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Serendepico
Via della Chiesa, 36 - 55012 Capannori (LU)
Tel. 0583-975026
Chiuso: Lunedì
Data recensione: 08/2007


Pur essendo dei frequentatori e dei conoscitori di ristoranti, osterie e localini vari dove si sta bene in Lucchesia e dintorni (quelli soprannominati da me “i posti furbi”) io e la moglie fino a poco più di un anno fa non avevamo sentito parlare del Serendepico. Un giornale locale lo aveva menzionato in riferimento ad una visita a Lucca della top model Naomi Campbell che, in questo bel ristorante di Gragnano, sulle splendide colline tra Lucca e Pescia, aveva cenato insieme con il suo staff e alcuni amici. Serendepico è il ristorante adiacente ad un lussuoso bed & breakfast (il Relais del Lago) ubicato in un posto incantevole tra gli olivi e i cipressi toscani. Il giardino è curatissimo, la piscina illuminata e lo sfondo con la piana di Lucca sono indubbiamente uno scenario affascinante e romantico.

Prenotiamo per un venerdì sera tramite e-mail inviata il lunedì precedente (giorno di chiusura del locale), ma al martedì sera non avendo ricevuto alcuna risposta, ho telefonato per sincerarmi del tavolo riservato. La conferma c’è, ma la mancata risposta alla mail confesso che mi aveva già un po’ insospettito sulla solerzia e professionalità dei gestori del locale. Dubbio immediatamente fugato appena mettiamo piede al Serendepico in una serata agostana un po’ fresca per la lieve pioggia del pomeriggio.

Il locale è abbastanza piccolo e raccolto ma molto luminoso grazie al bianco che predomina ovunque. Anche i travicelli in legno sono dipinti di bianco. L’atmosfera è ovattata, raffinata, ma non asettica, la musica gradevole e al volume giusto, l’arredamento di classe che coniuga sedie in design a poltrone antiche e casse di Supertuscans posizionate qua e là. Belle le luci che coniugano sapientemente antico e moderno.

Pur essendo tra i primi ad entrare nel locale, intorno alle 21,15, veniamo fatti accomodare in un tavolo ampio, ma dalla posizione non certo ‘top’, in quanto si trova davanti alla porta d’ingresso (inizialmente aperta poi fortunatamente chiusa) e vicino al bagno la cui porta è occultata da un separé in ferro battuto. Nonostante ciò l’impatto è buono. L’apparecchiatura adeguata al locale, semplice, non pretenziosa né kitch: belli i calici per il vino e i variopinti bicchieri per l’acqua; i piattini per il pane sono fatti a forma di foglia. Le poltrone sono molto comode e accoglienti.

Il maître di sala ci offre subito uno champagne mostrandoci una ‘gocciolante’ e accattivante bottiglia di Krug rosée. Acconsentiamo volentieri nella speranza (non solo per il costo, scoperto successivamente, visto che in carta la bottiglia è a 300 euro, ma per il gesto gentile…..) che non ci venga messo in conto e così è (punto a favore). Spilluzzichiamo il fornito cestino dei pani, tutti di produzione propria e veramente squisiti, e assaggiamo l’entrée offerta: un piattino con una quenelle di totano con bottarga di mormora, rucola e aceto balsamico (ottima).

Sempre il maître - che tiene sotto braccio il menù - si propone convincendoci a farsi guidare da lui nella scelta delle pietanze e quando alla moglie scappa detto che adora il pesce crudo la strada maestra è già indicata. Ci decanta la prelibatezza delle cruditèe con la portata di 14 tipi di pesce diversi e, soprattutto, la particolarità che è tutto pesce pescato in Italia (ad Anzio per la precisione e non nella vicina Viareggio). Sia i primi che i secondi di pesce che ci espone sono interessanti e, dopo aver scelto la amatriciana di mare (la moglie salta il primo), ci affidiamo al suo estro per i secondi.
Chiedo la carta dei vini e appena il maitre mi allunga la cartellina che teneva con sé forse capisco la reticenza a darla, perché è piuttosto impresentabile visto il livello del locale. E’ come scoprire che su una lussuosa berlina non c’è l’aria condizionata o l’abs……..Mentre indugio sulla carta dei vini che accoglie fascicolati e tutti in disordine i fogli del menù (!?!!!) chiedo al maître un vino altoatesino. Mi propone uno chardonnay del Sud Tirolo. E’ un Baron Salvadori del 2004. Un vino eccellente con note predominanti di vaniglia e dalla gradazione ‘pericolosa’: 14,5°!!

Vada quindi per la cruditèe nella quale - per le ragioni sopra esposte - non ci sono le ostriche. Il piatto - un’enorme e scenografica ciambella - è uno spettacolo da vedere e….da gustare. Tartare di alici, triglia, pancia di spada, gallinella, sarago, scampo, cicala di mare, e poi tutta una serie di gamberi compreso il gobbetto. Il tutto accompagnato da piccoli spicchi di frutta e un bicchierino di olio delle colline lucchesi per il condimento. La qualità del pesce è notevole e solo la freschezza della materia prima fa la differenza in una cruditée. La moglie è estasiata…..L’amatriciana di mare non è da meno ed è una delle pietanze di pasta più originali e particolari che abbia mai provato: linguine perfettamente cotte, gustosissime, piatto profumato e indubbiamente di altissimo livello culinario.

Ottimi - ma più convenzionali - i secondi: gallinella al forno con verdure e tagliata di tonno al sesamo e salsa di soia. Due pietanze dalla fattura abbastanza semplice ma dal sapore verace e squisitamente equilibrato. Per concludere ordiniamo un dolce (crostatina di ricotta di bufala con pere al profumo di lavanda) di buon livello ma non eccelso e, successivamente, la moglie un caffè ed io un bicchierino di Armagnac che avevo adocchiato nel tavolino al centro della nostra saletta dove sono posizionati tutti i distillati.

In attesa del conto faccio una “visita” nel vicino bagno. L’antibagno è piccolo ma lussuoso con una sorta di lavandino-acquasantiera che sa molto di villa retrò. Uscito dal bagno, lindo come uno specchio, scorgo, solo perché la porta è aperta, proprio all’ingresso della toilette per signore, un tavolino con adagiato il diario dei commenti dei clienti del Serendepico che sfoglio velocemente per curiosare qualche giudizio: quasi tutti positivi sia da parte di italiani che di stranieri ma non mancano le lamentele…a dire il vero ben poco argomentate.

L’aspetto buffo - e credo che a molti balzerebbe agli occhi la stranezza - è proprio l’ubicazione del diario. Una caduta di stile clamorosa a mio avviso……..in anni di peregrinazioni di locali di qualsiasi livello mai avevo visto una cosa simile. Il sito internet del Serendepico, invece (www.serendepico.com) è ben congegnato ed elegante anche se i prezzi sono indicati solo per la cantina e non per i cibi. Il giudizio finale è comunque buono sebbene il rapporto qualità-prezzo sia migliore in altri ristoranti. Ma il ‘viaggio’ vale la pena. Ecco in dettaglio il conto:

- coperto…………….. . 8 euro
- cantina…………….. 28 euro
- acqua……………….. 3 euro
- antipasti…………… 60 euro
- antipasti…………… 60 euro
- 1 primo…………….. 15 euro
- 2 secondi………….. 42 euro
- 1 liquore………………6 euro
- 1 dolce……………….. 7 euro
- 1 caffè……………….. .2 euro
- totale………………. 171,00 euro
arrotondato a 170,00


AWANAGANA