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Summo Gaudio Wine and Food
Piazza dei Siculi, 5 - 00185 Roma
Tel: 06 44362682
Data recensione: 10/2007


Girovagando per le strade di San Lorenzo ricordiamo di un ristorante che ci aveva incuriosito specie perchè lontano dal solito caos del noto quartiere romano! Il Summo Gaudio, così si chiama, gestito ora da un ristoratore campano. Si presenta subito molto bene: all'interno i colori sono chiari e caldi, predominano il bianco e il rosso, l'arredamento è un po' sul minimal e infatti un bancone molto grande, in stile moderno, ci accoglie all'ingresso. Grazie alle temperature climatiche non troppo invernali, però, preferiamo sederci fuori e anche qui, la cura per il servizio è di nostro gradimento: tovagliette all'americana di color bordò, tovaglioli bianchi , piatti dal design moderno, una ciotolina di frittelle di pasta cresciuta al prezzemolo, ben calde, subito dopo la nostra ordinazione.

Notiamo subito sulla bacheca alla parete che il ristorante è aperto anche a pranzo ed offre la possibilità di menù completi da 19 a 25 euro. Parliamo di menù di pesce, ma offre anche una vasta gamma di "insalatone" e di specialità gastronomiche campane, tra cui la pizza napoletana (anche se dobbiamo ricordare che per la pizza, non abbiamo il pizzaiolo napoletano…). Ci fa scegliere tra la vasta gamma di vini, uno chardonè friulano che risulterà veramente gradevole da accompagnare con pesce e non solo... La prima portata è un antipasto misto (chiamato "summo gaudio") composto da ricottine di bufala fatte venire da Battipaglia, assaporate con una salsa di mosto; bocconcini di bufala della stessa provenienza (purtroppo non servite calde…), della provola preparata secondo un procedimento in cui viene lasciata affumicare nella paglia, fatta ad Amalfi, un pecorino morbido, delle zucchine alla scapecia(condite con menta e aceto balsamico) e del prosciutto dolce di Parma.

Diciamo pure che l'antipasto ci conquista ma, come se non bastasse, ci serve anche delle melanzane dal colore chiarissimo, sott'olio, preparate secondo tradizione calabra (ottime!). Tra i primi il mio amico sceglie gnocchetti alla sorrentina con mozzarella di bufala (cotta al forno e servita in una terrina di coccio, gli gnocchetti sono verdi perché fatti con il basilico e la compattezza è perfetta!). Con la mia amica invece optiamo per un tris di assaggi di primo di pesce: in ordine di bontà ci sono i paccheri (cotti al dente) con trito di seppie e calamari, leggermente rosato dai pomodorini e accompagnato da un gambero bianco dalla carne tenerissima!spaghetti cacio e cozze,che capisco l'insolito accostamento, ma ne vale la pena!infine, spaghetti all'astice.

Infine il cordiale ristoratore ci serve di sua spontanea volontà, un vitel tonnè dalla carne tenerissima, e infine ci consiglia un assaggio di frittura di calamari (asciugata in carta paglia e soprattutto profumatissima!). Non casualmente, il dolce, quello che il menù chiama col nome di "Maialata" è un piatto che potrebbe essere stato progettato solo dai golosi del girone dantesco! Al centro di questo grande piatto, una coppa di tiramisù alla nutella e tutt'intorno tranci di torta di: ricotta e pere( a mio avviso la migliore!), caprese, salame di cioccolato, ciambellotto di nutella e panna montata e un millefoglie con crema gialla. Considerando la freschezza e la genuinità di ciò che si è mangiato, il servizio e due bottiglie di vino da 14 euro…, 36 euro a testa (in tre) mi sembra veramente ottimo per un' altra capatina!


Alessia