudo-vegetariano" (il brodo era ovviamente di carne, ma questo è inevitabile nei passatelli), un piatto di tortellini in brodo (che ci erano stati vivamente consigliati dagli amici in precedenza) e uno di tortelli di zucca, rimanendo d'accordo con il proprietario che subito dopo gli antipasti sarebbe passato a chiederci cosa desideravamo per secondo. Da bere, ci viene proposta una bottiglia di Sangiovese "casereccio" del 2005.
Una brutta sorpresa è che il vino è pessimo: nessun corpo, uno strano retrogusto che non lo fa sembrare affatto un Sangiovese. In compenso, l'antipasto di prosciutto è davvero notevole: il prosciutto crudo è ottimo, una vera esperienza, e l'accompagnamento indovinato. E, si deve dire, anche i passatelli vengono graditi dal vegetariano. Al momento del primo, ci troviamo di fronte una seconda sorpresa: mentre ci viene servito un lussuoso piatto di tortellini in brodo, il piatto di tortelli di zucca comprende solo numero cinque (5!) tortelli, contati. La cosa ci lascia allibiti. A dispetto della nostra delusione, tortelli di zucca e tortellini vengono tuttavia graditi. I tortellini, senz'altro buoni, erano abbastanza ordinari: il brodo sufficientemente magro, il ripieno saporito al punto giusto, ben fatti e ben cotti. Tutto corretto.
Certamente a Bologna non è facile trovare tortellini così. Ma non è nemmeno impossibile.
Dopo i primi, aspettiamo (come da accordi) che qualcuno venga a parlarci dei secondi o, in alternativa, dei dolci. Ed ecco un'altra sorpresa, che davvero non ci aspettavamo: in trenta (30!) minuti, in un locale di sette tavoli, nessuno viene a preoccuparsi di una soddisfacente conclusione della nostra cena.
A quel punto, ci sembra una buona idea chiedere il conto e andarcene. Conto finale per due: 60 euro.
È certamente vero che la tradizione culinaria bolognese, soprattutto nel centro, conosce attualmente un momento di declino. Tuttavia, questo non significa che non vi siano, anche nel centro di Bologna, luoghi in cui non soltanto la cucina è a nostro parere migliore di quella che viene servita in questo locale (che definiremmo una cucina buona, ma abbastanza ordinaria), ma il servizio è più professionale e attento, e tuttavia ugualmente "alla buona", anche in presenza di vegetariani che non vorrebbero vedersi esclusi più del dovuto dalla gastronomia emiliana.
Anchevegetariani
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