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La No'
Via Renella, 36 - 54038 Montignoso (MS)
Tel.: 0585 348113
Chiuso: Lunedi'
Data recensione: 11/2007

Invitato da Apuo con la sua combriccola di ubriaconi, riesco a
liberare il tempo per presenziare a questa cena a tema (castagne,
tartufo e funghi) in un locale per me sconosciuto. Visto anche il
nome, mi aspettavo una trattoria del tipo "mangi tanto spendi poco",
casereccia insomma, anche se genuina. E invece... :-)

Da fuori il locale (con parcheggio privato, credo piuttosto ampio)
non sembra un granche', con una tettoia stile bar che in questi mesi
e' ovviamente vuota e scarna. Dentro cambia tutto. L'impressione e' di
un locale "su": tre stanze color crema molto grandi, ben arredate, con
tavolini (quadrati e tondi) ben spaziati, apparecchiati con materiali
di buon livello. Anche il personale (il servizio e' al piatto) e'
curato e professionale, specie le due camerierine che, non serve ma
non guasta, sono pure parecchio carine. Via, ci sara' da tornarci
presto... :-)

L'accoglienza e' ottima, sia perche' i miei commensali sono amiconi,
sia per evidente inclinazione naturale dei titolari. La serata, come
consueto per queste cose, sara' piuttosto lunga, ma mai una volta
noteremo mancanza di attenzione o una sbavatura nel servizio. Bravi
anche sotto questo aspetto. :-)

Apriamo con uno champagne, un blanc de blancs che non ricordo,
piacevole e fresco, come aperitivo. Successivamente berremo Vinnae
(Jermann), un nebbiolo Damilano, morellino Poggio Valente (anche in
magnum) e infine un moscato, tutti serviti piu' volte e con
un'abbondanza che mi rendera' difficoltoso il ritorno a casa. I vini
si abbinano bene con le varie portate.

Ci arrivano: cannolo di pasta di granturci con crema di porcini
(l'unica piccola pecca della serata: ottimo e ben realizzato ma se
fosse stato tiepido invece che "di frigorifero" l'avremmo sicuramente
apprezzato di piu'), sformatino di... oddio, e' il fratello povero
dello spinacio, non mi ricordo come si chiama. Comunque ci siamo
capiti, spero... :°) con sopra una palla di hamburger, tutto buono e
delicato. Poi uno sformatino di zucca gialla e pecorino, delicatissimo
e morbido, su composta di mosto (ottimo abbinamento e ottimo dosaggio
degli ingredienti, tra l'altro).

Come primo piatto, lasagnette di castagne con pecorino e pancetta
che forse sono il piatto migliore della serata: la pancetta la si
trova dentro, a dadini, e sopra, in foglia croccante molto saporita.
Anche in questo caso l'equilibrio generale del piatto rivela l'ottima
mano dello chef. Ce ne facciamo riportare e sicuramente ne avremmo
riprese ancora.

Secondo primo, credo extra, pappardelline con sugo di piccione:
delicate anche queste, erano giusto un assaggio. Come secondo arriva
un brasato al vino su polenta al tartufo: una bella noce di polenta morbida
e saporita, in cui il tartufo si sente ma non esagera, e una fetta di carne
sopra, anche questa saporita e bilanciata col resto. Direi che l'equilibrio
e' una delle caratteristiche piu' importanti di questa serata.

Per dolce una crema di marroni e marron glacees, morbida e cremosa
e, anche se un tantino dolce (d'altra parte, come si fa con questi
ingredienti?), piacevolissima. Ad essere pignolo, criticherei
l'abbinamento col moscato passito: troppo dolce tutto assieme.
A fine pasto arrivano il caffe', la grappa, e il momento di
salutarci. Non so gli altri (Apuo riferisca), io me ne torno a casa
soddisfatto e col ricordo di un'ottima serata passata tra ottimi
amici.

Ora so gia' che qualcuno vorra' sapere del conto... lo riporto per
dovere ma mi imbarazza un po', perche' davvero non me lo aspettavo: 35
euro a testa, anche considerando offerti lo champagne, parte del vino
e il piatto col piccione, sono davvero pochi. E' necessario che
qualcuno ci torni per verificare se questi prezzi sono validi anche
nelle serate normali perche', se si conferma cosi', diventa uno dei
ristoranti col miglior rapporto qualita' prezzo della zona. Se
nessuno si offre, vado io! ;-p


Gianfranco Bertozzi