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Sergio Ristorante Brasserie
Via Aurelia - 56017 Madonna dell'Acqua (PI)
Tel: 050 894068
Data recensione: 08/2007


Martedì sera mia moglie ed io decidiamo di uscire a Pisa per mangiare
pesce, dopo essere tornati dalle ferie in Abruzzo sull'Adriatico, con la
desolazione del fermo pesca (assurdità per il turismo agostano in quella
costa d'Italia). Scegliamo di non spostarci fuori città, ma di provare da Sergio, dove
non torniamo da anni. Sergio era un tempo il locale storico pisano del centro, in
corrispondenza del ponte di mezzo.

Poi per un certo periodo alcuni anni si trasferì in una villa di Rigoli,
fuori città, a Villa di Corliano, unendo la grande cucina agli ambienti
molto suggestivi di una villa settecentesca con un gran bel parco.
Da diversi anni ha però lasciato l'antica villa e si è portato
nell'Hotel California di Madonna dell'Acqua, alle porte di Pisa.
Cerco il sito web del ristorante ma in rete non c'è più traccia del
vecchio dominio (brutto segno premonitore). Cerco in pagine bianche
e prenoto per le 20,30.

Il locale fa parte della struttura alberghiera, un quattro stelle Best
Western con clientela prevalentemente straniera. Un po' stile cottage
(legni alle pareti), poltroncine in bambù, non ritrovo più le argenterie di
un tempo sulla tavola. La sensazione è di un ambiente che un tempo era
curato, ma che ora "sopravvive" tirando avanti, e questa sensazione
resterà per tutta la serata.

Il menu che ci viene portato ha all'interno fogli stampati al PC e
incollati con la lista del giorno, più da pizzeria che da ristorante di
fascia alta. Mentre scorriamo la lista ci viene portato (offerto, come ben
evidenziato nel menu stesso...) un prosecco della marca trevigiana.
E subito dopo un cestino con quattro piccoli panini e un piattino con
due panetti di burro confezionati, cioè avvolti nella carta stagnola
della confezione come nelle pensioni con "colazione compresa"...
E questo è un altro dettaglio molto allarmante. L'ultima volta che eravamo
stati lì ricordavo che con il pane (caldo e sfornato in cucina) veniva
porto il burro in una burriera in porcellana.

La carta dei vini è ancora abbastanza ricca per i rossi e limitata
invece per i bianchi; noto varie etichette con ricarichi onesti e anche
diverse bottiglie di fascia particolarmente bassa (9 o 10 euro) che non
ti aspetteresti di trovare in un locale del genere. Scegliamo un Gewurtztraminer
alsaziano, Zirnholt 2005 in carta a 18 euro.

Nella lista dei piatti scegliamo due fantasie di mare per gli antipasti,
due mezze porzioni di tagliolini agli scampi e asparagi e gamberoni al
dragoncello e tagliata di tonno. La fantasia di mare aveva dei semplici filetti
di triglia aromatizzati al finocchietto, una buona caponatina di polpo (e ricordavo questo
piatto nelle varie precedenti visite), gamberi sgusciati in salsa rosa e
due banali fettine di spada e salmone affumicato.

La prova dell'antipasto ci tranquillizza almeno sull'aspetto delle
materie che sono ancora curate e tutte fresche senza spazio al
congelato, come già ci aveva specificato il cameriere su mia richiesta.
Anche i tagliolini agli scampi e asparagi risultano buoni e così la
tagliata di tonno e i gamberoni al dragoncello, senza però particolari
slanci o punte di inventiva dello chef come invece ricordavo.
In lista c'erano altre voci ovviamente, ma sempre su piatti tutto
sommato banali, se ad esempio non si considera un azzardo creativo il
rombo ai porcini...

Passiamo ai dolci e prendiamo io una sorta di sformato di cioccolato con
cuore liquido, molto caldo e buono dall'intenso sapore di cacao, e mia
moglie delle pere al cioccolato. Con i dolci chiediamo due calici di barolo chinato
(Ceretto) e il maitre di sala ci offre un vino greco che si accosta bene al
cioccolato; non ne ricordo il nome, viene servito freddo e nel sapore risalta molto lo spirito.
Chiudiamo con una grappa e due caffè. Il conto totale è stato di 146,50 dei quali
36,50 per vini, grappa, acqua e caffè e 6 euro per i due coperti.

Non è stata un'esperienza positiva, ma non solo per una questione
"sentimentale"; abbiamo visitato Sergio in passato diverse volte ed
abbiamo sempre avuto sensazioni buone, ottime o addirittura entusiasmanti.
Ma a prescindere da ciò se oggi un ignaro cliente decidesse per la prima
volta di mangiare da Sergio noterebbe quei particolari (sito web
sparito, menu non curato con il cappuccino elencato il lista, burro
confezionato in tavola, musica rock diffusa, banalità dei piatti,
"decadenza" negli arredi) che stonano decisamente con il livello al
quale si associa il ristorante con i prezzi attuati.

Non certo prezzi decisamente alti, ma su Pisa 55/60 euro a testa
beveraggi esclusi porrebbe il locale nella fascia alta, dove in effetti
si trova, non meritatamente a mio modesto avviso, secondo le guide più
diffuse. I "rumours" che mi sono arrivati dicono che Sergio stia cercando una
nuova collocazione e un nuovo rilancio; nel frattempo però è secondo me
semplicemente il (caro) ristorante dell'albergo a quattro stelle con
clientela prevalentemente straniera (il cappuccino in lista...);
clientela che evidentemente non bada ai dettagli. Peccato.


FabMind