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L'Arco Antico Piazza Lavagnola, 26 - 17100 Savona Tel : +39 019 820938 Data recensione: 03/2007 Premettendo che non sono né un critico sofisticato, né un grande intenditore di cucina e vini (di quelli che impiegano quattro righe per descriverne uno), ma semplicemente un utente medio che quando va a cena fuori, al di à del fatto che si tratti di una trattoria o di un “tre stelle Michelin”, spera di mangiare bene e di trovarsi in un ambiente che lo metta a suo agio, ho trovato un “optimum” in questo ristorante. L’ubicazione non è certo ricca di attrattive, in una zona periferica (Lavagnola) tra il centro di Savona e il Santuario della Misericordia, ma non m’importa; troppe volte ho mangiato (male) in locali con stupenda vista sul mare, ecc. ecc. Scrivo questa recensione con qualche mese di ritardo per dei gravi problemi di salute di mia moglie, ma ritengo sia del tutto attendibile, perché il mio ricordo è assolutamente vivido. Passo ad elencare la sequenza dei piatti, lasciando in ultimo il commento. Offerti come appetizer crema di zucchine trombetta con seppioline e buccia di limone accompagnate da una flute di spumante Antinori. - Una frittura mista (acciughine, gambero, scampo, nasello, calamari, totanetti) con dadolata di verdura e frutta in agrodolce. - Un baccalà alla rovescia (cotto sulla pelle) con chips di patate e mousse di baccalà. - Una pasta e fagioli di Pigna con scampi. - Due pescati arrostiti sulla pelle (trancia di ombrina e morone) su letto di carciofi e cipollotti caramellati. - Un tortino di cioccolata ripieno di fondente con salsina alla zabaione. - Un cannoli ripieni di crema al mascarpone con salsina di fragola - Un caffè (non conteggiato sul conto) con piccola pasticceria offerta per due. Intendevamo bere vini diversi (a bicchiere), ma apprezzato un rosso locale (di cui non ricordo il nome), ci siamo limitati a berne complessivamente 4 bicchieri, senza cambiarlo. Senza soffermarmi sulle singole portate, posso testimoniare che, esclusi i dolci (pur buoni) che non amo in generale e quindi il mio giudizio è forzatamente poco attendibile, il resto era tutto di assoluta eccellenza, anche piatti di apparente semplicità, come la crema di zucchine o la pasta e fagioli, ma credo che la grandezza dello chef stia proprio nella capacità di valorizzare elementi relativamente poveri. Forse anch’io riuscirei a “stupire il borghese” con tartufi, foie gras, Beluga ecc., ma non è certo nelle corde di tutti provarci con successo con delle volgari zucchine. Volgari, si fa per dire, perché Flavio, lo chef e patron, dedica un’attenzione maniacale alla scelta delle materie prime. Era sabato 31 marzo, a “mezzogiorno” ed il locale era aperto, a livello sperimentale, in quanto normalmente è frequentabile solo alla sera e, forse per la novità dell’inconsueta apertura diurna, mia moglie ed io eravamo gli unici commensali. Siamo stati letteralmente coccolati, addirittura con la preparazione di piatti su misura per mia moglie che, a causa di una grave intolleranza intestinale, doveva necessariamente fare a meno di parecchi alimenti. Flavio è stato estremamente premuroso nel consigliarci un vino rosso ad hoc (visto il menù di pesce) e le possibili modifiche ai piatti presenti in carta. Bravo! Spero che continui così. Mi è capitato di frequentare altri locali dove chef di fama, nella migliore delle ipotesi, si intravedevano come meteore ed avevano comunque l’atteggiamento sussiegoso dovuto al rango. All’Arco antico, nulla di tutto ciò: mi è sembrato di cenare in famiglia, trovandomi assolutamente a mio agio, senza essere piantonato da qualche paludato ed affettato cameriere o sommelier, ma assistito perfettamente in maniera discreta. I ristoranti che danno soddisfazione non mancano di certo, ma questo, a mio parere, ha il pregio di riuscire a coniugare un’eccellente cucina con un servizio cortese ed efficiente che non mette a disagio i commensali. Certo le porzioni non sono proprio da camionista ed il rimpianto è legato alle singole portate che sono talmente buone da far piangere il cuore quando finiscono, ma alla fine del pranzo ti senti comunque assolutamente sazio e soddisfatto. Anche i prezzi non sono proprio per tutte le tasche, ma credo si esca dal locale comunque convinti che ne sia valsa la pena (e se ve lo dice un genovese….). Un consiglio O.T. (giuro: spassionato e disinteressato), se lo vorrete seguire: provate la carne di un macellaio quasi adiacente al ristorante; il nome della macelleria non lo ricordo, il titolare si chiama Livio. A mio parere ha tra le carni più buone che abbia gustato, e a prezzi da amico. Flam |