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Bracali
Via di Perolla, 2 - 58020 Ghirlanda - Massa Marittima (GR)
Chiuso: Lunedì e Martedì, a pranzo il mercoledì e giovedì
Tel: 0566 902318
Data recensione: 09/2007


In occasione di una visita al meraviglioso paesino di Massa Marittima
mia moglie ed io prenotiamo da Bracali, poco fuori il paese, in località
Ghirlanda. L'esterno si presenta abbastanza anonimo, con un portoncino
e campanello. Ci apre il personale di servizio che ci fa accomodare in una delle tre
salette, proprio di fronte alla cucina a vista. L'arredo è "neoclassico spinto"
con toni bianco, nero e oro ovunque.

Ci viene subito offerto un Ca' del Bosco millesimato per Bracali e del
pane con burro salato e burro con erba cipollina. La carta presenta numerosi
piatti che attirano l'attenzione per i coraggiosi accostamenti.
Sapevo che non c'era più il menu degustazione ma è possibile in pratica
crearselo da soli scegliendo e facendosi consigliare. Ed è quello che facciamo.
Nell'ampia carta dei vini scegliamo un verdicchio riserva 1997 di Villa
Bucci, che suscita l'entusiasmo del maitre Luca Bracali.

La cucina manda intanto una pallina di pesce con un piccolo flan di
zucchine e accanto, su un piccolo foglio di carta paglia, un mini
"panino" con prosciutto di cinta senese, salsa verde e pecorino.
Di seguito i due antipasti:
- tempura di gamberi con purè di ceci, gelato di rabarbaro e olive
- insalatina di gallina livornese con budino di fegato, funghi pioppini,
gelatina di mosto e gelato di parmigiano.

Buona la tempura, mentre abbiamo trovato eccellente l'insalatina di
gallina: sapori e temperature ben armonizzati. La sensazione era di
ricreare sul palato i sapori e le sensazioni del lesso e brodo di pollo
con il gelato di parmigiano che riequilibrava perfettamente il tutto.

Successivamente i due primi:
- lasagnetta con triglia e olive al limone salsa di cipolla e miele
- tre grandi rigatoni ripieni di capocollo affumicato con cappesante
crude e olio di liquirizia su salsa di farro. Senza dubbio abbiamo avuto
due buoni primi piatti ma non entusiasmanti. Di nuovo si nota un
coraggioso accostamento ma tutto sommato il risultato resta "piatto".
Inoltre nei rigatoni il sapore affumicato del capocollo copriva il
contributo delle cappesante. In attesa dei secondi ci vengono serviti
piccoli quarti di pizzette marghrita su tagliere e cartapaglia.

Poi i secondi:
- piccione in salsa di carote e risotto ai funghi
- petto d'anatra alle pesche con lasagnetta di coscio e cetrioli
Ottimo il piccione e buono il petto d'anatra, ma anche qua senza slanci
per gli accostamenti.

Si passa al predessert (ma qua vado a memoria e tralascio certamente
qualcosa):
- crema di pistacchio nel portauovo, piccola meringa,
- sorbetto alla fragola, limone, basilico.

Chiudiamo con i dessert scelti nel menu:
- tortino di riso con crema di fagioli e limone con gelato al caffè
flan di cioccolato con salsa di amarena e mousse di cioccolato bianco.
Mia moglie ha giudicato buono ma "piatto" il tortino di riso con la
crema di fagioli; anche in questo caso coraggiosi accostamenti ma
risultati poco entusiasmanti. Con i dessert avevamo scelto due calici
di moscato Bricco Quaglia La Spinetta.

Per il caffè veniamo fatti accomodare nell'apposita saletta dove ci
vengono offerti anche cioccolatini e praline e mia moglie prende al
termine anche una grappa di vermentino (ma non ricordo la casa).
Al termine salutiamo lo chef Francesco Bracali, mentre la sua compagna e
il fratello Luca, che ci avevano seguito nell'impeccabile servizio in
sala, ci accompagnano alla porta congedandoci con un piccolo presente:
una bottiglia da 50 cl. di (eccellente...) olio prodotto da La Spinetta
nel Pisano.

Il conto totale è stato di 323 euro cos' distribuiti:
- 130 X 2 per i menu degustazione
- 40 per il verdicchio
- 23 per i due calici di moscato, i 2 caffè, la grappa e due bottiglie di
acqua Surgiva.
Il giudizio è buono per una cucina senza dubbio di alto livello.
Ma, come si è certamente intuito, non ci ha "scatenato forti emozioni"
ad eccezione dell'insalatina di pollo davvero superba.


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