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Locanda della Tamerice Via argine mezzano 2 - Ostellato (FE) Tel: 0533.680795 Chiuso: Martedì e Mercoledì Ferie: 15 giorni in Gennaio e 15 giorni in Novembre Data recensione: 10/2007 Siamo affezionati clienti del maestro Igles Corelli; ci ha iniziato all'alta cucina, ci ha insegnato a cucinare (un WE in cucina con Lui è un'esperienza indimenticabile che consigliamo a tutti gli appassionati) quindi non ci siamo mai sentiti sufficientemente imparziali per poter scrivere una recensione (oltre non esserne all'altezza perché è impossibile per dei profani recensire Il maestro della cucina italiana). L'abbiamo voluto fare questa, di tutte le volte che abbiamo cenato alla Locanda, perché si è trattato di una serata eno-gastronomica organizzata per noi ed un gruppo di nostri amici ed è giusto far conoscere tali serate che sono uniche e straordinarie. Altra nota di unicità è il fatto che (cosa di cui eravamo stati avvisati con largo anticipo) Igles non c'era, aveva preparato il menù per noi ma poi aveva affidato al "brigata" alla sua aiuto Cinzia eppure la cena è stata meravilgiosa. Il tema della serata, concordato dopo molti scambi di mail con Valentina (l'ottimo Wine Manager e public relationer della locanda), era lo Chardonnay; il sottotema un confronto Italia-Francia. In queste cene, normalmente per 10-12 persone (perché ogni bottiglia di vino contiene 12 quantità da assaggio), ogni portata si accompagna ad una batteria di vini (possono essere due o tre vini per batteria) con l'opzione di portare alla batteria successiva il vino che è più piaciuto della precedente. La serata di Chardonnay era organizzata in 5 batterie da 2 vini (un italiano ed un francese ognuna) con caratteristiche simili accompagnati ognuno da una portata. Abbiamo bevuto e mangiato: - Champagne Sadi Malot BdB 1er cru Vieilles Vignes contro Riserva del Fondatore Ferrari 1997 BdB su un’entratina di gelatina di pomodoro con spuma di olive e gelato di mozzarella (su questa entratine non ci dilunghiamo perché anche se rivista per noi è un classico di Igles). Il Ferrari è straordinario ma per alzata di mano ha vinto lo Champagne, non di molto ma ha vinto. - Cuvée Bois Cretes 2005 contro Meursault Les Tillets 2003 Roulot bevuti su una polentina di mais bianco con schille saltate ed alghe in tempura. Ad onor del vero il fatto che l’italiano (Val d’Aostano per la precisione) fosse più giovane ha deposto a suo sfavore comunque un altro goal francese ma in un clima di sostanziale equilibrio. Il piatto era ottimo con la polentina di mais a stemperare le alghe in tempura e ad esaltare i minuscoli gamberetti (le schille). - Anselmet Elevé en fute de chene 2003 Vallée d'Aoste contro Chablis 1er cru Vaillons 2003 Duvissat su una crema di fagioli borlotti e lenticchie di Castelluccio freschi con coriandoli di fois gras saltati. Qui esaltante era il piatto; senza esagerazione la cosa più buona mangiata in vita mia. Si mangia spesso il fois gras con verdurine o fruttini freschi o canditi ma l'idea geniale della passata di legumi è unica. Il giorno dopo abbiamo chiesto ad Igles come gli fosse venuto in mente e lui ci ha candidamente risposto che non cercava un modo per presentare il fois gras ma un modo per arricchire la passatina la cui idea era venuta da un piatto preparato per la brigata da una delle ragazze in cucina. I due vini poi erano superlativi. L’italiano è uno dei migliori italiani, bello quasi quanto un francese ma lo Chablis di Duvissat è un monumento all’enologia. Era così straordinariamente buono che mi è dispiaciuto averlo bevuto ora visto che fra 10 anni sarebbe stato l'ottava meraviglia del mondo. 3 a 0 per i francesi e avevamo messo in campo un Totti ma loro hanno risposto con un Maradona. - Chardonnay Giarone Bertelli 1998 contro Chassagne Montrachet Clos S.Jean 1er cru 1998 Niellon su un risotto di astice e gamberi. Giarone 98 è il miglior bianco Italiano; Niellon era un po’ passato e siamo finalmente riusciti a segnare un goal. Come omaggio dei nostri anfitrioni è arrivato a dar man forte a Giarone anche Planeta 2000 che non ha sfigurato anche se era un gradino sotto Giarone. Il risotto è un classico della cucina di Igles e questo era ottimo. - Cervaro della Sala 2001 vs Puligny Montrachet 1er cru Clavoillon 2001 Leflaive su involtino di Orpington al Topinambur. Ancora una volta la sorpresa arriva dal piatto. L’Orpington è un volatile d’aia, molto simile alla gallina esteticamente ma non ha nulla a che fare in termini di sapore: cucinato a cottura indiretta nel barbequeue e accompagnato da questa crema di funghi che lo hanno esaltato. Cervaro 2001 era buono, molto buono ma Leflaive è un altro calibro. Ad onor del vero il prezzo non è confrontabile ma anche sta volta ha segnato la Francia indiscutibilmente. Poi i dolci, i vini da dolci e due rossi come assaggio delle prossima degustazione di Borgogna rossa. Comunque il confronto era finito; 4 a 1 per loro. Nella classifica assoluta dei vini degustati metterei: - 1 Leflaive - 2 Duvissat (in realtà è secondo solo perché meno vecchio ma se l’avessimo fatto invecchiare …) - 3 Giarone - Non male anche Cervaro e Planeta. Noi una volta (più per nazionalismo che per esperienza) pensavamo che i vini italiani fossero migliori. La cosa che si può senz’altro dire è che hanno un miglior rapporto qualità prezzo ma se usiamo solo la qualità come indicatore … è come se mandassimo una buona squadra di serie B a giocare col Brasile. In conclusione una nota: Igles ha sempre fatto splendidamente anche da solo ma ora con Cinzia che lo supporta in cucina, Valentina ai vini e Paolo a dirigere la sala il ristorante è senza esagerazioni uno dei migliori d'Italia (e anche in Francia si farebbe strada). A&F |