Trattoria La Tavernetta
Via C. Colombo, 37 - 17024 Finale Ligure (SV)
Tel./ Fax: ++39 019 692010
Data recensione: 09/2007
Dopo tante peripezie sono arrivato sino a sanromolo e nel tornare passo
da
Finale e non vado a conoscere e provare la cucina di un altro frequentatore
di questi lidi? Non sia mai. Soprattutto con la compagnia del prode Capsy.
Quindi Domenica a pranzo si è andati in quel di Finale. Il locale è situato
quasi
all'estremità orientale del lungo tipico "budello" di ogni borgo costiero
ligure;
un locale piccolo ma molto accogliente o forse il molto accogliente è
dovuto
alla simpatia dei titolari. Chissà perché il termine molto usato "patron"
a me non
piace, come non piacciono l'uso esasperato di termini stranieri per descrivere
questo o quello; ma è un problema mio.
Dicevo della calda accoglienza dei titolari, Stefano in particolare che
dall'alto del suo metro e 40 per non più di una cinquantina di Kg ci ha
trasmesso. Aggiungo per dovere e rispetto che ha un personale di sala
molto preparato ed efficiente. Ai fornelli, con cui il nostro palato e
stomaco
fanni i conti, il fratello di Stefano.
Pur essendo insieme a Fulvio (Capsy), ho avuto l'impressione che non ci
fosse una attenzione, di sostanza, per noi diversa da quella che riserva
ad
ogni cliente e questo va a loro merito. Non sono in grado di fare un resoconto
di ciò che abbiamo mangiato, quando ci siamo seduti al tavolo, alla domanda
di
rito: "cosa volete mangiare?" abbiamo risposto: "ci fidiamo e ci affidiamo".
Non lo avessimo mai fatto, di tutto e di più, più di due ore, è stato
tutto
un susseguirsi di preparazioni deliziose. Ah, dimenticavo di precisare,
tutto pesce; salvo che parlando insieme a Stefano di tali lasagne al pesto
mangiate in quel di Apricale, dopo cinque minuti è arrivato un piatto
con le
lasagne al pesto: ottime anche loro. Sono andate quasi 3 bottiglie di
vino in due;
per la descrizione dei piatti, se si ricorda, lo vorrà fare e lo riterrà
opportuno, ci
penserà Stefano. E' inusuale e strano ma tant'è.
Un indirizzo che terrò caro, sia per il mangiare sia per Stefano, capace
di
rallegrare un afflitto; ecco, mentre scrivo mi vengono in mente i personaggi
di Amici miei, non ci stonerebbe nella compagnia. Spero non se ne abbia
a
male.
Gi
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