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Miramonti L'altro
Via Crosette, 34 - Loc. Costorio - 25062 Concesio (BS)
Tel: 0302751063 / Fax: 0302753189
Chiuso: Lunedì
Data recensione: 11/2007


Quest’anno per il ponte del primo novembre abbiamo deciso di
andare a pranzo al Miramonti l’altro di Concesio.Il ristorante è ubicato
in una graziosa villetta in mezzo ad una zona residenziale, che non
fa certo presagire di essere arrivati in un ristorante di tal livello.
Peccato (nota negativa) l’assoluta mancanza di cartelli stradali
che diano indicazioni per arrivarvi. Per fortuna siamo dotati di satellitare.

Veniamo accolti in una piccola saletta d’ingresso e veniamo gentilmente
accompagnati al tavolo. Il locale non è pieno. L'interno è elegante, pareti
e soffitti bianchi, parquet con grandi tappeti, logge con vetrate di ferro
battuto e grandi separé, il tutto in stile liberty. Noto che in una zona del
ristorante ci sono un certo tipo di sedie che si integrano perfettamente
nell’ambiente, mentre in un’altra vi sono delle sedie di gran design, in plastica
trasparente, che in ogni modo non stonano.

Il tavolo si presenta ben apparecchiato con sottopiatti in ceramica dipinta a
mano, con motivi floreali, Villeroy&Boch, bicchieri Spigelau. Come aperitivo ci
viene servito un flut di Franciacorta (non ricordo..) piuttosto deludente.
In carta ci sono diverse proposte:

- " I Classici del Miramonti " Si possono scegliere un antipasto, un primo e un
secondo piatto fra quelli proposti a € 70,00 oppure a € 85,00 se si sceglie
l’accompagnamento con due vini da loro selezionati.
- " Sapori di Stagione " 5 portate più selezione di formaggi e dolce a € 85,00
oppure a € 100,00 se si sceglie l’accompagnamento con due vini da loro selezionati
- "Il gran menù del goloso curioso" 9 portate pi selezione di formaggi e dolce a € 100,00
oppure a € 125,00 se si sceglie l’accompagnamento con tre vini da loro selezionati.

Scegliamo quest’ultimo menù e ci vengono serviti:
- Gelatina di Picolit e fegato grasso d’oca affumicato (piatto veramente
buonissimo, ma la nota negativa è l’abbinamento con il vino…il Riesling
proposto era assolutamente inadeguato)
- “Caldo-freddo” di cavolfiori e aringa affumicata con le sue uova (ottimo)
- Zuppetta di rane e lumache al Franciacorta, scalogno ed erbe aromatiche (piatto
eccellente ed emozionante)
- Filetti di triglie di scoglio croccanti con ristretto di triglie (molto buono)
- Spaghetti alla chitarra con ragù di calamari, olive taggiasche e calamaretti spillo
fritti (veramente eccezionali e la porzione è decisamente abbondante)
- Tortino di capesante, tartufo nero e patate ratte alle spezie (piatto decisamente
particolare, forse un pochino troppo vischioso)
- Gin fizz (idea semplice e carina per passare alla carne)
- Insalata di quaglia al miele in salsa agra di timo e maggiorana (piatto troppo
abbondante e purtroppo di scarso equilibrio perché la nota dolce del miele era
troppo eccessiva)
- “Crême brulée” di gorgonzola e mostarda senapata (buono, ma è un piatto troppo
“pesante” per venir servito dopo la quaglia)

Selezione di formaggi. Direi che la selezione dei formaggi è di livello molto elevato;
il commento alla vista dei 3 (sì dei 3) carrelli di formaggi è stata: “Carrelli dei
formaggi veramente imbarazzanti!”. La scelta, l’unica alla fine di un pranzo di questo
tipo, è caduta su un pezzettino di bagoss. Buono. Dolci di stagione Optiamo per il
gelato: un gelato d’altri tempi..molto leggero e mantecato al momento, affogato con
la salsa calda di cioccolato. Il gelato, presentato nella classica “torre” su un piatto ,
viene messo nella coppetta di servizio, e una volta servito, inondato dalla salsa di
cioccolato.

Insomma è un posto per stomaci che non hanno paura. Professionale e cordiale il servizio.
Consideriamo quest’esperienza un po’ “contradditoria”; la voglia di riprovare a tornarci
rimane, ma riteniamo che l’abbinamento dei soli 3 vini proposti ad un menù così complesso
non sia stata adeguata. Anzi a certi livelli sarebbe meglio proporre degustazioni (al
bicchiere) di vari prezzi, affinché ognuno possa comporre la propria degustazione, a
seconda del “budget” che vuole “allocare” anche sulla componente “beveraggio” .
Certamente in questo caso abbiamo riscontrato una grande cucina supportata da vini
onesti ma decisamente “modesti”.

Purtroppo non abbiamo neppure avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con
lo chef Philippe Leveillé. Quando abbiamo chiesto dello chef, ci è stato riferito che è
dovuto andare via prima della fine della nostra degustazione, e troviamo una grave
mancanza il fatto che non abbia sprecato due minuti del suo tempo per un saluto di
cortesia: a questi livelli lo chef dovrebbe sempre fare un giro tra i tavoli! Conto € 130
Un ristorante estremamente interessante, ma che oggi ci ha lasciato diverse perplessità.


Cichi