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Prestige di Corrado Lombardo
Baluardo Lamarmora, 6 - 28100 Novara
Te: 0321-442317
Data recensione: 08/2007


Per festeggiare il mio compleanno la scelta cade su questo ristorante
in attività da pochi mesi. Il giovane chef ha già alle spalle 10 anni
di esperienze importanti (tra tutti, Ducasse e Santin). Ora ha deciso
di fare il grande salto. Incuriositi dalle segnalazioni di Cauzzi,
GdF, Fabird e VG (che ringraziamo), decidiamo di provarlo, essendo
inoltre uno dei pochi ristoranti di livello non troppo lontani da
Milano aperti in una data 'sfortunata' come questa.

Il ristorante si trova proprio ai margini del centro cittadino, lungo
un bel viale alberato, all'interno di un grazioso villino borghese,
probabilmente risalente a inizio novecento. Si suona il campanello e
si ha l'impressione di entrare in una casa privata quando si viene
accolti da Laura Barbaglini, che si occupa della sala insieme a una
giovanissima ragazza. Saliamo le scale e ci accomodiamo in una delle
due sale sulla sinistra, ristrutturate con gusto ed eleganza,
conservando i pavimenti originali. I tavoli, grandi, sono ben distanziati, le
poltroncine comode e i poggiaborse accentuano la sensazione di
accoglienza e comodità rilassata. Insieme al menu ci viene offerto un
calice di Secò, una discreta bollicina.

La carta, di impronta classica e probabilmente un po' ridotta a causa
della stagione estiva, presenta quattro antipasti, tre primi, quattro
secondi di pesce e tre di carne, formaggi e dolci. I prezzi variano
tra i 15 e i 25 euro per portata, 10 euro i dolci.. Sono presenti
anche due menu degustazione intorno ai 60 euro. La carta dei vini, per
ora limitata ad etichette italiane, è piuttosto scarna, ma comprende
alcune bottiglie di un certo interesse. Sceglieremo un ottimo Brunello
Mastrojanni 2001 (40 euro).

L'appetizer è un calice da martini con spuma di lattuga e porro
fritto. Gradevole e rinfrescante, forse un po' abbondante come
porzione. Insieme vengono serviti anche i pani realizzati dallo chef,
alla pancetta, al rosmarino e bianco.

Di notevole livello i due antipasti. Eccellente la millefoglie di
vitella fassona con mela e tartufo nero, dove risalta al meglio la
qualità della materia prima. Di ottima fattura anche il patè di fegato
di vitello, servito in tre quenelles intervallate da una saporita
composta di peperoni.

Di impatto i tagliolini fatti in casa con scampi e tartufo nero. La
qualità della pasta è evidente (dopo tutto, siamo in Piemonte), ma nel
piatto la fa da padrone una bisque eseguita a regola d'arte.
Molto gustosi anche gli ziti al ragù d'anatra. L'anatra non è tritata
ma tagliata a dadini, come fosse pancetta, conservando così la
scioglievolezza del grasso. Anche in questo caso il tutto viene
esaltato da un ottimo fondo. Unico appunto sulla pasta, di qualità e
di cottura corretta, ma assai scomoda da mangiare. Avrei preferito una
pasta corta, o all'uovo.

Paola prosegue con i formaggi, scelti da una selezione ridotta seppur
di buon livello (su tutto il gorgonzola naturale). Io concludo invece con
un lingotto di cioccolato, presentato con scaglie di oro, goloso senza
risultare stucchevole. Con il conto arrivano dei buoni biscottini e palline di fico.

Al termine del servizio abbiamo l'occasione di scambiare qualche
parola con Corrado Lombardo. In risposta ai nostri complimenti ci ha
confessato la difficoltà della serata, avendo dovuto gestire da solo
in cucina (riuscendovi alla grande, a parer nostro) una quindicina di
avventori in sala, un numero inaspettato a metà agosto, che comunque
lo ha reso molto contento, viste le difficoltà di questi primi mesi,
soprattutto con la clientela locale. Ha sofferto leggermente il
servizio, sempre professionale ma con alcune imperfezioni (comunque
perdonabili). Speriamo che questa "affollata" sera agostana
costituisca un buon viatico per un ristorante già a buoni livelli ma
con notevoli margini di crescita e che merita sicuramente ulteriori
visite.


Luca e Paola